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L’ospedale Covid all’interno della Fiera del Levante, per ora, non chiude

L’ospedale Covid, realizzato alla fine del 2020 all’interno della Fiera del Levante di Bari, non chiuderà con la fine dell’emergenza sanitaria dichiarata dal governo Draghi al 31 di questo mese di marzo.  Infatti, il presidente della Regione Puglia,Michele Emiliano, rispondendo alle domande dei giornalisti a proposito del futuro di tale presidio per le maxi emergenze, ha dichiarato: “Non si può pensare, con gli orizzonti di guerra che abbiamo, di chiudere centocinquanta rianimazioni, due sale operatorie, Tac e radiologie. E un ospedale che è in grado di far fronte a qualunque tipo di emergenza, e comunque ovviamente il decreto (ndr – del Governo nazionale) in preparazione salvaguardia tutte le strutture costruite in tutte le regioni di Italia, in deroga alle regole di autorizzazione e accreditamento e quindi salvaguarda anche questa struttura, che viene ritenuta strategica”. E, proseguendo, il governatore pugliese ha commentato: “In Lombardia – per esempio – è talmente importante avere una struttura del genere che stanno smontando dalla fiera e la stanno rifacendo in una caserma militare. Perché, data la situazione epidemiologica, è ancora assolutamente necessaria”. Inoltre, ha affermato Emiliano, è importante che “siamo uniti in questa giornata nel ricordo e nell’impegno incessante per la tutela della salute e della vita dei cittadini contro il Covid”, evidenziando che “vengono in mente volti, storie, vicende che hanno lasciato un segno indelebile”. Per poi sottolineare che “tutto il nostro lavoro è stato sempre incentrato a salvare il maggior numero di vite da questo virus terribile” e che “portiamo nel cuore tutti i pugliesi ed esseri umani che non ci sono più” e rinnovare la determinazione “a non abbassare la guardia di fronte a questa pandemia”. “Pandemia – ha rilevato Emiliano – non cessa con la fine dello stato di emergenza, ma richiede da parte di tutti attenzione e responsabilità in particolar modo nei confronti di chi è più fragile proprio nella prospettiva di un progressivo superamento delle restrizioni”. Difatti, il governo Draghi ha approvato un D.L. che tra qualche ora verrà pubblicato ed in cui la dichiarazione dello stato di emergenza per pandemia da Covid viene trasformata in un decreto di gestione endemica dell’epidemia.  “Quindi, – ha commentato ancora Emiliano – vengono richiesti una serie di provvedimenti connessi a questo decreto, che devo adottare direttamente”. Perciò, ha concluso il governatore, “devo essere vicino allo staff e agli assessorati che devono gestire questo passaggio delicatissimo. Si aggiunga anche che sono il commissario delegato dal Governo per l’accoglienza degli ucraini, compito che diventa ogni giorno più importante. Fino a questo momento, sono circa un migliaio le tessere Stp per l’assistenza sanitaria gratuita ai cittadini stranieri giunti in Puglia”. Per la cronaca riferiamo i dati registrati dall’inizio della pandemia in Puglia fino allo scorso 16 marzo e resi noti dal Dipartimento nazionale Protezione civile. Ovvero, nella nostra regione i casi totali Covid rilevati sono stati 822.949, di cui 7.850 deceduti e 718.606 guariti (dato, quest’ultimo, aggiornato a ieri 18 marzo). Il dato complessivo dei decessi rispetto alla popolazione (tasso di mortalità Covid19) per la Puglia è pari a 2 casi su mille abitanti, rispetto a una media nazionale di 2,7 casi su mille abitanti. E, sempre per la cronaca, si ricorda che l’ospedale emergenziale realizzato a Bari, all’interno del quartiere fieristico, da tempo è al centro di numerose polemiche, oltre che di una inchiesta giudiziaria che – come è noto – ha portato all’arresto dell’ex capo della Protezione Civile pugliese, Mario Lerario, ed al coinvolgimento nell’inchiesta di alcune delle imprese che hanno partecipato alla realizzazione di una struttura ospedaliera che, alla fine, è costa alle Casse pubbliche più del triplo della cifra di aggiudicazione dell’appalto ed il doppio di quella preventivata. E, comunque, alla scadenza del periodo concesso dal decreto governativo in via di pubblicazione sulla G.U. la struttura sanitaria realizzata all’interno della Fiera dovrebbe essere rimossa non solo per il venir meno delle ragioni emergenziali per cui è stata realizzata, ma anche per altre incompatibilità di natura localistica, a cominciare da quella urbanistica, in quanto l’area su cui insiste, secondo il vigente Prg (Piano regolatore generale) di Bari, non è destinata ad uso servizi sanitari. Un’opera, quindi, costruita in emergenza e per l’emergenza con fondi straordinari erogati dalla Stato alla Protezione Civile regionale e per la quale – come riferito – non si è badato a spese, ma neppure ad una prospettiva futura di utilizzo. Infatti, per quest’opera sostanzialmente “donata” dallo Stato, è forse il caso di dire che “a caval donato non si è guardato in bocca” per il futuro. Tanto a pagare sia prima, per costruirla, che dopo, per smantellarla, comunque è “Pantalone”.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 19 Marzo 2022

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