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L’opposizione di centrodestra insiste per la destituzione di Cassano dall’Arpal

La protesta dell’opposizione di centrodestra alla Regione Puglia contro l’utilizzo dell’Arpal (Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro) come poltronificio clientelare del governatore Michele Emiliano e del commissario Massimo Cassano per la campagna elettorale, ha registrato un’altra puntata con un “sit- in” di alcuni consiglieri pugliesi sotto il nuovo Palazzo barese di via Gentile, sede dell’Assemblea regionale. Infatti, i consiglieri  Nino Marmo, Domenico Damascelli, Francesca Franzoso di Forza Italia, Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Renato Perrini di Direzione Italia e Giannicola De Leonardis di Mps-Area Popolare, dopo essersi esibiti con dei cartelli a tracollo nella zona antistante l’ingresso del nuovo immobile della Regione, hanno diffuso una nota per spiegare le ragioni che li hanno indotti ad uscire dal Palazzo di vetro per tentare ancora una volta di “accendere” i riflettori sulla vicenda dell’Arpal che – a loro dire – “è scandalosa” sia sotto l’aspetto politico, ma ancor di più per quello giuridico. Infatti, i sette esponenti dell’opposizione di centrodestra con la loro nota hanno commentato: “Mentre la disoccupazione in Puglia è una piaga sociale, Emiliano e Cassano utilizzano l’Arpal come poltronificio clientelare in vista delle elezioni: un’indecenza che sfiora la volgarità politica”. “La legge (ndr – regionale) – hanno poi rilevato – prevede la nomina di un Direttore generale dell’Agenzia, ma Emiliano ha nominato un commissario straordinario per poter stringere, senza avviso pubblico, il sodalizio con il suo alleato”, Cassano per l’appunto, che – come è noto – fino alle politiche dello scorso anno militava nelle fila di Forza Italia, partito nel quale era stato eletto senatore alle precedenti elezioni politiche del 2013. “Raccattare voti da destra, centro e sinistra– ha commentato inoltre i consiglieri di opposizione – è un cattivo esempio dal punto di vista politico ed è per questo che il Presidente (ndr – Emiliano) continua ad essere latitante dal Consiglio regionale, delegittimando un’Istituzione”, ossia l’Assemblea regionale pugliese, nella quale “la mozione per richiedere le dimissioni di Cassano dall’Agenzia giace da due mesi e non viene discussa nel parlamentino regionale”. “C’è qualcuno – hanno sottolineato gli organizzatori del sit-in di protesta – che, evidentemente, sta scappando per non assumersi la responsabilità di un problema serio, incurante anche della pessima figura che fa la sua maggioranza”.  Come si ricorderà, è dallo scorso mese di marzo  che “ad ogni seduta del Consiglio, infatti, cade puntualmente il numero legale e non si produce alcun risultato per i pugliesi ormai da mesi”. Però, “nel frattempo, il
commissario dell’Arpal gira in lungo e in largo per la Puglia per fare campagna elettorale nel centrosinistra, sfruttando il suo incarico istituzionale e millantando anche il titolo di ‘presidente’ dell’agenzia”, che è una “figura inesistente” nella legge pugliese istitutiva dell’Arpal. “E questa è una vergogna”, secondo l’opposizione regionale di centrodestra. “Inoltre, – hanno ironizzato i manifestanti contro i presunti abusi di Emiliano e del suo incaricato a gestire l’Arpal – fa sorridere pensare a Cassano come il costruttore del sistema lavoristico in Puglia… quando (ndr  – invece) si sta rivelando abile solo nel reclutamento di personale utile per consolidare il consenso suo e di Emiliano”, facendo presente che sul punto hanno interrogato l’Autorità Anticorruzione e sono in attesa di risposta. Infatti, sempre secondo i citati esponenti di centrodestra, “sarebbe intanto il caso che Emiliano ripristinasse un clima di rispetto della legge, rimuovendo Cassano dall’incarico (illegittimo) di commissario e nominando, con avviso pubblico, un Direttore generale dell’Agenzia”, perchè “questo è ciò che prevede la legge istitutiva dell’Arpal” ed è ciò che essi chiedono da mesi. Infatti, per essi “l’ente ha bisogno di una figura esperta e competente, che conosca il mondo del lavoro e sappia immaginare delle strategie per produrre occupazione”. Quindi, hanno concluso, “basta con chi si spaccia ‘presidente’ del nulla e strumentalizza un incarico per fare campagna elettorale per il centrosinistra (quando solo pochi mesi fa, alle elezioni politiche, era candidatonel centrodestra)”.Ma questo è forse chiedere troppo al governatore Emiliano da parte di chi ne contesta l’operato. Soprattutto, se la richiesta giunge a pochi giorni dal voto della consultazione amministrative ed europea del prossimo 26 maggio.

 

Giuseppe Palella

 

 


Pubblicato il 21 Maggio 2019

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