M5S barese: è guerra aperta tra i due rappresentanti al Comune e il vertice locale
La scelta dell'assessore pentastellato nella giunta Leccese resta ancora il pomo della discordia tra il gruppo consiliare e il responsabile provinciale
E’ guerra aperta all’interno del M5S barese tra il gruppo dei due rappresentanti pentastellati nell’aula “Dalfino” di Palazzo di Città ed i vertici del partito che, a livello provinciale, sono rappresentati dal sindaco pentastellato di Noicattaro, Raimondo Innamorato. Infatti, i due consiglieri comunali baresi del M5S, Antonello Delle Fontane e Italo Carelli, sono irremovibili dalla posizione assunta il 21 Agosto corso, durante la seduta di insediamento dell’Assemblea cittadina degli eletti lo scorso giugno. A ribadirlo sono stati gli stessi due consiglieri che, con un loro annuncio, hanno affermato: “Fino a quando il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle” a Bari “non avrà un proprio rappresentante nella squadra di governo della città di Bari, il nostro appoggio al sindaco Leccese sarà esterno, in attesa che qualcuno interno al nostro Movimento smetta di tergiversare e
con grande senso di responsabilità sciolga la riserva sulla
soluzione proposta”. Quale? E’ presto detto. Secondo quanto prospettato dai due eletti del M5S nel Consiglio comunale di Bari, la rappresentanza pentastellata nella giunta Leccese dovrebbe essere politica e non tecnica. Pertanto, Per Delle Fontane e Carelli, il nome dell’assessore del M5S dovrebbe essere scelto tra gli eletti in Consiglio e non tra gli esterni al gruppo consigliare, perché questi ultimi non sono un’emanazione diretta dell’elettorato pentastellato alle comunali, bensì di una scelta effettuata in contesti ristretti e che, per una forza politica come il M5S, che – come è noto – fonda il suo credo innanzitutto nel rispetto del volere dei cittadini, non è ammissibile che il volere elettorale di base venga completamente disatteso ed ignorato, rispetto a quelle che sono state le scelte espresse democraticamente nelle urne e concretizzatesi con la scelta stessa dei nomi da parte degli elettori al momento del voto. In altri termini, alle comunali, a differenza di quanto accade alle politiche, l’elettore non si limita a dare il proprio assenso a candidature già predefinite nelle posizioni di eleggibilità, ma sceglie lui stesso dall’elenco dei candidati da chi farsi rappresentare. Motivi, questi, per i quali verosimilmente Delle Fontane e Carelli lo scorso 21 Agosto hanno dichiarato in Consiglio di voler fare più parte in maniera organica dalla maggioranza di centrosinistra al Comune, ma di dare di volta in volta solo un appoggio esterno, in base ai provvedimenti da votare. Decisione, questa, volta a protestare contro la nomina ad
assessore di un esterno in quota M5s, Raffaele Diomede, che dopo
le polemiche – come si ricorderà – ha rimesso le sue deleghe nelle mani del sindaco, tra cui quelle all’antimafia sociale. Infatti, hanno inoltre dichiarato i due eletti pentastellati al Comune di Bari, “il gruppo consiliare del M5s vuole fare parte della squadra di governo della città di Bari, lo vogliono gli elettori che hanno premiato l’esperimento progressista nella città di Bari, lo vuole lo stesso presidente Conte, che è colui che ha costruito il miglior
esperimento politico che la nostra storia ricordi, ma qualcosa, o
qualcuno, è frenato da posizioni, evidentemente personali, che
poco hanno a che fare con il Movimento che rappresenta”. Insomma, nel mirino delle critiche e della polemica politica all’interno del M5S barese è finito chi, al sindaco Vito Leccese, ha tirato fuori il nome di Diomede per rappresentare i pentastellati nell’esecutivo cittadino, senza neppure avere l’assenso di coloro che invece sono stati scelti dagli elettori per rappresentare il M5S nell’aula “Dalfino” e, quindi, nella maggioranza di centrosinistra. Difatti, la proposta lanciata da Delle Fontane e Carelli ai vertici locali del M5S ed alla quale verosimilmente alludono nelle loro recenti affermazioni, dichiarando di attendere che su di essa “qualcuno interno al Movimento” sciolga la riserva, è sicuramente quella che il nome dell’assessore pentastellato nella giunta Leccese dovrà essere scelto tra gli eletti in Consiglio. D’altronde, lo stesso Delle Fontane precedentemente ha detto che lui è disposto a fare un passo indietro, ma a favore del collega Carelli. Diversamente il braccio di ferro all’interno dei “5 Stelle” baresi continuerà. E, per il sindaco Leccese, potrebbe essere solo l’inizio di una “guerriglia” politica dai due rappresentanti pentastellat dichiarata, ma da altri consiglieri di maggioranza invece sottaciuta, ma già pensata.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 3 Settembre 2024