L’immodesto Emiliano pronto a “ri-distruggere” la Destra pugliese
La modestia non è proprio il suo forte, né con gli avversari, ma neppure con gli ‘amici’ di coalizione o di partito. Stiamo parlando del segretario pugliese del Pd, Michele Emiliano, aspirante candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione nella primavera del 2015. Infatti, in un’intervista apparsa di recente sull’edizione locale di un noto quotidiano nazionale l’ex Primo cittadino di Bari si vanta di aver demolito la destra barese e pugliese, che “Qui – a suo dire – non esiste più”. Poi, continuando nell’intervista, alla domanda che esiste il sospetto che, pur di conquistare la guida della Regione, stringa patti anche con il diavolo, Emiliano obietta che “Non è così” e riferisce le ragioni per cui il padre, noto uomo con idee di destra, cambiò poi idea alle votazioni. E – sempre a suo dire i – il padre “ha cambiato verso quando ha visto Berlusconi” votando Pd, perché “Non è quella la destra” a cui in passato si identificava Emiliano senior. Il messaggio dell’ex sindaco barese all’elettorato di destra pugliese, in tale intervista, è chiaro. E cioè che in Puglia la ‘vera destra’ è sul fronte opposto a quello berlusconiano. Alla luce di tale intervista sarebbe certamente interessante sapere cosa pensa quella parte di elettorato pugliese da sempre di centrosinistra del segretario regionale del Pd e di queste sue idee della politica, nonostante lo stesso segretario abbia pure precisato di essere un “comunista da sempre”. Però, le parole del segretario pugliese dl Pd, ma soprattutto i significati reconditi di certi paragoni dovrebbero far riflettere anche certa classe dirigente del centrosinistra pugliese che non è mai stata di destra, né tantomeno dovrebbe sentirsi oggi, in Puglia con Emiliano, rappresentativa di idee e valori propri di quella parte politica avversaria ed avversata. Ai semplici elettori pugliesi di centrosinistra e di centrodestra sarebbe invece sufficiente ricordare che alle amministrative baresi del 2009 Emiliano, per la sua campagna elettorale di riconferma a sindaco, si avvalse di un contestato spot televisivo con un ‘finto Berlusconi’ che invitava gli elettori baresi di centrodestra a preferirlo a Simeone Di Cagno Abbrescia, candidato sindaco del Pdl. Alla provocazione di Emiliano, che sostiene di aver demolita la destra locale, hanno prontamente risposto il vice presidente del consiglio regionale, Nino Marmo, ed il capogruppo di Forza Italia nell’Aula di via Capruzzi, Ignazio Zullo. Il primo, pur ammettendo che “Il centrodestra ha fatto degli errori che ci hanno allontanato da un’eredità gloriosa che abbiamo ricevuto”, ha affermato che “Il segretario del Pd ( ndr – Emiliano) farebbe meglio a non offendere una storia che unisce la maggioranza effettiva dei pugliesi e degli italiani, perché la destra è viva e vegeta”. Il secondo invece, replicando alle provocatorie dichiarazioni rilasciate da Emiliano nell’intervista, ha detto: “Illudersi di aver demolito la destra con i suoi valori, i suoi ideali e i suoi principi dà il segno dell’arroganza, della prosopopea, della boria e della guasconeria che tanto male fanno alla politica orientata alla crescita della collettività e dei territori”. Ma Zullo l’affondo più pungente al segretario pugliese del Pd lo riserva a chiusura del proprio intervento, quando afferma: “Da personaggi artificiosamente costruiti da mass media, agenzie pubblicitarie e fonti di potere, la Puglia non trarrà mai giovamento”, sostenendo in aggiunta che “Abbiamo bisogno di una figura ideale di presidente di Regione umile, capace, non altezzoso, non borioso, e che sappia rispettare idee e ideali avversari e soprattutto sappia rendicontare i risultati conseguiti alla guida di un’Amministrazione ( ndr – quella barese), cosa che Emiliano non fa. Perseverare su questa linea – conclude Zullo – rischia di far sembrare Emiliano un pallone gonfiato”. Questo il resoconto del vanto di Emiliano per la “distruzione della destra” in Puglia e la polemica di parte per tale vanteria. In realtà, sostiene in maniera forse più obiettiva qualche addetto ai lavori della politica locale, Emiliano ha ben poco di cui vantarsi per gli insuccessi locali del centrodestra pugliese negli ultimi dieci anni, in quanto sarebbe forse più appropriato parlare di “autodistruzione” del centrodestra in Puglia, piuttosto che di meriti degli avversari nel sconfiggerli elettoralmente. “Prova evidente ne è – sempre secondo lo stesso addetto ai lavori – il fatto che di elezioni politiche in Puglia dal 1994 il centrodestra non ne ha perse una”. L’ex sindaco di Bari nell’intervista, però, non pecca solo di immodestia con gli avversari ma si definisce pure “male necessario” per far vincere il centrosinistra. Affermazione, questa, che mira chiaramente a depotenziare la credibilità dei suoi due attuali concorrenti alle primarie del 30 novembre prossimo. Ma a tale tentativo e pretesa di essere l’unico uomo vincente per il centrosinistra ha prontamente risposto attraverso Facebook uno dei concorrenti alle primarie, il senatore Dario Stefano, che ha rilevato: “In politica, la stagione dei mali necessari ha spesso lacerato i rapporti fiduciari tra cittadini e partiti, amministratori e amministrati. In Puglia, la stagione dei mali necessari ha prodotto un sistema industriale per nulla rispettoso dell’ambiente, della salute, del paesaggio. Noi ai pugliesi chiediamo di più perché li sappiamo esigenti e coraggiosi. Come ci ha insegnato Carlo Petrini, uno dei padri dell’agricoltura sostenibile: Chi semina utopie raccoglie realtà”. Ed ha poi concluso: “Passare dalla Puglia migliore al male necessario? No grazie, Michele”. Ma la penseranno così anche molti elettori pugliesi in primavera prossima, quando andranno a votare per il rinnovo del consiglio regionale e l’elezione del nuovo governatore, se Emiliano sarà tra i candidati alla presidenza della Regione?
Giuseppe Palella
Pubblicato il 19 Settembre 2014