Cultura e Spettacoli

Libri e numeri, i pugliesi che pigri

Un’indagine sulla lettura, condotta dagli operatori dell’Osservatorio Pan Opticon Puglia, dice che – al 2012 – solo tre pugliesi su dieci hanno letto un libro nell’ultimo anno e che il 15,3% delle famiglie non possiede neppure un volume. Mettiamo questi dati in parallelo a quelli raccolti a livello nazionale dall’Istat relativamente allo stesso anno : Oltre 26 milioni di persone dai sei anni in avanti dichiarano di aver letto almeno un libro nei dodici mesi precedenti, si legge particolarmente fra gli undici e i quattordici anni, le donne leggono più degli uomini, avere genitori lettori incoraggia la lettura, al nord e al centro le cose vanno meglio che a sud e nelle isole, solo il 14,5% dei lettori arriva a ‘consumare’ un testo al mese e, infine, dieci famiglie su cento non possiedono alcun libro in casa, mentre il 63,6% delle stesse conserva nella libreria di casa non oltre un centinaio di volumi. Dunque, siamo al disotto della media nazionale. Confidiamo nel massimo scrupolo osservato da questo Osservatorio Pon, compatibilmente con le risorse di cui esso poteva disporre. Resta il fatto che pure in questa circostanza, e ciò avviene immancabilmente quando c’è di mezzo un sondaggio, non è stato possibile sapere il numero delle persone raggiunte dagli operatori e con quali mezzi, dove, quando… Gli scarni numeri comunicati ai media non dicono nemmeno con quale criterio è avvenuta la selezione delle persone contattate. E’ stato sentito, per esempio, il parere dei cittadini di Faeto, di Poggiorsini, di San Michele Salentino, di Cursi? Gli operatori dell’Osservatorio fermavano la gente per strada, la raggiungevano per telefono, per posta elettronica? E chi raggiungevano? Il segmento campione contemplava nella giusta misura uomini e donne, le principali fasce d’età e reddito?… Non essendoci risposta, atteniamoci a quei numeri scarni. Sicché, solo tre pugliesi su dieci hanno letto un libro negli ultimi dodici mesi, va bene. Ma cosa hanno letto, classici, saggi, fantasy, avventura? Anche questi sono dati importanti da cui non si può prescindere. E ancora, parliamo di libri acquistati o ricevuti in regalo, in prestito, in ‘eredità’? Bisognerebbe poi appurare se la lettura è stata portata a termine, se è stata fonte di piacere (quanti ragazzi, costretti dagli insegnanti alla lettura casalinga, hanno imparato a detestare ‘Marcovaldo’, ‘Il libro della giungla’, ‘I ragazzi di via Pal’, ‘Il principe e il povero’). Insomma, questi tre pugliesi non hanno un volto. Meglio così. Perché ad avere un quadro ben chiaro della situazione (ovvero scoprire che si è letto contro voglia, distrattamente o saltando pagine), l’entità delle eccezioni di cui sopra andrebbe ridimensionata. E quindi il numero dei lettori pugliesi comunque degni di questo nome scenderebbe da 3 a 2, a 2,5… (hanno dell’involontariamente comico i dati statistici).

Italo Interesse

 


Pubblicato il 7 Giugno 2013

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