Cronaca

Lista Ingroia:pochi i pugliesi in posizione eleggibile

Alternativi al berlusconismo e al montismo, alternativi a quella sinistra che appoggia le riforme del governo Monti, senza obiettare. Ma non alternativi né propensi ad un rinnovamento della classe politica. Basta scorrere velocemente la lista dei candidati alla Camera e al Senato del movimento di dell’ex magistrato antimafia, Antonio Ingroia, Rivoluzione Civile, per rendersi conto che c’è gente che addirittura ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale (seppur avesse solo 3 anni). A parte un dato puramente anagrafico, ad emergere è anche uno di tipo territoriale, tra i candidati posti in zona eleggibile, infatti ve n’è soltanto uno della Puglia, si tratta dell’ex consigliere regionale dei Verdi, Domenico Lomelo, tra l’altro in nona posizione. Durante la presentazione delle liste dei candidati, è apparso evidente un forte rancore, per nulla dissimulato, nei confronti del governatore della Puglia, Nichi Vendola, che avrebbe rilasciato un’intervista poco gradita nei confronti del movimento di Ingroia, affermando che si tratta dell’unione promiscua di tanti partitini. “Vorremmo sapere dal presidente Vendola come fa ad allearsi con un partito che all’indomani delle elezioni, qualora risultasse vincitore, si accorderà con Monti e con i centristi – ha sostenuto Manuela Palermi del Pdci – Noi, al contrario, ci proponiamo come una forza alternativa sia al berlusconismo che al montismo ed in virtù di questo intendiamo aprirci solo nei confronti di coloro che condividono le nostre idee. Per quanto concerne il voto utile, riteniamo che esso lo sia nella misura in cui non vada ad appoggiare forze che hanno portato ai due governi peggiori della storia repubblicana”. Intanto a Roma, Ingroia presenterà un disegno di legge, con il quale mostrerà concretamente “come si fa a recuperare i capitali sporchi, quelli della mafia o quelli trasferiti illecitamente all’estero. Sarà una legge che provocherà grande rumore” ha poi proseguito Manuela Palermi. Rivoluzione Civile si pone al fianco dei lavoratori, a testimoniarlo sono gli operai di Pomigliano d’Arco, che hanno deciso di condividere le linee guida della lista Ingroia. “Nessun lavoratore deve essere lasciato solo di fronte ad un Riva o ad un Marchionne. Noi, in virtù di questo, mettiamo in prima linea le politiche del lavoro e ci poniamo contro tutte quelle politiche liberiste degli ultimi anni” ha sostenuto Antonio Di Luca, secondo in lista alla Camera dei Deputati dopo Antonio Ingroia. Non sono mancate polemiche anche sullo scandalo finanziario del momento, legato alla banca senese dei Monte dei Paschi. Sono stati sollevati dagli esponenti di Rivoluzione Civile forti dubbi sull’onestà del premier e del segretario del Pd, soprattutto quella famosa frase “Se ci attaccano li sbraniamo” ha scatenato molte polemiche tra i “rivoluzionari”, che ne hanno letto una minaccia ed un’intimidazione a non proseguire con le indagini in merito. “Non è di certo un buon segnale per il Paese – ci ha tenuto a precisare Angelo Bonelli, terzo in lista alla Camera – Questa storia andrebbe chiarita prima delle elezioni politiche e non dopo. Per quanto riguarda le dichiarazioni di Nichi Vendola, credo fermamente nelle unioni di fatto anche in politica, perché la diversità è una forma di ricchezza e solo con essa è possibile salvaguardare la democrazia”.

 

Nicole Cascione


Pubblicato il 30 Gennaio 2013

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