L’ex-voto ‘improprio’
Nell’anno del bicentenario dell’Arma un Vitoronzo Pastore non poteva starsene inoperoso. Reduce dai successi dei precedenti ‘Dietro il filo spinato’ e ‘Il massacro della Divisione Acqui”, opere dedicate al sacrificio silenzioso dei coscritti italiani durante l’ultimo conflitto, il ricercatore di Casamassima ha pensato di lasciare il segno con un altro imponente volume : ‘I Carabinieri tra la gente’ (appena edito da Suma Editore). Un libro illustratissimo, bello da leggere come da guardare. Rarità postali e carteggi personali contendono lo spazio a brevi, appassionanti racconti di gesta avventurose. Ma c’è di più. Qualcos’altro arricchisce il volume, staccandolo dalla messe di pubblicazioni che quest’anno celebrano la Benemerita. E questo qualcosa è suggerito nel titolo. Il valore dell’operato di uomini che mescolati al prossimo lavorano per la sicurezza collettiva è nella percezione che di questi uomini ha la gente. E nessuno meglio dei bambini può esprimere questa percezione, vuoi per la naturale tensione dei piccoli verso la verità, vuoi perché essi si fanno cassa di risonanza di un sentimento catturato in famiglia. Ciò spiega l’inatteso capitolo sedicesimo nel quale sono raccolte ottantuno tavole eseguite a pastello, colore a cera e a spirito e a firma di alunni di tre istituti scolastici di Casamassima (la Primaria Rodari, la primaria Marconi, la Secondaria Alighieri) ; completano l’excursus iconografico tre contributi che vengono da primarie di Rosignano Marittimo e Moncucco di Vernate. Numerosi i temi d’ispirazione. Si va dalla riproduzione di immagini d’epoca ad altre che si richiamano ai simboli dell’Arma (bandiere, berretti, loghi). L’immagine prototipo è quella di maniera, tendente al ‘plastico’ più nella posa che nel racconto dell’azione. Non mancano quadretti gustosi come il carabiniere ritratto in alta uniforme dinanzi a un trullo o il suo collega che abbraccia la morosa nel piazzale della chiesa di San Lorenzo. Ma il top dell’originalità è in un disegno di Andrea Misceo in cui un bambino su un sfondo rossiccio, forse siamo all’interno di una grotta, esulta (ma il sospetto è che il poverino sia appeso per le mani al soffitto dell’antro) mentre un carabiniere – attraverso un fumetto – intima il ‘mani in alto!’ a un malfattore già a braccia levate. Ancora in un fumetto il piccolo prigioniero libera tutta la sua gioia (‘Grazie Carabiniere!’). Il verità il piccolo avrebbe dovuto esprimersi al plurale giacché in superficie, stagliati contro un cielo luminoso per effetto di un sole esagerato, ecco altri due colleghi del liberatore, uno alla guida di una gazzella, l’altro al comando nientemeno di un elicottero (un blitz!). Guardando l’assieme si ha la buffa sensazione d’essere davanti a un ex-voto ‘improprio’. Il lettore avrà certamente a mente quelle ingenue raffigurazioni pittoriche di una volta, e che ancora ornano cappelle votive, nelle quali artisti mediocri raffiguravano Madonne e Santi che salvano fedeli da incendi, naufragi, incidenti stradali, duelli rusticani…. Tanti anni fa i bambini in debito di riconoscenza verso Sant’Antonio ne vestivano la tonaca per un anno o due. Vogliamo vestire da piccolo Carabiniere un bambino salvato dalla Benemerita? Un grato sorriso sull’Arma.
Italo Interesse
Pubblicato il 24 Luglio 2014