L’Udc barese pronta a passare con Di Paola
Il partito “fantasma” del panorama politico barese, ovvero l’Udc di Pierferdinando Casini e Lorenzo Cesa, si appresta nuovamente a cambiare alleati per le amministrative di fine maggio prossimo. Infatti, secondo indiscrezioni, ciò che resta a Bari del partito centrista, dopo cinque anni di gestione del simbolo da parte del segretario provinciale Filippo Barattolo, dovrebbe a breve unirsi alla cordata di centrodestra che sostiene Domenico Di Paola a sindaco del capoluogo. La notizia è trapelata tra alcuni addetti ai lavori e subito dopo è stata pure confermata da un post, apparso su Facebook, di Luigi D’Ambrosio Lettieri, segretario cittadino di Forza Italia. E lo stesso D’Ambrosio Lettieri sul suo blog ha pure annunciato che la formalizzazione del sostegno dell’Udc a Di Paola dovrebbe avvenire lunedì prossimo. La decisione dello scudo crociato di riavvicinarsi al centrodestra nel quadro politico nazionale era nota da tempo. E che anche a Bari ci sarebbe stato un’inversione di rotta di 180 gradi alle prossime amministrative lo si era già capito chiaramente agli inizi dello scorso febbraio, quando il rappresentante dell’Udc nella giunta Emiliano, lo stesso segretario Barattolo per l’appunto, rassegnò le dimissioni dall’incarico assessorile ricoperto da agosto del 2009. Dimissioni che erano il preludio alle decisioni romane di rompere l’alleanza con il centrosinistra, per poi prepararsi a sostenere il candidato sindaco della maggior coalizione contrapposta. Per la verità, in un primo momento qualcuno dei vertici romani o pugliesi dell’Udc aveva, forse, pure ipotizzato la possibilità di mantenere al primo turno il partito defilato da ogni alleanza, ripetendo la strategia adottata alle amministrative del 2009. E quindi di scegliere poi, al ballottaggio, chi sostenere tra i due candidati rimasti in corsa. Una strategia che avrebbe consentito all’Udc di schierarsi a colpo quasi sicuro sul candidato sindaco favorito. E cioé sul probabile vincitore, come avvenne nel 2009 con Michele Emiliano. In quest’ottica, forse, era stato dato pure il via libera alla candidatura di bandiera del segretario cittadino dell’Udc, Marco Cornaro, successivamente abbandonata, perché probabilmente qualche notabile pugliese del centrodestra aveva reclamato il rispetto degli accordi nazionali ai vertici romani dello scudo crociato. Accordi che, almeno nei grandi Comuni, prevedono sicuramente alleanze in sintonia con quella nazionale. Ecco perché Cornaro, resosi subito conto evidentemente della strumentalizzazione della sua candidatura, ha preferito abbandonare il partito e continuare la corsa a sindaco da solo, con una propria lista civica. Nell’Udc barese, sempre nell’ottica di non passare di colpo da sinistra a destra, qualcuno aveva pure “accarezzato” l’idea di sostenere la candidatura a sindaco del pm Desirée Digeronimo, che si presenta a capo di uno schieramento non caratterizzato politicamente, ma sorretto essenzialmente da alcune liste civiche. Ma anche quest’ultima ipotesi, che probabilmente – secondo le strategie del sindaco uscente Emiliano – sarebbe stata anche la meno dannosa per il suo pupillo in pectore alla sua successione, Antonio Decaro, alla fine non è andata in porto per l’Udc barese, proprio perché le indicazioni romane sull’alleanza evidentemente non ammettono tentennamenti. Ora, infatti, il nodo Udc a Bari sembra che stia per essere sciolto, ed il simbolo dello scudo crociato si affiancherà alle altre formazioni che sostengono Di Paola nella corsa alla poltrona di Primo cittadino. Infatti – sempre secondo quanto reso noto con il su menzionato intervento di D’Ambrosio Lettieri su Facebook – il segretario cittadino dell’Udc, Peppino Longo, e lo stesso D’Ambrosio Lettieri “Non hanno avuto alcuna difficoltà a trovare una sintesi sulla base di quel medesimo patrimonio di valori che contraddistingue la storia dei due partiti, non a caso attualmente entrambi schierati nelle file del partito popolare europeo”. Una piena e convinta condivisione di percorso che a Bari punterebbe a riportare il centrodestra al governo della città anche attraverso l’alleanza con l’Udc di Casini e Cesa. Progetto, questo, che – sempre secondo Longo e Lettieri – è vincente ed alternativo a quella sinistra che, con Emiliano, oggi tenta di riciclare il medesimo cerchio magico attraverso Decaro. Pertanto – conclude il comunicato – “si sono create tutte le condizioni per l’adesione formale dell’Udc alla coalizione che sostiene Di Paola”. E la formalizzazione della nuova (e sicuramente non ancora eterna!) alleanza con l’Udc avverrà dopo l’incontro con il candidato sindaco, previsto per lunedì prossimo. A questo punto, però, resta solo da capire se, dopo gli anni di sfacelo prodotto nell’Udc barese dal segretario provinciale Barattolo, il segretario cittadino, Longo per l’appunto, sarà in grado di presentare una lista con 36 candidati che non sia solo di mera testimonianza nella coalizione, ma in grado di far scattare almeno un seggio nel prossimo consiglio comunale. A meno che, a fornire i nomi per comporre la lista, non sia lo stesso centrodestra, visto che se tale incombenza fosse affidata a Barattolo, i nomi verosimilmente se li farebbe suggerire da Emiliano, come avvenne nel 2009, quando l’Udc fu una lista “civetta” che si presentò da sola al primo turno per togliere al centrodestra un po’ di elettorato moderato che ancora subiva il fascino dello scudo crociato della vecchia Dc.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 29 Marzo 2014