Cronaca

L’inferno di prenotazioni e code inutili al Cup del ‘Di Venere’

Non si muove foglia presso il Centro Unico di Prenotazione dell’Ospedale Di Venere di Bari-Carbonara, nonostante la durissima missiva indirizzata a direttori generale e dirigenti dell’Azienda Consorziale Policlinico di Bari dal segretario regionale del Partito Repubblicano Italiano Giuseppe Calabrese. Il quale, tempo fa, ha acceso i riflettori su una questione annosa che interessa i vari cittadini residenti nell’Area Metropolitana di Bari, tutti fruitori dei servizi sanitari forniti dall’Ospedale Di Venere di Bari-Carbonara. Con la missiva indirizzata in primis al direttore generale e alla direttrice sanitaria, venivano segnalate <<…le molteplici lamentele dei cittadini, presso l’Ospedale dove si perpetua tuttora la cattiva pratica della fatidica registrazione della ricetta specialistica. Dopo la necessaria prenotazione della visita presso il CUP che può essere effettuata anche per via telefonica e dopo aver superato lunghe file presso gli sportelli postali per il pagamento della prestazione prenotata, gli assistiti devono farsi carico di una ulteriore ridondante ed inutile incombenza, la “registrazione della ricetta” presso il medesimo CUP dell’Ospedale in oggetto. Tale onere a carico dell’assistito non fa altro che peggiorare la qualità del servizio offerto, poiché sottopone l’assistito ad ulteriore stress psico-fisico in vista dell’esame specialistico>>, si legge nell’esposto di Calabrese. Presso l’Ospedale Di Venere, a differenza di altre strutture sanitarie afferenti all’Azienda Sanitaria Locale di Bari, la registrazione della ricetta deve avvenire obbligatoriamente nello stesso giorno in cui viene effettuata la prestazione, aggravando la situazione in quanto il paziente spesso si trova a dover fare in mattinata e contemporaneamente la visita presso il reparto e la fila di circa due ore per la registrazione della ricetta presso il CUP. E adesso, con l’istanza dell’ex assessore comunale barese giunta da qualche settimana sulle scrivanie di chi – oramai da tempo – dovrebbe provvedere a rigore delle norme in vigore, si aspetta che in tempi brevi <<emanino ogni urgente disposizione per l’eliminazione di due file: una lunga circa due ore, per la prenotazione della prestazione e l’altra per la registrazione di questa>>. E dire che sembra così facile, al tempo dell’informatizzazione globale del valore di circa 120 milioni di euro della sanità pugliese….

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 9 Novembre 2017

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