Cultura e Spettacoli

Lucio, la Puglia nel cuore

Oggi Lucio Dalla avrebbe compiuto 79 anni. Difficile dimenticarlo avendo a mente il titolo della sua canzone più famosa, corrispondente alla data di nascita del grande cantautore bolognese. A proposito di ‘4 marzo 1943’, però, è il caso di fare una precisazione: il testo non è interamente di Dalla. Quelle parole furono composte da Dalla insieme a Paola Pallottino, storica dell’arte, illustratrice e paroliera (in quest’ultima veste la Pallottino collaborò con Lucio anche per Il gigante e la bambina, Il bambino di fumo, Un uomo come me e Anna Bellanna. Il brano, poi, quando fu presentato all’edizione 1971 del Festival di Sanremo, non era inedito. In ‘ Il significato di “4 marzo 1943”, capolavoro di Lucio Dalla, censurato per Sanremo’ (Fanpage, 3 marzo 2017) Francesco Raiola scrive che Dalla cantò per la prima volta quella canzone nell’agosto 1970, dal vivo, a Paola (provincia di Cosenza), e successivamente, nel dicembre dello stesso anno, al teatro Duse di Bologna: i discografici della RCA apprezzarono il brano al punto da decidere di portarlo a Sanremo. Raiolo dice il vero quando parla di censura. Prima d’essere ammesso alla competizione sanremese, il testo, giudicato qua è là “irrispettoso”, dovette subire modifiche. Già il titolo originale, ‘Gesùbambino’ dovette essere cambiato nei termini che tutti conoscono (la trovata della data di nascita di Dalla viene attribuita a Ruggero Cini, arrangiatore del brano, nonché uno dei tanti direttori d’orchestra di quella edizione). Alcuni passaggi furono ritenuti inadeguati: Quel “mi riconobbe subito proprio l’ultimo mese” diventò “mi aspettò come un dono d’amore fino dal primo mese” ; e là dove si dice “giocava alla Madonna con il bimbo da fasciare” fu sostituito da “giocava a far la donna con il bimbo da fasciare”. Infine la frase conclusiva : “e anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino”  divenne “e ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino”. ‘4/3/1943’ si classificò al terzo posto con 297 voti, alle spalle di ‘Che sarà’ (Ricchi e Poveri – Josè Feliciano) e di ‘Il cuore è uno zingaro’, canzone vincitrice, interpretata da Nada e Nicola di Bari. Canzone rivelazione di Sanremo ’71, ‘4/3/’43’ ebbe un notevole riscontro commerciale raggiungendo la prima posizione nella hit parade italiana, dove rimase per tre settimane. La canzone di Dalla/Pallottino venne presentata in coppia con Nuova Equipe 84, formazione sorta dalle ceneri della gloriosa Equipe 84 e composta da Maurizio Vandelli (unico superstite), Dario Baldan Bembo, Victor Sogliani e Franz Di Ciocco, il quale di lì a poco sarebbe tornato con la P.F.M. – Nell’immagine, la copertina del 45 giri. Vi è raffigurato il porto di Manfredonia, città in cui Lucio aveva trascorso con la madre le vacanze estive da bambino e da adolescente. La freccia indica l’edificio dove madre e figlio alloggiarono.  Sul lato B è inciso Il fiume e la città, con testo di Sergio Bardotti e musiche di Armando Franceschini e Dalla; la canzone era stata pubblicata l’anno prima nell’album Terra di Gaibola, seconda incisione del cantautore bolognese. Dopo il Festival, ‘4/3/’43’ uscì in 45 giri abbinato a ‘Il fiume e la città’; il brano verrà poi inserito nel terzo 33 giri di Dalla, ‘Storie di casa mia’.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 4 Marzo 2022

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