Cronaca

Lunedì arriveranno in Puglia altre 27mila dosi della Pfizer

Lunedi prossimo, 25 gennaio, saranno consegnati in Puglia dalla Pfizer-Biontech 23 box di vaccino contro il Covid-19 Comirnaty, pari a circa 27.000 dosi. A darne notizia è stato l’assessore pugliese alle Politiche della Salute, il professor Pierluigi Lopalco, che ha commentato: “In questo modo la Puglia sarà risarcita del differenziale in meno ricevuto questa settimana. Grazie alla scorta del 30% che prudentemente è stata accantonata nei nostri magazzini e con questo parziale ristoro, le vaccinazioni della fase 1, sia pur con qualche rallentamento, comunque continueranno nonostante il taglio nelle consegne unilateralmente deciso da parte di Pfizer”. Lo stesso Lopalco in precedenza dall’ospedale di Andria, dove è intervenuto per inaugurare l’installazione di un robot, aveva comunicato che “la Pfizer, che è l’unica produttrice in questo momento di un vaccino anti Covid, aveva già annunciato per questa settimana un taglio che se fosse rimasto tale sarebbe stato poco preoccupante e noi avevamo già il piano di contingenza per garantire comunque le seconde dosi, per continuare le prime dosi nelle Rsa”. Invece, aveva aggiunto l’assessore, “proprio ieri sera è arrivata la cattiva notizia che questo taglio nelle dosi continuerà probabilmente anche nelle prossime settimane”. Inoltre, Lopalco da Andria ha fatto presente che “Il commissario (ndr – nazionale all’emergenza sanitaria) Arcuri sta lavorando sia con i contatti europei, per cercare di limitare al minimo questo taglio nella distribuzione, sia per ripartire all’interno delle regioni le dosi sulla scorta anche di quello che non è stato consegnato, perché non solo non hanno consegnato, ma non hanno consegnato in maniera non proporzionale quindi magari, ci sono state delle regioni che hanno ricevuto ancora di meno rispetto a quello che avrebbero dovuto ricevere”. “Siamo al lavoro h24 – ha sottolineato l’assessore pugliese alla Sanità – per cercare di ripristinare la situazione, ma necessariamente c’è purtroppo da dire che questo taglio da parte di Pfizer porterà un rallentamento nelle operazioni di vaccinazione” anche nella nostra regione. Ma la notizia, forse, più importante per il mondo sanitario locale è l’introduzione nella nostra regione dell’obbligo di vaccinazione anti Covid per gli operatori sanitari. Infatti, l’assessore Lopalco, che – come è noto – è un epidemiologo, ha rivendicato tale decisione della Regione Puglia, che è stata la prima in Italia a fare un passo in tal senso, ossia a rendere obbligatorio per gli operatori della sanità il vaccino anti-Covid. “L’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari in Puglia – ha spiegato l’assessore Lopalco – era già una realtà, per tutte le vaccinazioni raccomandate dal Piano nazionale vaccini. Ora lo si estende anche alla vaccinazione anti Covid. Questo è un provvedimento che dà valore alla scienza e che, per me, ha un peso importante anche a livello personale, perché chiude un cerchio nella mia carriera”. Infatti, ha ricordato Lopalco, “la legge pugliese su cui si basa fu ispirata alla Carta di Pisa, un documento che
ho promosso nel 2016, quando, all’Università della città toscana si sono riunite le maggiori società scientifiche interessate al tema per scriverlo”. Quindi, la Puglia ha potuto fare questa scelta proprio perché aveva già una legge (su cui aveva già vinto un ricorso avanzato dal Governo) e che è bastato aggiornare. La legge preesistente, in pratica, – ha spiegato ancora Lopalco – “permette al datore di lavoro, quindi al direttore generale di una Asl, in base a una relazione del medico del lavoro, di non esprimere l’idoneità ad una mansione per un operatore sanitario che si rifiuta di sottoporsi a una
vaccinazione raccomandata dal Piano nazionale vaccini. E così l’operatore può essere spostato” ad altra mansione. Plaude all’introduzione dell’obbligo vaccinale anti Covid il presidente dell’Ordine dei medici di Bari, Filippo Anelli, che, dopo l’approvazione da parte della Commissione consiliare Sanità della Regione di detto disegno di legge, ha dichiarato: “Guardiamo con favore il fatto che il Consiglio regionale della Puglia voglia includere tra le vaccinazioni che garantiscono la sicurezza dei medici e degli assistiti anche quella per il Covid 19”. “Non si tratta di un obbligo vaccinale, – ha proseguito Anelli – ma di un requisito che si inserisce nello spirito del testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro e della legge 24 del 2017 sulla sicurezza delle cure e della persona assistita”. Infatti, Anelli ha ricordato che “come ha sottolineato la sentenza 137/2019 della Consulta, la legge della Regione Puglia sugli obblighi vaccinali dà la possibilità alla Regione di individuare reparti e ambiti di assistenza dove consentire l’accesso ai soli operatori che si siano attenuti al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente, per prevenire la diffusione di patologie infettive in ambito nosocomiale”. “Quindi, – ha ribadito il presidente dell’Ordine barese dei medici – guardiamo con favore che all’elenco delle vaccinazioni si aggiunga quella per il Covid-19 e invitiamo la Regione a dare oggi priorità assoluta nel vaccino a liberi professionisti e odontoiatri, a cui in Puglia non è stato ancora somministrato, a causa della carenza di dosi”. Però, nella nostra regione, oltre alla carenza di dosi vaccinali anti Covid, c’è soprattutto anche carenza di medici specialisti per far fronte all’emergenza pandemica in corso. Infatti, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, da Barletta, dove sono appena terminati i lavori della piastra rianimatoria con 23 posti letto in terapia intensiva necessari ai pazienti Covid in condizioni di gravità respiratorie, ha fatto un appello: “I medici di tutto il mondo che volessero venire a lavorare in Puglia sono i benvenuti, perché non vediamo l’ora di assumervi soprattutto se siete anestetisti, rianimatori, pneumologi e se avete già una pratica su Covid”. Il governatore pugliese, nel suo discorso all’ospedale di Barletta, ha anche ironicamente affermato: “noto che il Sud Italia fa le nozze con i fichi secchi”. Difatti, ha rilevato Emiliano, “noi pugliesi abbiamo, come la Calabria e come la Campania, molti meno medici di quelli che ci sono in proporzione ai cittadini nel Nord Italia”. Ma questo è un problema che non è sorto di certo oggi, ma viene da lontano. Infatti, ha esclamato Emiliano: “una delle tante ingiustizie che viviamo”. Però, i nostri operatori sanitari riusciranno lo stesso – a detta dello stesso governatore – a far funzionare la Sanità pugliese. E questo è ciò che sicuramene si augurano anche tutti i cittadini della nostra regione.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 21 Gennaio 2021

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