Cronaca

“L’impugnativa sulla Buona scuola è un fatto politico, non tecnico”

Esultano gli otto consiglieri regionali pugliesi del ‘Movimento 5 Stelle’ , Viviana Guarini, Gianluca Bozzetti, Antonella Laricchia, Rosa Barone, Grazia Di Bari, Mario Conca, Marco Galante e Cristian Casili, per la decisione della giunta Emiliano di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale la legge 107/2015 del governo Renzi, detta anche della “Buona Scuola”. Infatti, l’impugnativa è frutto anche della mozione presentata dai consiglieri penta stellati che impegnava la Giunta ad impugnare, previo parere dell’Avvocatura, i profili di incostituzionalità della suddetta legge. Mozione approvata all’unanimità – come è noto – lo scorso 31 luglio dal Consiglio regionale pugliese e per la cui attuazione il governatore pugliese Michele Emiliano, dopo aver ottenuto il parere positivo dell’Avvocatura, ha voluto attendere la cerimonia inaugurale della Fiera del Levante prima di dare mandato ai legali della Regione di presentare il ricorso. Decisione, questa, che è stata assunta durante un’apposita seduta di giunta convocata nel tardo pomeriggio di sabato presso la sede direzionale della Fiera a distanza di qualche ora dalla fine della cerimonia inaugurale. Da non dimenticare che il termine di scadenza per l’impugnativa scadeva il giorno dopo e, quindi, che Emiliano, convocando la giunta sabato pomeriggio, ha voluto chiaramente rinviare il più possibile la decisione, per fare in modo che la stessa fosse presa il più tardi possibile rispetto alla scadenza del termine di presentazione. E’ vero che il parere dell’Avvocatura regionale è giunto ufficialmente solo venerdì mattina, con notevole ritardo rispetto a quanto sarebbe stato necessario conoscere per fare le cose con più calma, però è anche vero che la giunta pugliese poteva riunirsi per decidere anche venerdì stesso (nel pomeriggio o la sera) o financo sabato mattina visto che si trattava, come è stato sottolineato sabato sera dal Presidente della Regione dopo l’avvenuta deliberazione di impugnativa, di un atto dovuto e “meramente tecnico” da parte dell’esecutivo. Infatti, ciò che molti si chiedono è come mai il presidente Emiliano ha fissato la seduta di giunta proprio dopo la cerimonia inaugurale della Fiera che – secondo le previsioni – avrebbe dovuto avvenire alla presenza del Capo del governo e, secondo tradizione, con il discorso finale di quest’ultimo, per formalizzare l’impugnativa costituzionale della legge 107 sulla scuola introdotta proprio dallo stesso Renzi. Una sequenza di eventi a dir poco sospetta. Ed anche se si fosse trattato di una sequenza del tutto casuale e involontaria da parte del presidente Emiliano, resta pur sempre il fatto che la decisione di riunire in Fiera la giunta regionale subito dopo il cerimoniale di apertura della Campionaria in cui era prevista la partecipazione del Presidente del Consiglio, per decidere se impugnare o meno una legge governativa, agli occhi di molti ha rappresentato un atto o di leggerezza inaudita del neo governatore Emiliano, perché è apparso come una clamorosa caduta istituzionale di stile del più alto Organo rappresentativo della Puglia nei confronti del Governo centrale, oppure di aperta sfida nei confronti dello stesso. Infatti, a detta di molti, la decisione della giunta di impugnare la legga sulla “Buona scuola” di Renzi avrebbe potuto essere presa benissimo prima con l’identica motivazione con cui è stata deliberata dopo l’evento inaugurale. Comunque non dopo, come è avvenuto, perché questo è fonte di sospetto agli occhi di molti cittadini e, soprattutto, addetti ai lavori, oltre che di inesauribili polemiche politiche. Infatti, come è possibile etichettare soltanto come “atto tecnico” l’impugnativa di una legge innanzi alla Consulta? La decisione di una giunta regionale di “portare” innanzi al Giudice delle leggi alcune norme con cui un Presidente del Consiglio intende governare un settore, quello scolastico, dell’Amministrazione statale , e resta, pur sempre soprattutto un “atto politico”, come ha evidenziato il segretario della Uil Puglia, Aldo Pugliese, in una nota di plauso alla Regione per la decisione assunta di rivolgersi alla Corte Costituzionale, per inficiare talune norme sulla Scuola volute dal governo Renzi. Infatti, ci sarebbe da chiedersi, è mai possibile che la “decisione” di un Organo politico per eccellenza, qual è la giunta regionale, sia paradossalmente una scelta “tecnica” ? Quindi, è forse bene definire i fatti con il nome ad essi più appropriato. Ossia, che la decisione della Regione Puglia di impugnale la “Buona scuola” di Renzi è stata una scelta essenzialmente politica che però si vorrebbe far passare solo come “tecnica” evidentemente per tentare di minimizzare o sminuire agli occhi dei cittadini la contrapposizione esistente tra il neo governatore di Puglia, Emiliano, e quello d’Italia, Renzi. Una contrapposizione che è ancora più lacerante se si considera che entrambi sono espressione dello stesso partito, il Pd, e forse, a voler credere ad Emiliano, financo della stessa corrente interna. Contrapposizione o, forse meglio, concorrenza tra i due esponenti che in futuro, se dovesse continuare, e quindi inasprirsi, sicuramente non fa bene alla Puglia ed ai pugliesi, perché le ripercussioni da entrambi i fronti sono imprevedibili e dall’esito non certo favorevole per una regione del Sud che già è stata penalizzata non poco nel decennio precedente dagli anti conformismi di un governatore, Nichi Vendola, che anch’egli per un certo periodo (2010-2012) sognava dalla Puglia la scalata a Palazzo Chigi. Quindi, forse, bene ha fatto il presidente Renzi a preferire la finale americana di tennis tra le due campionesse connazionali, Pennetta e Vinci, all’inaugurazione della Fiera di Bari. Infatti, lo stesso Renzi, durante la puntata della trasmissione televisiva ‘Otto e Mezzo’, ha sdrammatizzare la sua assenza a Bari dichiarando: “La Fiera del Levante c’è tutti gli anni, ci andrà il prossimo anno, e a Bari sarò nelle prossime settimane”. Con l’auspicio che la venuta sia per chiarire e non per continuare nello scontro con il neo governatore di Puglia che la “dichiarazione di guerra” l’ha già consegnata sabato scorso con la riunione di giunta per l’impugnativa, fissata subito dopo l’apertura della Fiera.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 15 Settembre 2015

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