Libertà: chiudono gli uffici postali e quelli rimasti traboccano
L'appello del Movimento Meridionalista rivolto al Sindaco per farsi sentire da Poste Italiane dopo la chiusura degli sportelli che servivano soprattutto l'utenza più bisognosa. E cioè quei pensionati ed extracomunitari che ora s'accalcano fuori come bestie…
Nel silenzio e in perfetto clima natalizio, Poste Italiane ha recapitato un paio di ‘pacchi-regalo’ ai cittadini baresi del quartiere Libertà, soprattutto anziani, pensionati e disabili. Ma di buono, bello e natalizio, purtroppo, nella chiusura annunciata di due frequentatissimi uffici postali del rione, precisamente in via Pizzoli e via Fieramosca vicino al vecchio Tribunale Civile, non c’è niente. Anzi… <<quello che accadrà col nuovo anno nei già intasati uffici postali della zona, è qualcosa di preoccupante e pericoloso>>, attacca Michele Ladisa, Segretario del Partito Meridionalista. Il quale dopo l’allarme lanciato già qualche giorno fa, proprio ieri s’è fatto un giro davanti all’altro ufficio rimasto con gli sportelli ancora aperti, al ‘Libertà’. <<Davanti all’ufficio di via Ravanas ci sono code interminabili, con la gente che litiga per un nonnulla ed è costretta a sostare anche all’esterno per evitare la ressa. E non c’è da aspettarsi di meglio dall’altro ufficio postale in via Principe Amedeo, quasi ad angolo di via Brigata Bari, ma lo vedremo ancora meglio nei prossimi giorni, coi disagi e contestazioni delle pensioni. Problemi certamente amplificati da queste ultime chiusure, ma tirando in ballo gli altri disagi legati alla scomparsa delle casse/bancomat molto, ma veramente molto utilizzate nel quartiere da chi ha aperto il proprio conto>>. <<Fa specie assistere inermi alla politica aziendale di Poste Italiane Spa -incalza Ladisa – che, infischiandosene delle esigenze della sempre più bistrattata utenza, è tutta protesa a esaltare i propri risultati economici finanziari, ottenuti più che positivamente in larga parte penalizzando i cittadini con un numero di sportelli occupati dal personale al 50 per cento. E così, si capisce, obbligando gli anziani a lunghissime attese, anche solo per una semplice informazione>>. Scelte aziendali e strategiche d’una società che pensa solo a ricapitalizzare, preoccupata d’incrementare introiti diminuendo uffici e servizi dappertutto, in Italia. Ma senza tener conto delle esigenze del personale e soprattutto, senza guardare in faccia alle necessità di cittadini/utenti rimasti quasi orfani di ogni difesa. Una battaglia persa in partenza, dunque, per contestare le decisioni di un’ex azienda di Stato da tempo privatizzata – ma ancora sottoposta al controllo del governo – che punta ancora troppo su guadagni e investimenti. Ma a quale prezzo, socialmente parlando? Il segretario del Movimento Meridionalista se la prende, quindi, anche con un’amministrazione comunale totalmente assente, su questo fronte. Un’amministrazione civica che spera di rilanciare il ‘Libertà’ con l”enorme colata di asfalto della pedonalizzazione in via Manzoni, ignorando gli anziani che ancora pagano le bollette e ritirano le pensioni, ma anche gli extracomunitari che spediscono pacchi e soldi ai parenti, dall’altra parte del Mediterraneo. <<Sarebbe appena il caso che il Sindaco e il Presidente della Municipalità/1 avanzino formale contestazione a Poste Italiane, pretendendo almeno il potenziamento del personale negli uffici rimasti nel quartiere. Oppure, ancora meglio, chiedere la riapertura urgente di almeno un altro ufficio, al quartiere Libertà>>.
Francesco De Martino
Pubblicato il 4 Gennaio 2025