Longo e Lella, due assi nella manica per la ripartenza di un nuovo Bari
I biancorossi tornano alla vittoria al San Nicola nella quinta giornata di campionato
Il Bari torna alla vittoria al San Nicola nella quinta giornata di campionato contro il Mantova neopromosso di Possanzini. Un Bari obbligato a vincere, data la sua precedente posizione compromettente in classifica, che ha potuto godere della sosta dei campionati per le nazionali e del lavoro di integrazione dei nuovi elementi generati dagli ultimi colpi di mercato. Quasi scontato che Cesar Falletti e Nunzio Lella sarebbero partiti titolari, data la buona prestazione di Genova, subentrando dalla panchina, pur avendo svolto o meno solamente la rifinitura pregara contro la Sampdoria. Sono stati proprio loro i protagonisti, assieme a Valerio Mantovani, a far maturare il punteggio pieno ai biancorossi. Due gol realizzati paradossalmente su calci piazzati, gli stessi che precedentemente il Bari aveva sofferto. Da un calcio d’angolo calciato da Falletti, al 31’ Lella si è inserito e ha colpito di testa battendo Festa. Da un altro angolo di Sgarbi, all’89’ con un tiro a giro, ha calciato a volo Mantovani, consolidando il vantaggio dei galletti. Il Bari, nuovamente, si è ritrovato in superiorità numerica, questa volta per l’espulsione di Trimboli all’81’ che ha bloccato il contropiede di Benali. In tre partite su cinque i biancorossi, involati verso la porta, sono stati fermati con dei falli sanzionati con il cartellino rosso. Segnale sicuramente positivo che, almeno per quanto riguarda la gara contro i virgiliani, è stato sfruttato adeguatamente, raddoppiando lo ‘score’ e producendo una vittoria importantissima, la prima del presente campionato.
A fine partita, Moreno Longo ha analizzato proprio gli aspetti tattici e motivazionali che hanno determinato una buona riuscita della gara contro i lombardi: “Volevamo andare a soffocare l’inizio dell’azione avversaria, per far arrivare la palla in maniera sporca agli attaccanti del Mantova. Dietro abbiamo lavorato bene perché i ragazzi hanno avuto personalità; a fine primo tempo, mi hanno chiesto di continuare a stare alti e di non abbassarsi, il che mi ha fatto piacere. Abbiamo lavorato tanto sulle palle inattive per evitare di subirle e, in compenso, le abbiamo create. Le espulsioni derivano da situazioni di gioco, dobbiamo cercare di continuare a fare in modo che la propositività sia una nostra caratteristica. Dobbiamo creare un’anima per questa squadra; abbiamo cambiato 15 giocatori di cui 5 sono arrivati pochi giorni fa e chi ha fatto calcio sa bene che non esiste solo la tattica e la tecnica per creare una squadra, ma è importante, allo stesso modo, creare relazioni e legami”.
Protagonista assoluto della gara di sabato scorso è stato il barese Nunzio Lella, nativo di Santeramo in Colle. Il numero 28 ha militato nelle giovanili del Bari fino al 2018, anno del fallimento della FC Bari, ma è cresciuto tecnicamente anche grazie al supporto di allenatori del calibro di Claudio Ranieri, con il quale vinse i playoff proprio contro il Bari due anni fa. Dopo la promozione con il Cagliari, lo scorso anno ha rivissuto le stesse emozioni con il Venezia. Diverse volte ha evidenziato come gli allenamenti con giocatori che militano nella massima categoria lo abbiano aiutato a crescere non solo dal punto di vista tecnico-tattico, ma anche caratterialmente, trasferendogli una mentalità competitiva e vincente. Esattamente quello che Lella vuole comunicare ai suoi attuali compagni, apparsi leggermente sottotono nelle prima giornate di campionato, in alcuni casi ancora impauriti da quanto accaduto nel finale di stagione scorso. Lella non ha esitato a correre sotto la Curva Nord per abbracciare metaforicamente i tifosi biancorossi in completo visibilio dopo la sua incornata che ha determinato il primo vantaggio del Bari. Riflettendo sulla sua prestazione, si è così espresso: “Segnare e correre sotto la Curva Nord è il sogno di ogni ragazzo che tifa Bari. Ho provato una gioia incredibile. Il mister ci chiede tanto; io sono un soldatino, faccio quello che mi chiede. Abbiamo un gruppo fantastico. L’azione del gol era uno schema che avevamo provato in allenamento. In realtà, io sarei dovuto andare più avanti, ma ho chiesto a Francesco Vicari di spostarsi e sono andato dietro io, forse perché sentivo di potercela fare. Il gol lo dedico alla mia famiglia, alla mia ragazza e a mister Mario Cardinale. É importante fare gol, ma è più importante vincere con e per la squadra”.
Lo stesso Lella era stato protagonista anche dell’azione del rigore, per fallo di mano in area di Brignani, che è stato poi revocato dal VAR. Un inserimento nel gruppo squadra veloce e naturale quello di Nunzio Lella, che sembra possa avere le caratteristiche per risarcire quella perdita del leader carismatico ed emotivo incarnato da Valerio Di Cesare. Di certo la via intrapresa sembra essere quella giusta e l’approccio sembra essere positivo, ma servirà ancora del tempo sia per consacrare un ragazzo che ha ancora tutta una carriera davanti, sia per inquadrare un Bari partito con difficoltà, ma che sembra avere margine di crescita grazie al lavoro e all’integrazione delle pedine di cui si attendono le migliori condizioni fisiche, come Favilli e Šimić. (ph. Tess Lapedota)
T.L.
Pubblicato il 17 Settembre 2024