Cronaca

“Lo sciopero era contro Emiliano e per la buona politica”

 
Alla fine del quinto giorno dall’astinenza dal cibo, il Presidente dell’Amtab Antonio Di Matteo, ha deciso di sospendere questa protesta civile e assolutamente non violenta. Lo sciopero della fame, iniziato a causa della decisione del Sindaco Michele Emiliano di eleggere un amministratore unico, facendo perdere la sua amata poltrona al Presidente dell’Amtab, ha avuto come scopo quello di  inviare un messaggio alle forze politiche. Infatti, in seguito al suddetto sciopero, “si sono accesi i riflettori su un’azienda di proprietà dei cittadini baresi, con l’obiettivo di discutere sul futuro delle aziende pubbliche e dall’altro di tutelare la dignità degli amministratori Amtab”, ha spiegato il Presidente Di Matteo, che dopo aver bevuto acqua, caffè amaro e sali minerali per cinque giorni, appare più denutrito e decisamente più “profondo”. Ebbene sì, dopo intere giornate passate in Azienda, come se fosse agli arresti domiciliari, Di Matteo ha dichiarato di avere avuto più tempo per riflettere e per leggere. Ma ora il Presidente dell’Amtab va via , proprio quando si stava per rompere il muro di silenzio e di omertà. Di Matteo, ha sempre cercato di colpire quelli che erano considerati i comportamenti negativi, al fine di difendere l’azienda, i cittadini baresi e i dipendenti dell’Amtab, quelli che lavorano con onestà e serietà. “Durante gli anni del mio mandato – ha proseguito Di Matteo – le assunzioni fatte in Amtab, hanno seguito le procedure della selezione pubblica. Il C.d.A. dell’AMTAB non ha inteso ubbidire alle indicazioni di seguire le stesse procedure  di reclutamento del personale effettuate all’AMIU. E’ stata una disubbidienza per tutelare la legalità e per dare qualche speranza di lavoro a chi non ha santi in paradiso”. Il Sindaco di Bari Emiliano, dal canto suo, vorrebbe cacciare la criminalità dalle aziende comunali, cosa che in precedenza era stata già denunciata dallo stesso Presidente dell’Amtab. Il motivo per cui, quest’ultimo ha dato inizio in data 6 giugno allo sciopero della fame, è dovuto al rischio che ora corre, ovvero quello di rimetterci la poltrona, visto che da Palazzo di Città è annunciata la nomina di un amministratore unico. Mai come durante il mandato dell’ attuale Presidente, si è assistito a scioperi e licenziamenti, atti a dimostrare l’assoluta trasparenza dell’operato, ma evidentemente questo tipo di comportamento non ha fatto piacere a chi aveva altri interessi. Ciò che Di Matteo mette in discussione sono modi e termini utilizzati dal sindaco Emiliano, del quale ne critica soprattutto l’uso spropositato di Facebook, “un social network non può essere uno strumento di comunicazione politica. E’ necessario che le persone comunichino tra loro, stando una di fronte all’altra, perché solo in questo modo è possibile dialogare e confrontarsi seriamente”.  Lo sciopero della fame è iniziato dopo un’ingiusta dichiarazione del Sindaco Emiliano sulla stampa locale, dove il primo cittadino barese ha rivendicato il merito di aver migliorato le condizioni di un’azienda pubblica, quale appunto l’Amtab, e di essere riuscito ad azzerare il bilancio del 2006. Di Matteo , di contro, afferma di essere riuscito lui in primis ad ottenere questi risultati grazie ad una “politica con la P maiuscola. Il servizio del trasporto pubblico locale si svolge con maggiore regolarità, come anche il servizio di trasporto dei diversamente abili, ma per ottenere questi risultati abbiamo tenuto la cattiva politica fuori dalla porta. Abbiamo pensato di cancellare l’idea – ha continuato Di Matteo – dell’azienda pubblica quale contenitore del consenso elettorale per gli amministratori comunali di turno. Questa è stata la colpa della quale non ci pentiamo”. Il C.d.A dell’Amtab ha contribuito a fare della buona politica collaborando con Di Matteo, al fine di dare coraggio a coloro i quali rappresentano il futuro delle aziende municipalizzate, a chi è succube dei sindacati, di politici e, forse, della malavita e al fine di riconoscere i meriti di chi ha lavorato onestamente. Lunedì 13 giugno, proprio il  giorno di Sant’Antonio, verrà presentato il bilancio dell’Amtab, in attivo di 88 mila euro, nonostante il considerevole calo della vendita dei biglietti, come confermato da Antonio Di Matteo.
 
Nicole Cascione
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 11 Giugno 2011

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