Cultura e Spettacoli

Lo spettacolo deve per forza andare avanti?

Quanto fa spettacolo una lettura scenica? Se nel teatro di narrazione si può parlare anche col corpo supplendo a scene e costumi, la lettura scenica – che incatena l’interprete ad un leggio – non regala più di una contenuta gestualità. In assenza di altri supporti, resta poco da ‘vedere’. Ora, è il ‘vedere’ che fa la differenza fra l’arte scenica e il radiodramma. Stando così le cose dovrebbe essere quest’ultimo l’habitat della lettura scenica. Ma il radiodramma non incontra più cultori e allora la lettura scenica tracima in palcoscenico. Non bastasse, le cose si complicano quando ad accogliere la lettura scenica non è un ‘contenitore’ raccolto, di quelli dove l’attore non ha bisogno di microfono e al quale da tutti gli angoli della sala si può leggere in viso all’interprete ogni stilla di sudore, bensì uno sconfinato teatro all’italiana. Si complicano perché più che mai, persino in presenza di megaschermi, lo spettacolo latita ; il che tra l’altro solleva interrogativi fastidiosi in ordine alla funzione svolta dal botteghino. E latita particolarmente qualora l’interprete, quantunque bravo, non sia nelle migliori condizioni di rendimento… Quanti rovelli al Petruzzelli in occasione di ‘Cirino e Marilda non si può fare’, un testo piuttosto brioso scritto da Anna Marchesini e dalla stessa interpretato con eroica volontà. Rovelli che però non hanno tormentato l’intera platea, giacché al termine dello ‘spettacolo’ erano (quasi) tutti in piedi ad applaudire. Però perché tutti – ma proprio tutti – nel defluire verso l’uscita masticavano sottovoce scontentezza?… Fermiamoci qui, meglio sorvolare sia sulla coerenza dello spettatore, sia  sull’opportunità di certe scelte di direzione artistica e di carattere personale. Prossimo appuntamento con la Stagione teatrale di Bari 2015 / 2016 : martedì 22 e mercoledì 23 marzo con ‘La scuola’. Daniele Lucchetti dirige Silvio Orlando e altri sei interpreti (Vittorio Ciorcalo, Roberto Citran, Marina Massironi, Roberto Nobile, Antonio Petrocelli e Maria Laura Rondanini) in un’operazione leggera e godibilissima che però non nasconde la gravità dei temi in discussione, collocandosi all’interno di un dibattito decisivo per la scuola italiana. ‘La scuola’ è immagine di uno scontro non solo generazionale dal momento che a scontrarsi sono qui due contrapposti universi del pensiero : modi differenti di concepire l’istruzione e la politica inerente. Tecnicamente, è uno spettacolo a cronologia unitaria, ovvero non ci sono salti temporali o cambi di scena. (scene di Giancarlo Basili, disegno luci di Pasquale Mari, costumi di Maria Rita Barbera ; assistente alla regia : Riccardo Sinibaldi)

Italo Interesse

 


Pubblicato il 11 Marzo 2016

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