Cronaca

L’Udc alla disperata ricerca di un nuovo responsabile locale

 

“AAA….cercasi politico esperto, possibilmente di area cattolica, a cui affidare la guida dell’Udc in Terra di Bari”. Potrebbe essere questo il contenuto dell’annuncio che il segretario nazionale Lorenzo Cesa ed il leader Pierferdinando Casini si vedranno costretti, prima o poi, a propagandare nel capoluogo pugliese, con la speranza di trovare almeno così qualcuno disposto ad assumersi a livello locale la responsabilità di ricostruire l’organizzazione politica dello scudo crociato a Bari e provincia, distrutta dai cinque anni di gestione del segretario provinciale in carica, Filippo Barattolo. Quest’ultimo formalmente si è dichiarato dimissionario da tempo dalla segreteria provinciale, ma sostanzialmente è restio a lasciare quella poltrona, che però gli consente di detenere  il controllo del logo dell’Udc nel capoluogo. E questo in effetti potrebbe essere il vero motivo per cui Barattolo non lascia ancora il partito di Casini, visto che, a detta di qualche bene informato, è politicamente da tempo ritenuto più “uomo di Emiliano che di Casini e dell’Udc”. Infatti, sempre secondo indiscrezioni, è da  subito dopo le politiche dello scorso anno che alcuni dei maggiori esponenti pugliesi e nazionali dello scudo crociato vorrebbero rimuovere Barattolo dalla segreteria provinciale barese del partito, senza però che finora siano riusciti nell’intento, perché né lui è mai stato realmente disposto a lasciare spontaneamente quel ruolo, né taluni personaggi locali interpellati  dai vertici nazionali del partito hanno dato mai la propria disponibilità a subentrare a Barattolo nella gestione provinciale di una forza politica che, a Bari negli ultimi anni è stata distrutta all’interno proprio dal suo responsabile provinciale, Barattolo per l’appunto, prima ancora che dall’elettorato cittadino. Ora, però, pare che sia Cesa che Casini, in vista delle ormai imminenti amministrative, ma soprattutto delle elezioni europee, non siano più disposti a tergiversare sulla rimozione di Barattolo dalla segreteria provinciale barese e stiano pensando ad una strategia che, pur lasciandolo formalmente come responsabile provinciale, di fatto lo privi della concreta gestione del simbolo per tutte le prossime elezioni locali. Un modo, questo, per esautorare democristianamente un ex socialista, qual è Barattolo, che finora probabilmente ha esercitato pressioni di varia natura, per evitare di farsi sostituire nella rappresentanza provinciale dello scudo crociato, temendo forse che, privato di quel ruolo, lo scarichi dalla giunta anche il sindaco Emiliano. Ed in effetti la necessità di Cesa e Casini di spodestare Barattolo, secondo qualche addetto ai lavori, sarebbe dettata anche dal fatto che l’Udc a livello nazionale si appresterebbe a cambiare linea politica e, quindi, a rivedere anche la strategia delle alleanze a livello locale. Infatti, sempre secondo lo stesso addetto ai lavori, nel partito centrista da tempo sarebbe stata presa la decisione di riavvicinarsi al centrodestra e di interrompere, per coerenza con la linea nazionale, tutte le precedenti esperienze collaborative con il centrosinistra. E tra queste figura sicuramente Bari, dove dall’agosto del  2009 l’Udc è presente nella giunta Emiliano con il suo segretario provinciale, Barattolo per l’appunto, che stando così i fatti ora si troverebbe ancor di più spiazzato politicamente dagli eventi, avendo in questi 5 anni ricoperto  contemporaneamente sia il ruolo di assessore che quello di responsabile politico provinciale del partito di Casini e Cesa. Un doppio incarico, amministrativo e politico, che è servito ad Emiliano più che a Barattolo o all’Udc, poiché era verosimilmente interesse dello stesso Emiliano avere in giunta il segretario di un partito satellite, per poter attraverso quest’ultimo esercitare un condizionamento ed un controllo politico sullo scudo crociato barese, che diversamente non avrebbe potuto esercitare in modo così diretto. Difatti, ora, se fosse vera la notizia che l’Udc si appresta a spostare il proprio baricentro politico nazionale a destra, allora il partito di Casini e Cesa dovrebbe invertire la rotta già alle prossime amministrative, per cui Emiliano sarebbe già stato allertato da Barattolo stesso che alla fine dovrà scegliere se rimanere fedele ad Emiliano, percependo l’indennità assessorile fino alla fine del mandato di quest’ultimo, oppure dovrà, sia pur formalmente dimostrare di essere fedele a Casini ed all’Udc. E quindi a lasciare con qualche mese d’anticipo l’incarico di assessore, dimettendosi. Finora, infatti, Barattolo ha mantenuto la poltrona di assessore e quella di segretario provinciale del partito giocando sull’ambiguità e sulla confusione in cui versa l’Udc a livello nazionale. Ma difficilmente il gioco potrà ripeterlo, soprattutto se risultasse vera la notizia  che alla fine qualche personaggio politico locale risponderà positivamente agli appelli di Casini e Cesa di prendere in mano le sorti dello scudo crociato barese, per riorganizzarne le fila. Per Barattolo, quindi, “tertium non datur”. Ma ciò vale anche per Emiliano, che alla fine potrebbe ritrovarsi con l’onere di accollarsi politicamente Barattolo. E questa sì che sarebbe un’eredità politica (e non solo!) davvero pesante che Casini, forse, lascerebbe volentieri al sindaco di Bari  uscente e sicuro prossimo segretario regionale del Pd.     

 

Giuseppe Palella 


Pubblicato il 30 Gennaio 2014

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