Cronaca

L’ex assessore Fiore ha evidenziato i sintomi, non i mali della sanità pugliese

Sulla edizione locale di un noto quotidiano nazionale, giorni fa è stata pubblicata una intervista all’ex assessore alla sanità pugliese, il prof.Tommaso Fiore,  sulla congestione nella nostra Regione delle strutture ospedaliere, a seguito della pandemia Covid. Nell’intervista, l’esimio professionista si dichiara stanco e triste, più che arrabbiato, nel constatare la saturazione degli ambienti ospedalieri, non solo dei reparti Covid, ma anche delle sale operatorie e dei pronto soccorso e non poter far nulla per evitare tale stato di cose. Anche io, da medico e cittadino sono triste ed arrabbiato per tale situazione. Ma a differenza del collega Fiore sono soprattutto sconcertato dall’ incapacità e dall’irresponsabilità di chi in questi anni ha governato la Regione Puglia. Infatti da ultimo, la nostra Regione comunicando con molta superficialità al Ministero informazioni non corrette, relative al numero dei posti letto di terapia intensiva, si sono causate   ulteriori disfunzioni e rischi per i cittadini pugliesi. Però, il prof. Fiore nell’intervista si è limitato solo a rilevare l’opportunità manifestata dalla politica di governo di non entrare in conflitto con le Regioni, nonostante la Corte costituzionale abbia chiarito che la gestione della emergenza è competenza esclusiva dello Stato. L’intervistato, inoltre, ha espresso la propria opinione sull’investimento dei 18 milioni di Euro utilizzati per allestire a Bari l’ospedale in Fiera, definendola semplicemente “desiderio infantilistico” sostenuto dal voler imitare analoga iniziativa milanese. Quindi, nelle battute conclusive, l’illustre professore si è avventurato in un auspicato pronostico, affermando di prevedere che fra non oltre 30 giorni la situazione si normalizzerà e sarà recuperato il “diritto alla birra”. Però, leggere tali risposte, formulate da un competente e rinomato   professionista del settore, ha suscitato già in me, che sono un medico, una sensazione di impotenza e di sfiducia nel Servizio sanitario pugliese e nazionale, figuriamoci nel comune lettore!  Infatti, a questi cittadini – a mio avviso – le semplicistiche risposte dell’ex assessore alla salute non possono bastare. Non va infatti dimenticato che la nostra Regione è dal 2010 sottoposta a piano di rientro e nonostante i sacrifici imposti dal governo regionale e nazionale, in ossequio alle direttive della Comunità europea, la Puglia si è trovata ad affrontare l’evento pandemico totalmente impreparata, non soltanto per l’inesistenza di un Piano sanitario emergenziale regionale, ma soprattutto per la mala gestione, passata e presente, delle risorse economiche a disposizione. Quindi, anche l’egregio professore non può dimenticare che nella Sanità pugliese abbiamo avuto, ora interrotto dall’evento pandemico, un blocco del turnover del personale sanitario ed un vano aumento delle accise sui carburanti, oltre all’aumento dell’addizionale IRPEF e dell’aliquota IRAP regionali, per far fronte alle insufficienze della sanità locale. Infatti, i cittadini pugliesi sono stati colpiti dalla pandemia mentre erano fermi in lunghe code di attesa per visite mediche, interventi chirurgici ed altro, perché la nostra Regione è ancora fra le sette Regioni italiane in amministrazione controllata. Una situazione di sofferenza che, già prima della pandemia, avrebbe dovuto suscitare allarme in coloro che hanno avuto ed hanno responsabilità nella gestione della Sanità pugliese. Infatti, l’egregio professore, sa anche bene che a Milano l’ospedale Covid della Fiera è stato costruito con donazione di privati e non con soldi pubblici. Dalle nostre parti, invece, paghiamo sempre e comunque noi contribuenti, già penalizzati da anni di inefficienza e sperperi nella sanità pubblica. Perciò, in verità, sono rimasto basito nel constatare la ritrosia del collega Fiore nel non aver evidenziato nell’intervista le responsabilità e l’enorme sofferenza inflitta alla nostra popolazione dalla incompetenza e dalla superficialità dei governanti.  Infatti, sarebbe stato utile conoscere di più dal prof. Fiore sulla opportunità di investire una enorme somma di denaro pubblico per allestire qui a Bari l’ospedale provvisorio in Fiera, mentre ci sono tante strutture esistenti libere e tuttora inutilizzate per poter potenziare, con altro ospedale permanente, un territorio totalmente sguarnito, visto che molti nostri concittadini continuano a morire in solitudine per Covid nelle proprie case, anche per mancanza di assistenza territoriale. Però, il professore si è limitato alla descrizione dei sintomi di una grave patologia, che anche i nostri valenti infermieri potrebbero fare, ma non ha fatto una sola diagnosi e neppure ha proposto alcuna terapia. Allora di cotanto disastro chi è il responsabile?  Non certo il solo Covid.

Ugo Lombardi


Pubblicato il 7 Aprile 2021

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