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L’ultimo sperpero delle tredici auto mediche nuove di zecca ferme da due mesi

Non c’è scandalo o spesa folle che tenga: nella sanità pugliese gli sperperi restano all’ordine del giorno. L’ultima, incredibile denuncia arriva dai sindacati autonomi dell’Usspi che puntano il mirino sull’Azienda Sanitaria Locale di Bari che ha comprato ben tredici auto mediche per il 118, ma da diverse settimane sono ferme nel parcheggio all’interno dell’Ospedale ‘Fallacara’ di Triggiano. Sono state acquistate tramite la convenzione Consip, e sono state consegnate a giugno scorso. Ma da quel giorno, le tredici nuove automediche destinate al servizio di intervento emergenziale di Bari, sono ferme, tra la rabbia e la meraviglia di medici, addetti ai lavori e degenti. Il motivo: la Asl non ha autisti necessari a utilizzarle? O forse sono sprovviste delle dotazioni mediche? Non si sa, e il peggio è che da oltre due mesi  nessuno fa niente. <>, spiega il segretario Usppi Nicola Brescia. Non potendo assumere autisti, la Asl del lungomare Starita sta pensando bene di riconvertire alcuni addetti ad altre mansioni. Ma ovviamente ci vorrà tempo. Insomma, la solita frettolosità e soprattutto mancanza di verifiche e controlli  di cui nell’azienda sanitaria del capoluogo, in questi anni, hanno approfittato tutti, e nelle maniere più incredibili. A parte l’ultima denuncia delle auto mediche nuove di zecca ma ferme ai box, bisogna ricordare che in soli quattro anni, quelli cioè finiti sotto la lente di ingrandimento degli ispettori ministeriali, potrebbe aver buttato via oltre cinquanta milioni di euro. Il verbale ispettivo sottoscritto da Michele Ametta, dirigente dei servizi ispettivi di Finanza pubblica, contiene una sessantina di rilievi sui quali il direttore generale Domenico Colasanto ha fornito le sue ragioni ancora al vaglio dei tecnici della Regione la propria versione. Ma le responsabilità non possono essere certo tutte addebitate a Colasanto, visto che tra ‘task force’ e comitati sarebbero almeno un centinaio le persone deputate ai controlli incrociati sulle spese sanitarie della quinta azienda dello Stivale. Ma nessuno paga, tanto meno di tasca propria, Tra le altre cose gli ispettori ministeriali hanno scoperto che fare causa alla Asl è un vero affare: per 6mila e passa contenziosi «ufficiali» per forniture non pagate e ritardati pagamenti l’azienda sanitaria barese dovrebbe scucire qualcosa come 10 milioni di euro. «Le spese legali sostenute a vario titolo dall’azienda – si legge nella relazione – sono una vera e propria emorragia di risorse e, a volte, ingiustificate fonti di sprechi». Ed ora la Corte dei Conti, che sta già indagando sulle spese legali e procedure a gogò, potrebbe aggiungere anche lo scandalo delle auto mediche acquistate e ferme ai box dell’ospedale triggianese da giugno scorso…

 

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 30 Agosto 2014

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