Cronaca

Ma il Nuovo centrodestra fa solo da “ruota di scorta” a Emiliano e Decaro?

Il centrosinistra pugliese, alla Regione ed al Comune di Bari, probabilmente vuole i voti dei rappresentanti del Nuovo centrodestra quando gli servono, ma non vuole che gli il partito di Angelino Alfano faccia parte a pieno titolo della maggioranza di governo. In altri termini, gli “alfaniani” dovrebbero essere usati solo come “ruota di scorta” in caso di eventuali dissensi politici e defezioni all’interno della coalizione di centrosinistra. Infatti, meno di una settimana fa il leader  pugliese di Ncd, il sottosegretario al Lavoro Massimo Cassano, in occasione della presentazione al Comune di Bari della nuova composizione del gruppo consigliare di Ncd-Ap, aveva dichiarato che il partito di Alfano in Puglia, pur essendo formalmente all’opposizione, avrebbe contribuito alla risoluzione di alcuni importanti problemi con atteggiamenti politici costruttivi e responsabili. E, quindi, lasciando intendere chiaramente che Ncd-Ap è disponibile a collaborare con la maggioranza di centrosinistra per il governo della Regione e del Comune di Bari. Una disponibilità evidentemente propedeutica, in prospettiva, ad un allargamento futuro della maggioranza di centrosinistra. Ad “omologazione” futura del quadro politico locale a quello nazionale aveva invece accennato il neo capogruppo di Ncd al Comune di Bari, Miche Picaro, che di recente ha lasciato il gruppo di Forza Italia, partito in cui è stato eletto nel 2014 e di cui dalla scora primavera era anche coordinatore cittadino, per aderire al partito di Cassano. Per la cronaca ricordiamo, infatti, che Ncd al Comune del capoluogo è da poco passato da un solo rappresentante (Romeo Ranieri) a tre, grazie all’acquisizione di due consiglieri, il fuoriuscito di Fi, Picaro per l’appunto, ed un altro fuoriuscito dal gruppo di centrosinistra “Sud al centro”, Livio Sisto, eletto alle amministrative del 2014 con la lista di centrodestra del “Movimento politico Schittulli” ma poi passato, sei mesi dopo, insieme agli altri due rappresentanti del MpS al Comune, Anita Maurodinoia e Lucio Smaldone, nelle fila della maggioranza che sostiene il sindaco Antonio Decaro. Come si ricorderà, i tre ex esponenti comunali del MpS a dicembre del 2014 formarono nell’aula “Dalfino” un nuovo gruppo di tre consiglieri, chiamato “Sud al Centro”. Gruppo, questo, ora non più presente a Palazzo di Città a causa del venir meno, con la recente defezione di Sisto, del numero minimo di rappresentanti previsti dallo Statuto per poter formare un gruppo consigliare la cui sigla non era presente alle elezioni. Per la verità, va pure ricordato che Ncd alle amministrative baresi del 2014 aveva ottenuto circa 10mila voti, esprimendo due consiglieri nella coalizione di centrodestra, Vito Lacoppola ed il già citato Ranieri. Pero, Lacoppola abbandonò subito dopo le elezioni il partito di Alfano e già prima dell’insediamento del nuovo consiglio aderì al gruppo di Realtà Italia (la nota formazione politica  locale che fa capo all’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri), entrando quindi a far parte a pieno titolo della maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco Pd, Decaro. A fronte, quindi, di una “disponibilità” dei vertici locali di Ncd a collaborare costruttivamente con la maggioranza di centrosinistra, c’è però una evidente pregiudiziale ad accogliere formalmente in maggioranza il partito di Alfano. Infatti, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, rispondendo a chi gli chiedeva se l’incontro avuto con il leader di Ncd lo scorso venerdì a Bari, insieme con il sindaco Decaro, fosse finalizzato all’ingresso del Nuovo centrodestra tra le fila della maggioranza di centrosinistra in Consiglio regionale, ha detto: “Non c’é nessun tentativo della forza politica coordinata da Alfano di entrare in maggioranza, né da parte nostra di accoglierla”. Poi, proseguendo, il governatore pugliese ha chiarito: “C’é un rapporto assolutamente positivo col ministro degli Interni che ha chiacchierato con me e il sindaco di Bari della situazione dell’ordine pubblico”. “Non abbiamo certo parlato di politica” ha esclamato Emiliano in conclusione della sua risposta.  Ma su quest’ultima precisazione probabilmente il governatore pugliese non è stato molto convincente. Così come pure poco convincente potrebbe essere la versione che Ncd-Ap non abbia fatto alcun tentativo di ingresso in maggioranza. O meglio, forse, di chiedere un proprio rappresentante sia nella giunta barese che in quella regionale in cambio dell’appoggio che già, con Cassano e Picaro, si è dichiarata disponibile a dare alla maggioranza di centrosinistra. Infatti, non credo che né Emiliano, né tantomeno Decaro, disdegnino dei voti di Ncd nei rispettivi consessi assembleari di Regione e Comune. Anzi, quei voti potrebbero in certi casi far comodo, specialmente se si verificano fibrillazioni nelle fila delle rispettive maggioranze consiliari. Il problema, però, per Decaro, ma soprattutto per Emiliano, è invece quello di non voler accogliere apertamente l’ingresso in maggioranza di Ncd per evitare che all’interno della maggioranza possano aprirsi tensioni sia con la sinistra vendoliana, che al Comune di Bari, dopo la recente adesione dell’unico eletto in Sel, Pierluigi Introna, al Pd non è più rappresentata, ma alla Regione conta ben 4 esponenti, sia con gli esponenti della minoranza interna al Pd, che sicuramente potrebbero avere da ridire nel caso di un allargamento politico dei confini della maggioranza di centrosinistra uscita dalle urne. Una maggioranza, quella di Regione e Comune di Bari, che – come è noto – a differenza di quella governativa, è in teoria ampiamente autosufficiente con i numeri per governare. Un’autosufficienza, però, evidentemente non del tutto soddisfacente per Decaro, ma ancor di più per Emiliano, che a volte in Aula potrebbero aver bisogno di una “ruota di scorta” in modo quasi indispensabile. Ed Ncd-Ap probabilmente è “disponibile” anche a questo. In cambio di cosa, se l’ingresso formale in maggioranza gli è precluso?  

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 9 Febbraio 2016

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