Cultura e Spettacoli

L’orizzonte? la più lunga linea di frazione

Qualsiasi quantità divisa per x può dare un risultato compreso tra – infinito e + infinito. La considerazione sembra sufficiente a sollevare chiunque dall’onere di definire e/o assolvere l’ultima produzione Rezza/Mastrella : ‘Fratto X’. Teatro gremito sabato e domenica scorsi al Kismet dove per oltre un’ora e senza cali di tensione il solito inafferrabile Antonio Rezza, immerso nell’habitat delle fantasie plastiche di Flavia Mastrella e coadiuvato dal bravo Ivan Bellavista, ha serrato il pubblico nel suo artiglio. Tormentato tormentatore, Rezza non ha lesinato alla platea, oltre che alla comune ragione, colpi di scudiscio indimenticabili. ‘Fratto X’ vuol essere il dialogo fra due persone che discorrono, improduttivamente, sull’esistenza. Che non sia invece il monologo di uno schizofrenico? La sensazione è quella di chi parlando allo specchio veda le proprie labbra immobili e viceversa… Strutturato in gag (l’ansia, il taxi, Rita da Cascia…) ‘Fratto X’ è apologia del non senso, è cattedrale elevata all’impotenza di esistere. Un Rezza recidivo e impunito, esilarante quanto inquietante, vicino alla personificazione di un cartone animato, innesca continui e potenti motivi d’ilarità. Ma si ride solo in platea. In scena, la maschera grinzosa del protagonista assume cento sofferte smorfie, nessuna delle quali assomiglia alla serenità di un sorriso o alla voluttà liberatrice della risata. Inesauribile, Rezza si agita, rivolta la voce come un guanto, eppure sembra star fermo e muto, inerte dinanzi al mistero del Caso, come chi imbambolato e vinto in riva al mare tenga sguardo e mente fissi sulla linea dell’orizzonte ( “L’orizzonte è la linea di frazione più lunga del mondo” è la battuta migliore dello spettacolo). ‘Fratto X’ è vortice destabilizzante, a meno di volervi rinvenire solo ragioni di strampalato riso. Meno anarchico, meno dispersivo rispetto ai precedenti spettacoli, lo spettacolo presenta una compattezza e una sua malata coerenza che avvincono. – Prossimo appuntamento Kismet :  domenica 6 aprile alle 18 con ‘Il gatto e gli stivali’, produzione Teatro Kismet. Testo e regia di Lucia Zotti. Con Monica Contini, Deianira Dragone / Maria Luisa Longo e Nico Masciullo. Disegno luci di Vincent Longuemare ; oggetti di scena e decorazioni di Massimiliano Massari. Terza tappa del lavoro registico di Lucia Zotti dopo ‘Un regalo per Quicha’ e ‘Storie di Streghe’, “l’allestimento vuole condurre l’attenzione su una qualità del sentire umano che tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto”.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 2 Aprile 2014

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