L’indagine sui bilanci di partito
Nel mirino degli inquirenti baresi l’ancora presunto intreccio tra mafia, politica e affari nella gestione degli appalti pubblici nel settore sanitario. Le acquisizioni erano state eseguite nelle sedi regionali di Partito Democratico in via Re David, Socialisti, Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra e Libertà, e Lista ‘Emiliano per Bari’. Gli accertamenti disposti dal magistrato, che aveva firmato decreti di esibizione di documentazione, riguardavano in particolare l’ipotesi di illecito finanziamento pubblico ai partiti in riferimento al periodo compreso dal 2005 ad oggi, comprese le ultime elezioni al Comune di Bari. Nell’inchiesta del pm Digeronimo risultavano indagate una quindicina di persone tra cui l’ex assessore regionale alla Sanità Alberto Tedesco, ora senatore. Le ipotesi di reato associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, alla concussione, al falso, alla truffa; per alcuni reati si ipotizza l’aggravante di aver favorito un’associazione mafiosa. Insomma, l’indagine mira a verificare – a quanto si era appreso da ambienti della procura – la presunta contiguita’ tra alcuni personaggi legati al centrosinistra e la criminalita’ organizzata barese. I bilanci al vaglio, come detto, acquisiti nelle sedi di Pd, Prc, Sinistra e Liberta’, Lista Emiliano e Socialisti Autonomisti. Quest’ultimo e’ il partito dell’ex assessore alla sanita’ della Regione Puglia, Alberto Tedesco, ora senatore del Pd, che si e’ dimesso il 6 febbraio di tre anni fa, immediatamente dopo aver appreso di essere indagato. Nel fascicolo anche alcuni colloqui telefonici intercettati negli ultimi mesi prima delle elezioni amministrative, mentre a Bari era in corso la campagna elettorale per le amministrative. Nell’indagine si ipotizza il reato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, alla concussione, al falso, alla truffa e all’abuso d’ufficio per presunti illeciti compiuti con riferimento ad appalti nel settore sanitario regionale. Tra gli indagati, oltre al senatore Tedesco, imprenditori, direttori regionali di alcune Ausl pugliesi e funzionari regionali. L’indagine è di competenza della Dda perché il magistrato inquirente ipotizza nei confronti di alcuni indagati l’aggravante di aver favorito un’associazione mafiosa (art.7 legge 152/91). Questa aggravante, già ipotizzata da tempo nel fascicolo, si sarebbe ulteriormente rafforzata negli ultimi tempi dopo che i carabinieri del nucleo investigativo di Bari hanno intercettato alcune utenze telefoniche e dopo il pentimento del boss barese Giacomo Valentino, che si è anche accusato di aver compiuto una decina di omicidi.
Dalle indagini del pm della Dda di Bari Desire’ Digeronimo sarebbe emerso il sospetto che i partiti del centrosinistra regionale dal 2005 ad oggi avrebbero favorito determinati imprenditori a cui avrebbero affidato appalti e servizi nel settore sanitario finanziati con danaro pubblico. Gli imprenditori, a loro volta, avrebbero girato parte del danaro ottenuto ai partiti del centrosinistra, finanziandoli. Per questo il magistrato a luglio 2009 aveva ordinato ai carabinieri di acquisire i bilanci dei partiti dal 2005, per verificare se nei bilanci siano stati regolarmente iscritti tutti i finanziamenti ricevuti dal mondo imprenditoriale: per svolgere queste verifiche il magistrato ipotizzerebbe il reato di illecito finanziamento pubblico ai partiti. (a.d.l.)
Pubblicato il 2 Febbraio 2011