L’housing sociale di Parco Gentile rischia di trasformarsi in un boomerang per il Comune
Indetta per domani una manifestazione di protesta da parte degli assegnatari sotto sfratto e delle realtà associative baresi che li affiancano nella richiesta di blocco degli sfratti
L’housing sociale di Parco Gentile a Santo Spirito rischia di trasformarsi in un vero e proprio boomerang per il Comune di Bari che nel 2016, con l’amministrazione Decaro, ha sottoscritto una convenzione capestro per i futuri assegnatari o acquirenti di unità abitative realizzate con consistenti agevolazioni pubbliche, per soddisfare a prezzi calmierati i bisogni alloggiativi di nuclei famigliari in particolari condizioni di disagio, ma che in realtà finora ha agevolato solo il proponente ed attuatore del programma di edilizia residenziale sociale. Ossia la società “Residence Parco Gentile srl”, facente capo ad un noto imprenditore edile barese. Infatti, da quando gli alloggi di Parco Gentile sono stati ultimati, molte famiglie che avevano chiesto ed ottenuto un appartamento in detto complesso immobiliare pensando di dover usufruire di un “tetto” ad un prezzo consono alle proprie possibilità di reddito, hanno poi rinunciato alla locazione, trasferendosi altrove, oppure sono finite sotto sfratto per l’impossibilità a far fronte ad un canone mensile, con l’aggiunta di oneri condominiali (addirittura anticipati!), che è tutt’altro che calmierato, o agevolato, per chi trovasi in una condizione di criticità sociale per ragioni di reddito o di particolare condizione interna alla famiglia (presenza di familiari disabili a carico, minori, etc.). Insomma, a Parco Gentile il piano di Ers (Edilizia residenziale sociale) meso a punto dalle precedente amministrazione Decaro è tutt’altro che adeguato a soddisfare il bisogno abitativo dei nuclei socialmente deboli, tanto è che molte delle famiglie assegnatarie dell’alloggio attraverso un bando comunale del 2020 ora rischiano lo sfratto se la nuova Amministrazione cittadina barese, guidata da sindaco Vito Leccese, non riuscisse in tempi brevi ad intervenire sulla società che ha rilevato la proprietà di tale complesso immobiliare dall’attuatrice originaria di detto Piano di edilizia sociale, ossia la “Residence Parco Gentile srl”, per farla desistere dall’esecuzione degli fratti per morosità incolpevole e, soprattutto, per costringerla ad una revisione al ribasso dei canoni previsti dalla convenzione del 2016 con il Comune. Una convenzione che – secondo alcuni – violerebbe il decreto del Ministro delle Infrastrutture del 22.04.2008 che detta le condizioni in base alle quali le imprese possono accedere alla realizzazione di programmi di edilizia residenziale sociale e, quindi, a tutte le agevolazioni a questi connesse. Per rivendicare il rispetto di detto D.M., come abbia già riferito la scorsa settimana, si è attivato uno degli inquilini a rischio sfratto che con l’avvocato amministrativista Giuseppe Maiani ha già promosso dinanzi al Tar-Puglia un’Azione popolare, ai sensi dell’articolo 9 del Testo Unico sugli enti locali, al fine di ottenere un provvedimento cautelare che blocchi temporaneamente gli sfratti, al fine di fare chiarezza sulla legittimità della convenzione stipulata nel 2016 dall’ex sindaco Antonio Decaro con la soc. “Parco Gentile srl”. Nel contempo i residenti degli alloggi realizzati in base a detta convenzione hanno già avviato azioni di protesta con la solidarietà di alcune realtà associative baresi, al fine di sensibilizzare l’Opinione Pubblica e, quindi, le Istituzioni locali sulla questione. La prossima di tali azioni è prevista per domani, 18 settembre, alle ore 9,30 a Parco Gentile, in concomitanza di una fissata esecuzione di sfratto, al fine di denunciare l’assenza, finora, di risposte concrete da parte del Comune e con la speranza che nella seduta di Consiglio comunale che avrà inizio alle ore 16 della stessa giornata di domani, per l’elezione del Presidente dell’Assemblea cittadina, ci siano in quella sede delle iniziativi urgenti (interrogazioni, mozioni, etc,) atte a far intervenire l’Amministrazione cittadina per bloccare gli sfratti a queste famiglie beneficiarie di Ers, perché in difficoltà, ma in realtà messe in ulteriore difficoltà per l’alloggio proprio dallo stesso Comune che invece avrebbe dovuto tutelarle, garantendo il loro diritto alla casa in condizioni agevolate, visti gli ingenti interventi pubblici erogati a favore dell’attuatore del piano di housing sociale di Parco Gentile a Santo Spirito. Un piano che – secondo alcune indiscrezioni – vedrebbe l’attuale società proprietaria del complesso immobiliare di Parco Gentile, la “Fabrica immobiliare società di gestione del risparmio spa”, essere la gestrice del fondo d’investimento alternativo immobiliare denominato “Esperia”, di cui il principale investitore (70%) sarebbe addirittura la Cassa Depositi e Prestiti, ovvero lo Stato italiano, tra le cui finalità previste contempla preminentemente investimenti a carattere sociale. Ma finora per Parco Gentile a Santo Spirito di certo così non è stato.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 17 Settembre 2024