Cronaca

L’ira dei lavoratori: ribolle la vertenza di 500 autisti ‘118’

Non c’è pace tra chi presta un servizio irrinunciabile e prezioso come l’intervento in emergenza, visto che i sindacati autonomi tornano ad alzare la voce per la mancata internalizzazione di ben cinquecento autisti/soccorritori del servizio ‘118’. In prima linea l’Usppi/Puglia, che denuncia ancora una volta, che mentre altre Aziende sanitarie locali pugliesi hanno già provveduto ad avviare le procedure di internalizzazione degli autisti/soccorritori dell’Asl/di Bari, attualmente dipendenti delle associazioni di volontariato, la Sanitaservice Asl/Ba non potrà internalizzarli il prossimo 31 gennaio, poiché la gara dell’acquisto delle ambulanze è stata nuovamente annullata. E il segretario nazionale e regionale dello stesso sindacato Nicola Brescia è andato su tutte le furie, tanto da costringerlo a tornare alla carica, appunto, per la mancata internalizzazione di quegli autisti/soccorritori dell’Asl/Bari. Ci sono “colpevoli ritardi”, dunque, accumulati nella procedura di internalizzazione che hanno portato ormai all’esasperazione gli autisti delle postazioni 118, provocando ingiustificati i ritardi accumulati a causa di interpretazioni e rinvii nelle stanze di comando del lungomare Storelli, a Bari. E così l’Usppi/Puglia non ci ha pensato due volte a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale delle postazioni del 118, con una manifestazione di protesta, da tenersi dinanzi alla direzione generale della Asl/Ba. In quell’occasione, inutile dirlo, si tornerà a chiedere le reali motivazioni che hanno impedito l’internalizzazione di circa cinquecento lavoratori del servizio emergenziale di soccorso ‘118’ Asl/Bari. E dire che lo scorso mese di ottobre fu scongiurato il blocco del servizio di 118 della provincia di Bari. In quell’occasione, ma sembra siano in pochi a ricordarlo, la vertenza fu chiusa con una delibera del direttore generale della Asl di Bari, riconoscendo le ragioni delle associazioni di volontariato che nel mese di agosto avevano comunicato di voler interrompere dal primo settembre il servizio di emergenza urgenza del 118 nelle 39 postazioni esistenti sul territorio provinciale per fine contratto e trovandosi ormai nella impossibilità di farvi fronte a causa degli alti costi di gestione. Insomma, l’azienda sanitaria di Bari si impegnava a riconoscere il rimborso del personale assunto a far data dal 1 ottobre, contratto Anpass e Misericordie, per un numero non superiore alle otto unità <<part-time>> o, in subordine quattro unità full time per ogni postazione di ‘118’, prevedendo la possibilità di incrementare il numero di autisti soccorritori da quattro a cinque, applicando la categoria ‘B’ ai soccorritori e la categoria ‘C’ agli autisti soccorritori, esclusivamente per il personale rientrante nel perimetro delle persone individuate come “potenzialmente assumibili”, sino a un determinato numero (450) dell’elenco dei lavoratori entrati nella graduatoria degli aventi diritto alla internalizzazione. E cioè all’assunzione presso la ‘Sanitaservice di Bari’ che assumerà in gestione il servizio di ‘118’, indicativamente entro la fine del mese di gennaio 2022.

Conclusione? L’Usppi Puglia s’è rivolta direttamente al Presidente della Giunta Regionale e al Direttore del Dipartimento alle Politiche della Salute, che nei mesi scorsi hanno ripetutamente incontrato gli autisti/soccorritori, rassicurandoli della loro immediata assunzione alle dipendenze delle società ‘in house’ Sanitaservice Asl/Ba, mentre adesso pare proprio essere diventato ‘urgente’ un intervento nei confronti di chi impedisce che ben cinquecento lavoratori siano internalizzati. Tutto ciò -la conclusione del sindacato autonomo barese – al fine di evitare una tensione sociale tra gli autisti e soccorritori del 118 che attendono da oltre un decennio l’internalizzazione con assunzione alle dipendenze della Sanitaservice Asl/Bari.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 4 Febbraio 2022

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