Cronaca

Liste d’attesa sempre peggio in Puglia: “Rovinosi i dati di ottobre”

Piaga sempre viva e difficile da curare, quella dei tempi ‘morti’ per effettuare un’analisi o una visita specialistica, in Puglia. “Sulle liste d’attesa purtroppo non è cambiato nulla. Anche i dati della settimana indice di ottobre confermano la situazione di aprile scorso e di tutte le settimane indice precedenti. Il fatto che non capiti nulla di nuovo non significa, però, che siamo condannati all’inesorabile, perché sono mesi che proponiamo un rimedio per migliorare, purtroppo inascoltati”, attacca il Consigliere regionale Fabiano Amati, commentando i dati di monitoraggio dei tempi di attesa relativi alla settimana indice 7-11 ottobre 2019. “Dalla rilevazione dei dati emerge che per la classe di priorità B ci sono prestazioni che presentano percentuale di prenotazione entro i tempi inferiore al 50% in casi come: prima visita chirurgia vascolare (42%), TC dell’addome superiore senza e con MDC (35%), RM di addome inferiore (46%), diagnostica ecografica del capo e del collo (44%), eco (color) dopplergrafia dei tronchi sovra aortici (49%), esofagogastroduodenoscopia con biopsia (45%), elettrocardiogramma dinamico-Holter (37%), elettromiografia per arto superiore (32%). Per la classe di priorità D ci sono prestazioni che presentano percentuale di prenotazione entro i tempi inferiore al 50% in casi come: prima visita cardiologica (36%), prima visita chirurgia vascolare (38%), prima visita gastroenterologica (48%). Se si prendono in considerazione le singole situazioni per provincia – prosegue Amati –, emergono maggiori criticità, per esempio: a Bari per una prima visita di chirurgia vascolare, su 19 prenotazioni con classe di priorità B solo 2 sono garantite nei tempi, dunque l’11%; per la stessa visita con classe di priorità D, su 31 prenotazioni ne sono state garantite nei tempi 5, dunque il 16%. Nella BAT, per una prima visita oculistica, su 23 prenotazioni con classe di priorità B, sono solo 3 quelle garantite entro i tempi, dunque il 13%. A Brindisi, per un elettrocardiogramma dinamico, su 7 prenotazioni con classe di priorità B, solo 1 è quella garantita entro i tempi, dunque il 14%. Nelle province di Foggia, Taranto e Lecce le prestazioni ambulatoriali garantite entro i tempi non scendono al di sotto del 20%, ma non sono comunque rispettati i tempi delle liste d’attesa”. Tutti numeri e percentuali che fanno davvero paura, tanto che anche il capogruppo FdI alla Regione Ignazio Zullo dà ragione al collega Amati. Per Zullo, infatti, la situazione è peggiorata, perché la legge approvata otto mesi fa è rimasta lettera morta per incapacità di Michele Emiliano a darne attuazione. “Non è stato, infatti, aumentato il tetto di spesa delle prestazioni sanitarie per le strutture accreditate ospedaliere e ambulatoriali tanto che interventi chirurgici, esami diagnostici vengono rimandati al nuovo anno. Le liste d’attesa in questo caso non sono lunghe, sono ad agende chiuse! “Non sono ancora state fatte le assunzioni annunciate, ora il presidente e assessore regionale alla Sanità, Emiliano, ha annunciato il mega concorso per gli infermieri, ma le piante organiche restano ancora prive di importanti figure sanitarie in particolare di medici. La carenza di personale rallenta fortemente la possibilità di smaltire le attese”, conclude Zullo. Per l’ex assessore Amati, sempre a proposito di liste d’attesa e rimedi, non è stato dato impulso all’attività libero professionale intramoenia a richiesta del cittadino che non ottiene la prestazione nei tempi utili. Questa innovazione legislativa, ovviamente rimasta sulla carta, avrebbe potuto dare la possibilità di effettuare visite diagnostiche a spese dell’ASL per i pazienti ai quali non si è in grado di offrire la prestazione nei tempi stabiliti dalle norme sui tempi di attesa. Di conseguenza chi può pagare cifre più alte fa questi esami privatamente. Chi non può resta in attesa, nel mentre si aggrava il proprio stato di salute e con l’aggravamento lievitano i costi sociali e sanitari. Il centrosinistra con tutti i suoi componenti in Consiglio regionale si convincano: è ora di cambiare aria!”. Insomma, i cittadini in fila al CUP vivono una condizione di sofferenza e non possono tollerare simili situazioni, che purtroppo vanno a offuscare anche le tante cose belle che accadono in sanità. Quello delle liste d’attesa è un punto prioritario dell’azione di governo della Regione Puglia. Chiunque sarà eletto presidente per la prossima legislatura dovrà occuparsi di questo, e se dovesse toccare a me sarebbe un’attività quotidiana, cominciando ad attuare le norme che prevedono la sospensione dell’attività a pagamento qualora i tempi di attesa tra attività istituzionale e a pagamento siano completamente diversi. Nelle prossime settimane – conclude Amati – potremo analizzare i dati di comparazione tra l’attività istituzionale e quella libero-professionale, e io ve li racconterò come da prassi”. Una vera promessa. Più che un impegno politico…

Antonio De Luigi


Pubblicato il 26 Novembre 2019

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