L’ex preside sotto processo per aver truccato un concorso
Un altro concorso universitario sospetto finisce nelle aule di giustizia di via Nazariantz. E’ cominciato la primavera scorsa dinanzi al collegio giudicante della Prima Sezione Penale presso il Tribunale di Bari ed è stato rinviato dopo aver affrontato le prime eccezioni preliminari il processo per falso ideologico in atto pubblico, truffa e abuso d’ufficio. Sul banco dell’Accusa una mezza dozzina di docenti universitari, tra i quali l’ex preside della facoltà di Medicina e Chirurgia, Salvatore Barbuti. Il pubblico ministero Emanuele De Maria all’inizio dell’anno ha ottenuto il rinvio a giudizio dei sei medici e docenti, ma già alla fine del 2009 aveva chiesto l’accertamento dibattimentale nei confronti dell’intera commissione giudicatrice della prova da associato di allergologia, bandita dall’ateneo barese addirittura nella primavera del 2005. E conclusasi soltanto un anno e mezzo dopo. Secondo le indagini i commissari di concorso, il docente barese Alfredo Tursi, Giacomo Lucivero dell’Università di Napoli, il palermitano Giovanbattista Rini, il bresciano Maurizio Castellano e il perugino Ildo Nicoletti, avrebbero “…attestato falsamente di aver effettuato una valutazione comparativa”, come si legge nella relazione finale del pubblico ministero, riportata agli atti nell’udienza di ieri davanti ai giudici. In realtà l’intera procedura sarebbe stata intenzionalmente pilotata favorendo i due candidati poi risultati vincitori, come già accaduto in altri concorsi finiti al vaglio della procura barese. Le indagini, come sempre accade in questi casi, sono partite dalla denuncia di una candidata esclusa dalla prova e si sono basate su testimonianze, verbali, intercettazioni telefoniche e ambientali. Adesso al vaglio del collegio giudicante verbali già compilati e predisposti da un solo professore, oltre a una serie di omissioni per consentire ai candidati già designati di vincere la prova, mettendo nei guai la commissione esaminatrice al completo. Dunque, secondo il sostituto procuratore Emanuele De Maria la prova era truccata, come avrebbero accertato i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria incaricati di passare al setaccio i numerosi indizi e che un anno e mezzo fa hanno notificato sei avvisi di conclusioni delle indagini. Sempre secondo l’impostazione accusatoria la prova di maggio 2005 era stata intenzionalmente preordinata alla dichiarazione di idoneità dei due candidati poi risultati vincitori, indipendentemente dalla comparazione con gli altri candidati». «La valutazione dei titoli e dei giudizi espressi dagli esaminatori – si legge ancora agli atti del fascicolo in possesso del gup – sono meramente apparenti e finalizzati a costituire la legittimazione formale dell´esito predeterminato”. Parti civili nel procedimento l’Università di Bari e altri candidati che furono esclusi ingiustamente dal concorso. E ora lo stesso scenario si sta ripresentando all’Università di Bari con una prova concorsuale a Odontoiatria, dove sta per chiudersi un´altra indagine molto importante, seguita dal pubblico ministero Francesca Romana Pirrelli, per un altro concorso truccato per quattro posti di professore ordinario. Si torna in aula il prossimo 13 ottobre. (fdm)
Pubblicato il 8 Ottobre 2011