Cultura e Spettacoli

L’omphalos di Calimera

La Roccia di San Vito è un megalite di particolare fattura che trova posto all’interno della chiesetta di San Vito, nel territorio di Calimera, venti chilometri a sud-est di Lecce. La grossa pietra (vedi immagine), che si caratterizza per la presenta al centro di un foro circolare, non è stata collocata dove la si vede. Caso unico nella storia dell’architettura religiosa, il tempietto è stato edificato intorno a quella roccia. In un passato remoto, quando lo stesso sito era immerso in una lussureggiante foresta, di cui resta debole traccia nel boschetto che si allarga nei pressi del piccolo tempio, intorno a quella pietra si celebravano riti pagani della fertilità. Attraverso il varco circolare, nel quale i nostri progenitori volevano vedere rappresentato l’utero della Grande Madre, le fanciulle in età da marito passavano per ingraziarsi la Dea della Fecondità. Assai probabilmente, tre o quattromila anni prima di Cristo, la rarità di  Calimera era considerata un omphalos, una pietra sacra, sul modello del masso conservato nel tempio di Apollo a Delfi, nel quale masso gli antichi Greci volevano vedere l’ombelico del mondo ; su di esso, avvolta dai vapori degli incensi, sedeva la Pizia vaticinante. – Vuole la leggenda che il masso di Delfi fosse lo stesso fatto ingoiare da Rea al marito Cronoal posto del figlio Zeus. In precedenza, Zeus, nell’intento di liberare i fratelli ingoiati dal padre, il quale da essi temeva d’essere spodestato, aveva fatto bere a Crono un veleno. Rigettando, Crono restituì suo malgrado alla vita i futuri Dei dell’Olimpo, e alla luce il masso della grande beffa. – Con l’avvento del cristianesimo, preoccupata di mettere a tacere le ultime eco dello spirito pagano, la Chiesa si appropriò del monolite di Calimera, che voltò in simbolo cristiano di fertilità ricorrendo all’escamotage architettonico di cui si è detto. Sicché ancora oggi, al Lunedì dell’Angelo, unico giorno in cui la chiesetta di San Vito viene aperta al culto, soprattutto donne che non riescono a procreare si consacrano al rito dell’attraversamento propiziatorio. Non sono comunque le sole persone a provarci. Fedeli d’ogni età e sesso, nei limiti della propria taglia, cercano allo stesso modo di guarire da malattie del corpo, da turbamenti dello spirito oppure, più semplicemente, di purificarsi. Non risponde a verità il fatto che la pietra avrebbe il potere magico di ‘adattarsi’ alle misure del fedele e di recuperare le dimensioni originali a passaggio avvenuto. Altrettanto falso è che una volta per liberare una fedele rimasta incastrata si dovette chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco. Chi non è nelle condizioni di passare con tutto il corpo, si limita a introdurvi il capo.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 4 Luglio 2020

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