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L’ora della verità contro la Reggina

 

Non si può parlare dopo di flop dopo tre giornate in cui il Bari è nel gruppetto di testa con sei punti e due vittorie su tre. Però i fatti e le statistiche evidenziano di un Bari che ha vinto meritamente soltanto contro Rieti, al momento ultima della classe a zero punti, seppur non da sola. Ma un Bari che ha vinto con tre calci di rigori trasformati dall’implacabile Antenucci e che allo stesso tempo ha incassato quattro gol, la media di 1,5 a partita e segnato soltanto due reti su azioni, una in un batti e ribatti fortuito. I numeri, sono comunque dalla parte del tecnico di Fano, un po’ meno però rispetto allo scorso campionato dove le avversarie non erano ben attrezzate ed in ogni partita a prescindere dal bel gioco bisognerà sudare se si vorranno centrare i tre punti. Lunedì ad aspettare al varco del San Nicola ci sarà la Reggina che vorrà proseguire il suo cammino vincente dopo aver annichilito il Bisceglie di Ebagua e soci, vorranno imporre la loro legge anche alla squadra barese. Di fronte ci sarà Nicola Bellomo, Doumbia, Marco Rossi, Errico Guarna ed anche Loiacono, quest’ultimo però ha giocato soltanto nel settore giovanile. Servirà in questo caso alla compagine di Cornacchini la partita della vita e non perché deve dimostrare ai più critici e scettici che la sua panchina è salda, perché invece, nonostante lo scorso campionato è stato quasi impeccabile in questo il suo Bari sembra ancora alla ricerca di un’identità che stenta a decollare. In settimana ha parlato Raffaele Bianco, centrocampista che ha già vinto la Lega Pro, ma in squadra c’è gente anche come Gigi Frattali, Valerio Di Cesare e Scavone che conoscono la categoria, così come lo stesso Ferrari, andato a segno domenica scorsa, da questi e l’esperto Antenucci deve essere trasferito quel concetto di mentalità vincente, di cui parlava il centrocampista Bianco due giorni fa. Un Bari che ci si augura scenda in campo col miglior vestito tattico, che sia 4-3-3 o 4-3-1-2, sicuramente il tecnico che vede tutti i giorni i giocatori, ne saprà più di tutti e più dei tanti tecnici esterni o ‘improvvisati’, ma deve passare dalle parole ai fatti, trasformando se è ciò che gli è riuscito anche nello scorso campionato in un Bari pragmatico capace anche di costruire azioni di gioco e non puntare solo sui lanci in profondità o sull’episodio che può uscire nel corso d’opera. Ad oggi in tre partite a favorire i biancorossi nella corsa alla promozione, sono stati episodi, tre calci di rigore, un lancio lungo con una staffilata di D’Ursi che ha fulminato il portiere siciliano ed infine, il gol in mischia di Ferrari, fortuito ma anche allo stesso tempo voluto e ricercato con insistenza dall’argentino. Un Bari che prima di tutto deve sapere dal primo minuto se avere la difesa a tre o a quattro, perché forse, la difesa a tre potrebbe garantire maggiore copertura ma a livello di impostazione del gioco, si crea un0interruzione a centrocampo e le idee per scavalcare l’avversaria, sarebbero ridotte a lanci lunghi o a qualche individualità. Non dimentichiamo che il Bari ha profili esperti e con qualità come quello di Schiavone, adesso può puntare sul dinamismo di Awua, già quest’ultimo messosi in mostra domenica scorsa, e poi su attaccanti quali D’Ursi, Ferrari giunti da poco ma che conoscono a mena dito la categoria e possono diventare trascinanti anche per i giocatori che hanno militato in serie A, come Pippo Costa ed Antenucci, a buoni livelli.

E’ in pratica un Bari che deve puntare molto sui i suoi esterni, da Berri a Costa, Corsinelli e Cascione, se mai avrà delle chance, e poi ad un centrocampo di qualità ma anche dinamico e che sappia esprimere anche quantità quando necessario.  Insomma, lunedì sera in attesa anche di capire dalle parole del tecnico nella conferenza stampa alla vigilia della partita, ci auguriamo di vivere un bello spettacolo non solo sugli spalti in virtù del gemellaggio, ma anche in campo magari con una buona prestazione dei biancorossi unita ad un risultato utile.

Marco Iusco


Pubblicato il 13 Settembre 2019

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