Ma Decaro protestava contro se stesso al corteo del ‘No’ all’inceneritore?”
Sabato scorso si sono dati appuntamento a Bari, in piazza della Libertà, numerosi amministratori locali e regionali baresi che, insieme ad associazioni ambientaliste e semplici cittadini, hanno sfilato su alcune vie principali della città per protestare contro la realizzazione, nella zona industriale di Bari ed a ridosso di Modugno, di un impianto di trattamento e coincenerimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi da parte della società foggiana Newo. Progetto che – come è noto – ha già avuto tutte le autorizzazioni amministrative necessarie alla sua realizzazione e messa in esercizio, compreso l’ammissione (nel 2016) ad ottenere dalla Regione Puglia un contributo finanziario di 10milioni e seicentomila Euro, per la costruzione dell’impianto, il cui costo complessivo si aggirerebbe intorno ai 20 milioni di Euro. A manifestare contro detto impianto con i sindaci e rappresentati dell’Aro Bari 2, Nicola Magrone per Modugno, Giuseppe Delzotto per Binetto, Fiorenza Pascazio per Bitetto, Giuseppe Giulitto per Bitritto, Anna Zaccheo per Palo del Colle, si è presentato anche il Primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, che insieme ad essi ha presentato, lo scorso mese di marzo, un ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) al fine di ottenere per via giudiziale l’annullamento dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale), ossia dell’atto conclusivo e definitivo del procedimento amministrativo che ha dato il via libera alla costruzione e messa in attività dell’inceneritore della Newo nella zona industriale barese. Tra i manifestanti c’erano anche i consiglieri regionali di opposizione Mario Conca del M5S e Domenico Damascelli di Forza Italia ed uno di maggioranza, il vice –presidente dell’Assemblea pugliese, Peppino Longo della lista “Popolari per Emiliano”. Tra gli slogan riportatati sugli striscioni issati alla manifestazione due attiravano l’attenzione più di altri al loro passaggio sotto gli occhi di chi si è trovato ad assistere alla protesta, ossia quello principale con la scritta “No all’inceneritore Newo” ed un altro che recitava “Inceneritore: adesso decidiamo noi”. E ciò perché molti di coloro che hanno assistito al passaggio del corteo di protesta mettevano in correlazione quanto riportato in questi due slogan e la presenza del sindaco Decaro alla manifestazione, per cui si chiedevano sorpresi: “Ma il sindaco di Bari contro chi protesta?”, o alcuni forse solo ironicamente visto che, subito dopo, a tale interrogativo ne aggiungevano un altro: “Per caso contro se stesso, considerato che il Comune di Bari in precedenza ha dato tutti i pareri favorevoli per il progetto alla Newo?”. In effetti, qualcosa di grottesco suscita questa vicenda per l’Amministrazione barese che sin dall’inizio, pur avendo un ruolo rilevante e determinante ai fini dell’intero iter amministrativo per il conseguimento dell’Aia da parte della società foggiana, è stata invece silente ed ha espletato tutti i passaggi di sua competenza senza mai eccepire nulla, se non dopo che la Regione aveva rilasciato, con l’Aia, il nullaosta finale all’impianto della Newo. Ovvero solo quando sono esplose le proteste e le polemiche da parte di altre amministrazioni comunali limitrofe a Bari (vedi quella di Modugno in primis), che si sono aggiunte a quelle di diverse associazioni ambientaliste e numerosi cittadini locali. Difatti, il consigliere regionale di Fi, il bitontino Damascelli, presente alla manifestazione di protesta, in una nota rilevato che: “le ombre su questa vicenda non sono state ancora fugate”, pertanto ha chiesto al Governo regionale “cosa è stato fatto finora” l’Ente dal giorno dell’audizione in Commissione Ambiente dei rappresentanti istituzionali interessati dalla vicenda. Ed ancora Damascelli: “ Entro quanto tempo si procederà con la revisione della procedura Aia, ai fini della revoca dell’autorizzazione?” “Il presidente Emiliano – ha concluso l’esponente forzista – spieghi ai cittadini perché, a parole e sui giornali, dichiara di non volere quell’impianto, ma di fatto non muove un dito per bloccarlo”. Invece, un altro esponente di opposizione, il capogruppo di Dit- Noi con l’Italia, Ignazio Zullo, con una nota si augura che il sindaco Decaro più che sfilare nelle piazze contro l’inceneritore della Newo “si faccia valere nei confronti di Emiliano sui tavoli istituzionali che contano” per la revoca dell’Aia alla società foggiana della famiglia Chirò. Ma ancor più di Zullo sono forse i cittadini baresi ad auspicare che Decaro si attivi realmente per bloccare la realizzazione del progetto della Newo. Però, questa volta, senza fare il “pesce in barile”, perché sono forse in molti ormai, a Bari, ad essersi resi conto che “non può non sapere”. E, quindi, trincerarsi dietro frasi di circostanza poco credibili che evidentemente lo renderebbero ancor più ridicolo di quello che talvolta appare.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 24 Aprile 2018