Cronaca

Lungomare e strade interne: l’incuria dell’amministrazione barese

La ex I Circoscrizione barese si trova da anni in un evidente stato di degrado, infatti se si prova a fare una passeggiata sul lungomare di Santo Spirito in una domenica estiva, è facile accorgersi dello stato di abbandono e trascuratezza in cui versa una delle strade principali del luogo.

“Nel tratto di lungomare adiacente al nuovo porto turistico sono presenti due accessi alla zona balneare; di questi, uno è riservato agli iscritti allo Yacht Club, mentre, l’altro, ufficialmente libero e aperto al transito dei bagnanti risulta chiuso da un cancelletto munito di catena e lucchetto: quindi, di fatto, privatizzato”. Questo ci ha mostrato e descritto Dino Tafuto, promotore del costituendo comitato per la rinascita di santo Spirito, precisando, inoltre, che: “A causa della chiusura degli accessi alla spiaggia libera, i bagnanti sono obbligati ad esibirsi in salti e lanci degni del miglior ginnasta, pur di poter superare la barriera esistente”.

Solo due anni fa è stato rifatto il manto stradale e ripristinata la segnaletica orizzontale, sul tratto di lungomare che collega Santo Spirito e Palese, dopo che grazie ai molti comitati e gruppi sui social network, era stata denunciata la situazione di abbandono.
Le Istituzioni, pertanto, visto il notevole afflusso di bagnanti nel periodo estivo, e vista l’importanza rivestita da Santo Spirito e Palese per quanto riguarda il turismo locale, hanno provveduto solo a tamponare una situazione che però non è ancora arrivata ad una soluzione.

“Ogni mattina, infatti, al centro del lungomare, si svolge il mercato ittico che, piuttosto che essere allestito in apposite strutture opportunamente predisposte, viene allestito sul marciapiede a due passi da una delle strade maggiormente trafficate del luogo, con evidenti carenze igieniche”, questo ha raccontato Tafuto.

“Se poi si considera che ogni domenica nello stesso tratto di strada si svolge anche il mercato rionale settimanale, è chiaro che a risentirne non è solo l’igiene, ma anche il traffico, la circolazione stradale e la sicurezza pubblica”, ha proseguito Tafuto.

“Questa è una vera pianificazione degli squilibri: le Amministrazioni da oltre trent’anni ormai, hanno gestito il territorio solo per trarne un profitto economico; Santo spirito è la concretizzazione della contraddizione tra quello che avrebbe dovuto essere realizzato e quello che c’è”, ha precisato Dino Tafuto.

In effetti, altro problema molto serio che impedisce di vivere civilmente nel quartiere Santo Spirito di Bari è lo scarico fognario. Ogni volta che piove, da anni ormai, in mare si riversa tutto lo scarico non solo del quartiere ma anche del vicino comune di Bitonto. Con la forte pendenza del suolo, gli scarichi giungono a Santo Spirito come un fiume in piena che sfocia nel mare, rendendo l’aria irrespirabile per residenti ed esercenti. Quando questo accade, i pescatori giunti sul lungomare per cominciare il proprio lavoro di vendita al mercato ittico, trovando l’acqua sotto i banconi non possono avviare la loro attività, con conseguenze negative anche dal punto di vista economico.

“Discorso a parte poi meritano le strade dell’interno, dove, a partire da via Conte Pietro Mossa, in cui era situata la vecchia fermata della stazione di Santo Spirito delle Ferrovie dello Stato, e fino alla zona della Caserma dei Carabinieri, in cui ha luogo la sede ASL della zona, l’incuria e l’abbandono sono visibili metro per metro”, ha raccontato Tafuto.

In via Conte Pietro Mossa, infatti, con la chiusura della strada ferrata, la fermata venne abbandonata, ma ancora oggi sono presenti e visibili sia il marciapiede di servizio con un albero pericolante, che l’imbocco murato e in evidente stato di degrado del sottopasso alle FS; è anche presente una rotaia parzialmente interrata, chiaramente pericolosa per il ransito dei pedoni.

Quale destino attende il V Municipio? Le possibilità di rinascita per Santo Spirito sono concrete?

 

Anna Deninno


Pubblicato il 6 Agosto 2014

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