Cronaca

L’opposizione accusa di assenteismo Emiliano e lui si presenta alla fine del dibattito…

 

Nella seduta di consiglio regionale per l’approvazione del bilancio previsionale l’opposizione di centrodestra con i rispettivi capogruppo, Andrea Caroppo di Fi ed Ignazio Zullo di Cor, ha accusato il presidente Michele Emiliano (Pd) e la sua giunta di governare la Puglia senza una precisa idea progettuale, ma di rincorrere solo le emergenze. Ed è questo ciò che – secondo i rappresentati di Fi e Cor – si evince dal più importante documento previsionale e contabile dell’Ente in discussione nella recente seduta assembleare regionale. Infatti, ha dichiarato Caroppo: “Durante il governo Vendola abbiamo fatto un’opposizione dura, non condividendo gli orientamenti ideologici di cui era portatore e gli interventi che ha attuato. Tuttavia, dobbiamo ammettere che per quanto fallimentare fosse, Vendola aveva una visione. Che Emiliano non ha”. Sulla stessa lunghezza d’onda del capogruppo di Fi l’affermazione di Zullo sul bilancio. Un documento che, ha sottolineato il capogruppo di Cor, “continua a rincorrere le emergenze, che non risolve i problemi dei pugliesi, ma soprattutto non ha un’idea di progettualità e crescita della Puglia”. Però, l’accusa che più di altre coincide tra le due citate anime dell’opposizione di centrodestra è quella riguardante le continue assenze del governatore Emiliano e di molti dei componenti del suo esecutivo alle sedute di consiglio. Infatti, per i troppi vuoti nei banchi del governo regionale, compreso quello del Presidente, Caroppo ha commentato: “Emiliano, però, è presente solo nei salotti tv. Se ci fossero state telecamere nazionali oggi in Consiglio siamo certi che il presidente ci avrebbe onorati della sua presenza”. Zullo, invece, si è soffermato di più  sull’occupazione sistematica del potere da parte del governatore pugliese e sul suo lo sfrenato carrierismo politico  che, pur di scalare il suo partito a livello nazionale, lo ha portato ad aprire  in modo amorale il recinto del centrosinistra a transfughi del centrodestra. “Transfughi – ha poi precisato Zullo – super premiati” con incarichi di governo o sottogoverno, ma che in realtà stanno trasformando – sempre secondo il capogruppo di Cor – “l’azione politica in un grande poltronificio, con relativo sperpero di denaro, vanno esattamente nella direzione di quel disgusto della politica che porta da un lato a facili spot populisti o a disaffezione dalle Istituzioni”. E, proseguendo, ha inoltre commentato: “Coerenza vuole che chi è eletto come opposizione tale rimanga, invece, qui in Regione grazie ad Emiliano assistiamo a un mercato delle vacche indegno sia per chi si vende sia per chi compra”. Per concludere, poi, con l’invito ad Emiliano a non fare in Puglia “quello che rimprovera al suo ormai nemico ufficiale Renzi”. Infatti, ha in fine affermato Zullo: “Non commetta l’errore di usare il ruolo che i pugliesi gli hanno affidato, votandolo, per altri scopi che nulla hanno a che vedere con i bisogni e gli interessi pugliesi. La smetta con questi comportamenti e si dedichi di più alla Puglia!” Ma a rintuzzare le critiche dell’opposizione di centrodestra, a cominciare da quella di aver disertato finanche la seduta sul bilancio di previsione, è stato a sorpresa lo stesso Emiliano, che quasi sul finire del dibattito si è presentato nell’Aula di via Capruzzi, per rispondere alle principali accuse rivoltegli dalla forze di opposizione al termine della discussione unificata sul bilancio. Infatti, si è difeso Emiliano: “Voi potete criticarmi con la verità, ma delegittimarmi con le bugie, come quando si dice che sto perdendo tempo perché voglio scalare il partito, é un’operazione dannosa per tutti, non solo per me”. E, continuando, ha affermato: “L’indirizzo politico di questa Regione é chiaro come il sole: stare dalla parte dei più deboli, del creato, e delle cose innovative che tutelano la salute delle persone”. “E’ talmente chiaro questo messaggio che – ha poi spiegato Emiliano – l’ha capito tutta l’Italia”. “Quindi, se in qualche modo qualcuno si interessa al Presidente della Regione Puglia, questo non è merito del Presidente, ma – secondo lo stesso Emiliano – della Regione e non solo da questa legislatura”. Infatti, ha proseguito il governatore pugliese: “E’ merito anche di quella prima e di quella prima ancora, perché nessuno é capace di fare miracoli, credetemi”. “Anzi, qualcuno che pensava a Roma di saper fare miracoli – ha sottolineato inoltre Emiliano – é stato convinto del fatto che é un essere umano e che quindi può sbagliare, tant’è che, come sapete, il segretario del mio partito (ndr – Matteo Renzi) ha fatto un’amplissima autocritica, tardiva, ma pur sempre tale”. “Io faccio parte del Pd, di una forza politica che in questo momento – ha poi aggiunto Emiliano – sta vivendo una particolare dimensione e spesso sono invitato sui media, dove parlo nove volte su dieci di questioni che attengono alla Puglia”. Per cui ha controbattuto il governatore: “Nessuno contesta il fatto che dobbiate fare l’opposizione, ma fatela senza creare una rappresentazione offensiva, senza contribuire a togliere la fiducia della popolazione nelle Istituzioni”. Però, il passaggio forse più significativo del discorso di Emiliano non è stato certo quello di rintuzzare l’accusa di assenteismo e carrierismo, rivoltagli dall’opposizione, ma le sue affermazioni sulla fallita riforma costituzionale dell’ormai ex governo Renzi. Infatti, ha evidenziato il governatore: “Se fosse passata la riforma 
costituzionale, io non l’ho mai detto per non esercitare pressioni indebite, ma se fosse passata la riforma, gran parte del programma del Governo della Regione Puglia non sarebbe stato realizzabile, perché fondato sul testo vigente della Costituzione”. Ed ha poi ricordato: “In questo anno di governo abbiamo sostenuto due battaglie referendarie, una sulle trivelle che abbiamo gestito praticamente in esclusiva, e l’altra a difesa della Costituzione della Repubblica che credetemi, non era semplice soprattutto per gli iscritti ad un partito politico che si è giocato tutto su quel referendum”, spiegano che “La vittoria del ‘No’ consente alla Regione Puglia di avere determinati poteri di dialogo costruttivo con il Governo (ndr – nazionale), che ove la riforma fosse passata non avremmo avuto”. “Ci siamo tenuti dentro l’alveo delle nostre ragioni e abbiamo fatto un buon lavoro, anche insieme, perché la battaglia sul no – ha concluso Emiliano rivolgendosi alle opposizioni di centrodestra e del Movimento 5 Stelle – l’abbiamo fatto insieme, e parlo di alcune forze politiche”. E su quest’ultima considerazione l’accordo tra forze di maggioranza e quelle di opposizione alla Regione Puglia non poteva che essere unanime. E soprattutto ora che anche qualcuno dei consiglieri regionali che nelle fila del Pd, prima del referendum, sosteneva timidamente il “Sì” ha già abbandonato (o si appresta a farlo!) il segretario-ex premier, Renzi.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 22 Dicembre 2016

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