Cultura e Spettacoli

Lo zoo dentro una scatola

Non potendo essere diversamente, in teatro le idee sostituiscono le cose quando queste non possono essere rappresentate. Per esempio in ‘Lo zoo di vetro’ di Tennessee Williams, la fragile Laura trova rifugio in un mondo tutto suo : i dischi che le ha lasciato il padre e una piccola collezione di animaletti di vetro, che possiamo immaginare tanto piccola da stare dentro una scatola di scarpe. Anche esposta in una vetrinetta, quella raccolta non sarebbe percepibile nemmeno dagli spettatori di prima fila. Per aggirare l’ostacolo serve un colpo d’ala, una trovata. Una trovata assai bella è da attribuire ad Arturo Cirillo, che firma la regia di un allestimento Tieffe Teatro appena reduce dal palcoscenico del Teatro Kismet. Seduta sul divano-letto, immersa nella penombra, Laura prende la sua scatola e la posa sulle gambe, quindi la apre : all’apertura, un piccolo fascio di luce le bagna il viso e quel viso, da triste, si rasserena. Il pubblico non vede alcun porcellino, cammello o gatto in vetro, come non vede alcuna lampadina alimentata da una pila. Ma la fantasia si risveglia, l’idea supera la rappresentazione e l’emozione scatta : Ecco lo zoo di Laura!… Ricorderemo questa piccola cosa come una delle più belle del lavoro di Cirillo. Un’altra? Tom, il fratello di Laura, questo grigio dipendente di un calzaturificio che, tormentato al pari della sorella da una madre psicopatica, a sera trova rifugio nei cinema, ha il vizio della sigaretta. Ebbene, per un singolare effetto prodotto dal disegno luci, il fumo prodotto da queste sigarette compone come una cappa diafana che si spande al di sopra della scena su cui staziona e incombe quasi a rappresentazione (involontaria ed efficacissima) del clima pesante di casa Wingfield. Infine il lieve tocco ironico, sottilmente partenopeo verrebbe da dire, che Cirillo (nei panni di Tom) mette nel polemizzare con la madre. Ciò, nel rendere morbido il primo impatto con questo dramma domestico, consente di apprezzarne meglio la natura. Un allestimento maiuscolo e che ha visto all’opera un cast di prim’ordine, composto – oltre che dallo stesso regista – da Milvia Marigliano, Monica Piseddu ed Edoardo Ribatto ; scene di Dario Gessati, luci di Mario Loprevite. – Prossimo appuntamento Kismet : sabato 7 febbraio (repliche l’8, il 14 e il 15 dello stesso mese) con una produzione storica del Teatro Kismet Opera : ‘Il malato immaginario, ovvero le Molière imaginaire’. Regia e riscrittura di Teresa Ludovico. Con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Serena Brindisi, Ilaria Cangialosi, Paolo Summaria, Michele Cipriani e Daniele Lasorsa. Luci di Vincent Longuemare, costumi di Luigi Spezzacatene.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 29 Gennaio 2015

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