Cultura e Spettacoli

Lushta andò in gol… e lo stadio venne giù

Ai primi del 1940 il Bari ingaggiò Riza Lushta, (di cui oggi ricorre l’anniversario n° 102 della nascita) un promettente calciatore kosovaro naturalizzato albanese ; l’ingaggio fu reso possibile dal fatto che il quel momento, dopo l’annessione dell’aprile dell’anno prima, l’Albania era divenuta territorio italiano. Lushta si presentava bene : col SK Tirana aveva conquistatotre titoli nazionali (1934, 1936 e 1937) e, nel 1939, la Coppa d’Albania. Col Bari, che allora militava in serie A, Lushta segnò poco (tre gol in 16 partite) tuttavia mise in luce una tecnica raffinata che non sfuggì agli osservatori della Juventus (proprio contro i bianconeri l’atleta kosovaro mise a segno il gol decisivo della vittoria del Bari per 2-1 del 12 maggio 1940). Passato al grande club torinese, Lushta nel giro di quattro tornei scese in campo 85 volte e realizzando 46 gol ; conquistò anche una Coppa Italia. Nel primo campionato del dopoguerra passò al Napoli. Ma – come spesso accade ai giocatori che smettono la casacca bianconera – con la maglia azzurra il talento di Lushta si appannò. Al 27 gennaio 1946 non aveva ancora messo a segno una rete. Ironizzando su questa astinenza, un giornalista della Sport del Mezzogiorno, Carlo di Nanni, affermò “Quanno segna Lushta se ne care ‘o stadio” (quando segna Lushta viene giù lo stadio). Parole sinistramente profetiche. Il 27 gennaio 1946 il Napoli ospitava allo stadio del Vomero il Bari. Ebbene, proprio contro la sua ex squadra Lushta si sbloccò andando a segno (la partita sarebbe finita con la vittoria del Napoli per 2-1). L’esultanza dei tifosi fu tale che un settore della tribuna ebbe un cedimento. Per fortuna nessuno ci rimise la vita, ma 114 persone dovettero ricorre al pronto soccorso. Tuttavia quel gol contro il Bari non rappresentò alcuna svolta per Lushta, il quale per il resto del campionato continuò ad esprimersi su livelli insufficienti, anche a causa della modesta caratura di quel Napoli. A fine stagione venne posto in lista di trasferimento. Passò quindi all’Alessandria, dove rimase per due stagioni: nella prima ritrovò con frequenza la via della rete, mentre nella seconda realizzò appena  4 gol in 21 partite. Dopo una parentesi in Francia nel Cannes, giocò in terza serie con il Siena e in quarta serie con Forlì e Rapallo, chiudendo la carriera nel 1954 a 38 anni. In Serie A aveva disputato complessivamente 170 gare, segnando 68 gol. Dopo il ritiro si trasferì negli Usa, dove rimase per vent’anni lavorando per una ditta di ascensori, per poi tornare a vivere a Torino, dove venne a mancare il 6 febbraio del 1997.- Nell’immagine, Lushta in maglia bianconera ; sullo sfondo lo stadio del Vomero.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 22 Gennaio 2019

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