L’olio pugliese in cima alla classifica delle vendite e dei regali enogastronomici di fine anno
L’olio extravergine di oliva in Puglia è in cima alla classifica delle vendite e dei regali enogastronomici delle festività natalizie in corso. Infatti, secondo quanto ha reso noto Coldiretti-Puglia, tale prodotto simbolo dell’Italia e, in particolare, della nostra regione registra un’attenzione crescente sia da parte dei consumatori nazionali che esteri. E, da quanto emerge da un’analisi di Coldiretti-Puglia sull’andamento delle vendite di olio extra vergine d’oliva in aziende olivicole, frantoi e mercati contadini, nella nostra regione l’incremento della domanda, e conseguentemente delle vendite durante le recenti festività di fine anno, è stata in media del 27% in più rispetto al passato, con 9 famiglie su 10 che lo consumano ogni giorno al punto che l’olio extra vergine di oliva è risultato uno dei regali più ricercati e attesi di queste ricorrenze. E, per meglio quantificare l’andamento pugliese dell’annata olivicola ed olearia che sta per concludersi, il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, ha dichiarato: “Nonostante la sensibile flessione produttiva registrata nel 2020 che ha dimezzato il raccolto con 101mila tonnellate di olive prodotte, il segmento ha guadagnato in valore rispetto all’anno scorso superando i 650 milioni di euro”, sottolineando inoltre che “il settore oleario è forse quello che ha resistito meglio all’emergenza sanitaria” in corso e, quindi, alla crisi economica che ne è derivata, “con un lieve calo dello 0,5% delle esportazioni di olio extravergine pugliese all’estero nei primi 9 mesi del 2020, quando la domanda estera di olio imbottigliato è arrivata soprattutto dagli Usa (+28) e dalla Francia (+42%)”. Ad ogni modo, in attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione vigente in materia di olio per uso alimentare, il consiglio di Coldiretti-Puglia ai comuni consumatori, per non cadere nelle trappole del mercato ed approfittare dell’ottima annata di olio ‘Made in Italy’, è di guardare sempre con attenzione le etichette e acquistare olii extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane oppure di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di ‘Campagna Amica’. Però, per meglio istruire i consumatori a riconoscere ed a far uso di olio extra vergine di qualità, è necessario che “a livello regionale e nazionale – ha dichiarato il presidente Muraglia – vadano programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano in maniera strategica e coordinata il prodotto simbolo della Puglia, che è l’olio extravergine d’oliva”. Perciò “il settore – ha aggiunto il presidente pugliese di Coldiretti – ha bisogno di liquidità e sostegno senza burocrazia”. L’Italia – ha anche evidenziato Coldiretti nella nota – è il primo consumatore mondiale di olio di oliva, con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. A sostenere sempre di più la domanda mondiale di olio extra vergine di oliva, per Coldiretti, sono certamente gli effetti positivi sortiti sulla salute dal consumo costante di olio extra vergine di oliva e, soprattutto, provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di tale prodotto nel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione. Per cui – ha precisato Muraglia – “diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio è il nostro obiettivo, poiché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio”. “In Puglia – ha dichiarato in fine il presidente pugliese di Coldiretti – aziende agricole e frantoi hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell’attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale”. Perciò, sulla riga di quanto è accaduto per la maggior diffusione e commercializzazione del vino nostrano, anche per l’olio extra vergine di oliva pugliese – ha concluso Muraglia – “stanno nascendo sale di degustazione all’interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante, sta salendo il livello qualitativo degli oli”. Qualità che – secondo Coldiretti-Puglia – per l’olio extra vergine di oliva è facilmente riconoscibile dal profumo tipico di erba tagliata ed altri sentori vegetali che emergono dall’esame olfattivo del prodotto, oltre che dall’esame gustativo che, per un olio extra vergine di ottima qualità, deve presentarsi con sentori di amaro e piccante. Gli oli di bassa qualità, invece, puzzano di aceto o di rancido e all’esame gustativo sono grassi e untuosi. Saper riconoscere gli oli extra vergine di qualità significa infatti saper individuare ed acquistare oli ricchi di polifenoli, che – come è noto – sono una sostanza antiossidante fondamentale per il corpo umano, in quanto combatte i radicali liberi e, quindi, il deterioramento e l’invecchiamento delle cellule. Pertanto, l’olio extra vergine d’oliva risulta essere uno degli alimenti necessari, se non addirittura indispensabile, a preservare la salute e, quindi, il benessere fisiologico del corpo umano.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 31 Dicembre 2020