L’ex Caserma Rossani, chiusa a chiave anche il 1 Maggio …
Martedì primo maggio, festa dei lavoratori a Bari splende un sole meraviglioso che, preannunciando la primavera, invita famiglie e famigliole alla classica gita fuori porta. E per chi non può permetterselo? Beh, almeno una passeggiatina a largo 2 giugno, dove c’è il parco più grande e verde della Città. E se il primo maggio scorso, giornata di sole incipiente, verso le undici del mattino, col sole quasi a picco, ti fosse venuto in mente di farti una bella passeggiata nel verde dell’ex Caserma Rossani, che l’ex sindaco Emiliano aveva promesso di trasformare nell’’Hyde Park’ barese, a suo tempo? Oh beh, allora la risposta è nella foto che abbiamo scattato martedì scorso: portone sprangato, tutto chiuso e passeggiata andata a farsi benedire. Oh certo, interessa e sta sempre sulle prime pagine dei giornali locali, l’ex Caserma Rossani per lavori, cantieri e finanziamenti milionari, ma della vasta area a verde sottratta ai cittadini, nessuno – o quasi…- ne parla. Da quando l’ente comunale proprietario dell’immenso patrimonio verde ha stipulato una convenzione con cui si cedevano gli spazi alla gestione di alcune associazioni giovanili, la Rossani non è più fruibile dai cittadini baresi, nemmeno di domenica. Addio ex Caserma Rossani da oltre due anni, dunque, addio passeggiate con i bambini, giochi all’aperto e quant’altro, anche se in ballo c’è la riqualificazione da 83-90 milioni di euro che prevede un piano ambizioso ancora da inquadrare bene. La Rossani dei “baresi” di cui tanto il Sindaco Emiliano e poi il suo successore Decaro si vantano, rappresenta solo il solito slogan elettorale? E’ giusto che un bel giorno di festa lo spazio resti tristemente chiuso? Sono stati ceduti beni comunali per ottenere la Rossani ed ora la “regaliamo” ai giovani che li gestiscono a loro piacimento? Il Comune si è ben guardato da attivare un progetto di “rigenerazione urbana” sulla Rossani al fine di mantenerne un futuro “tutto pubblico”, visto che l’area in questione apre i battenti solo a sera inoltrata per feste, reading, concerti ed eventi in cui spesso bisogna anche pagare biglietti d’ingresso, oppure offerte libere, come dicono i ragazzi all’ingresso dell’ex polmone verde (tipo Londra, come aveva promesso gonfiando il petto Michele Emiliano, come detto sopra….) e gridato ai quattro venti gli attuali amministratori. Insomma, possibile che Bari e i baresi debbano pagare dazio ogni volta che si tratta di opere pubbliche con lavori e progetti finanziati da cospicui impegni di natura pubblica? La storia di Punta Perotti, ma anche della Cittadella della Giustizia e in ultimo del ponte-strallato da ‘Mille e una Notte’ costruito in cemento anziché in acciaio com’era previsto nel progetto che s’era aggiudicata la gara, non abbiano insegnato niente di niente agli amministratori e agli imprenditori edili di questa povera città? Per finire, e vale la pena di ripeterlo, è ancora senza risposta una interrogazione del costringere comunale Michele Picaro, che ha chiesto al sindaco se l’occupazione di parte della ex caserma Rossani ad opera del “centro sociale” fosse abusiva oppure legittimata da un titolo di natura giuridica e, per l’ipotesi in cui si fosse trattato di occupazione legittimata da un titolo giuridico, quale sia detto titolo giuridico. E cioè, tra le altre cose, se fosse concesso nel rispetto delle prescritte procedure ad evidenza pubblica, con quale corrispettivo interesse pubblico e quale fosse, infine, la scadenza. Per ora anche nelle giornate di festa l’ex Caserma Rossani proprietà del Comune – …e quindi dei cittadini baresi – rimane sprangata come da foto allegata, Ed è tutto triste, molto triste….
Francesco De Martino
Pubblicato il 5 Maggio 2018