Cronaca

“Ma il presidente Brandi sa cos’è l’Autonomia amministrativa?”

Il presidente del V Municipio barese, Vincenzo Brandi, non è solo l’aliquota dell’Iva sul canone delle lampade votive dei cimiteri a non sapere, od anche che gli Organi di decentramento comunale (come il Municipio di Palese e Santo Spirito da lui guidato!) non possono costituirsi “parte civile”, essendo istituti non indipendenti, quindi privi di personalità giuridica. Ma Brandi verosimilmente conosce poco o nulla di “autonomia amministrativa” e di organizzazione funzionale degli enti locali, considerato che, in una intervista di domenica scorsa rilasciata ad una nota testa locale, ha dichiarato “che sia anacronistico parlare oggi di autonomia di Palese e Santo Spirito” e che “in termini di servizi ci vogliono anni, ad esempio, per diventare autonomi”. Affermazioni, queste, che – a detta di alcuni di coloro che hanno avuto modo di leggerle – denotano verosimilmente una scarsa informazione dell’attualità per il tema dell’autodeterminazione amministrativa per una comunità di oltre 30mila abitanti, qual è oggi quella di Palese e Santo Spirito per l’appunto, oltre che una probabile incompetenza di fondo in materia di finanza degli enti locali e procedura attuativa di un nuovo Comune. Ipotesi che per l’odierno presidente del V Municipio barese potrebbero non essere affatto azzardate ed infondate, visto che già in passato Brandi si è reso protagonista pubblicamente di “gaffe” clamorose, sia quando era vice sindaco di Bari con delega al Patrimonio che ultimamente da presidente del Municipio di Palese e Santo Spirito. Infatti, come si ricorderà, nel maggio del 2016 da vice di Antonio Decaro ebbe a dichiarare che il raddoppio del canone per le lampade votive cimiteriali, effettuato nel 2015 dall’Amministrazione barese, era giustificato dal fatto che negli ultimi 15 anni non era mai aumento ed a seguito di una smentita pubblica (ndr – con tanto di ricevute alla mano) di tale “bugia” da parte di un cittadino barese (ndr – tal Giovanni Tanese), lo stesso Brandi ebbe a replicare con un’altra “falsità” ancora più clamorosa della motivazione addotta per l’aumento. Ovvero che i provati aumenti (ndr – corrispondenti esattamente ad una triplicazione di costo del canone tra il 2000 ed il 2010) erano dovuti – a detta dello stesso Brandi – “solo ad aumenti dell’Iva”. Però, in realtà, le aliquote Iva (come è documentabile dall’Agenzia delle Entrate!) tra il 1997 ed il 2011 non avevano subito alcun incremento. Ma ciò che fa presumere ad una disinformazione e fors’anche superficialità del Presidente del V Municipio barese su talune cognizioni ed aspetti basilari, attinenti l’importanza dell’indipendenza politico-amministrativa per una comunità delle dimensioni di Palese e Santo Spirito che ha tutti i presupposti normativi per autodeterminarsi, è data dal fatto che Brandi nell’estate del 2020 abbia scritto in un post pubblicato su una pagina locale di Facebook che, qualora fosse stato individuato il responsabile dell’avvelenamento delle papere che stazionavano nello specchio d’acqua del porto di Santo Spirito, avrebbe fatto “costituire parte civile il Municipio” nel procedimento penale a carico dell’avvelenatore. Affermazione, quest’ultima, che denota in maniera inequivocabile che l’odierno presidente del V Municipio non sapesse neppure che l’istituto di cui è a capo, non essendo un ente dotato di personalità giuridica, non può costituirsi parte civile in alcunché, poichè nel caso in questione il soggetto giuridico è il Comune di Bari ed il Municipio di decentramento è solo un “istituto interno” al Comune di emanazione. In altri termini, il presidente Brandi con quest’ultimo svarione dimostrò di non avere le idee chiare neppure sull’Organo di decentramento di cui è a capo dal 2019 a Palese e Santo Spirito. Come pure l’odierno presidente del V Municipio ha dimostrato di avere le idee alquanto confuse sull’argomento dell’Autonomia comunale di Palese e Santo Spirito, che gran parte della popolazione locale rivendica a gran voce da tempo, quando ha anche dichiarato pubblicamente che qualora il V Municipio diventasse Comune autonomo non avrebbe possibilità di accesso ai finanziamenti della “Città metropolitana”.  Affermazione anche questa destituita di qualsiasi fondamento, poiché – come è noto – varrebbe esattamente il contrario in quanto, solo se Comune, Palese e Santo Spirito avrebbero titolo ad essere direttamente rappresentate nell’ente “Città metropolitana di Bari” ed in quanto tale potrebbero autonomamente intervenire nella richiesta di ripartizione di fondi da questa gestiti. Quindi, “anacronistico è che a Palese e Santo Spirito, realtà ormai di quasi 35mila abitanti, esista ancora l’inutile organo di decentramento amministrativo!” –  ha esclamato Paolo Di Lauro, già consigliere del locale istituto di decentramento dal 2004 al 2019 ed oggi uno dei promotori della petizione popolare per chiedere alla Regione il distacco da Bari e l’istituzione del Comune. Infatti, ha proseguito Di Lauro: “Se un numero considerevole di cittadini bene informati su quelle che sono le prerogative di un Comune e, quindi, hanno consapevolezza della sostanziale differenza tra decentramento e potere di autodeterminarsi di una comunità, allora è bene che il Comune di Bari non ostacoli ulteriormente l’iter che consente a Palese e Santo Spirito di diventare Comune a sé” e “la Regione Puglia – ha aggiunto l’ex consigliere del V Municipio – accolga la richiesta di questi cittadini, rendendosi così protagonista di un vero atto di buona politica”. Infatti, ha poi spiegato Di Lauro, “A Palese sono stato per ben 15 anni consecutivi componente della mini-assemblea cittadina di decentramento, ma in tutta franchezza, per esperienza vissuta direttamente, non posso non ammettere l’inutilità di un istituto, come quello di decentramento, per una popolosa realtà territoriale come quella di Palese e Santo Spirito che, per numero di residenti ed importanza, sarebbe ottava realtà della Città metropolitana di Bari”.  “Basti pensare – ha sottolineato ancora Di Lauro – che il costo dei politici (ndr – indennità presidente e gettoni consiglieri, più oneri aggiuntivi a questi connessi) del Municipio annualmente sono di gran lunga superiori alla budget di spesa da esso gestito in favore della comunità”. Per non parlare, poi, delle innumerevoli decisioni e pareri del Consiglio di Municipio che vengono puntualmente e sistematicamente disattese dall’Amministrazione comunale centrale. E su questo punto Di Lauro è un fiume in pieno a sostegno della tesi che a Bari i costi politici per i Municipi sono uno scandaloso spreso di denaro pubblico, su cui tutte le forze politiche tacciono spudoratamente. “Nei 15 anni che sono stato consigliere a Palese e Santo Spirito – ha confessato, inoltre, Di Lauro – l’istituzione di cui ero parte da Bari ha sempre preso, come suole dirsi, dei veri e propri schiaffi”. Infatti, ha rilevato ancora l’ex esponente municipale, “A Palese e Santo Spirito non esiste più un servizio Anagrafe efficiente, né tantomeno esistono più i presidi di Polizia locale, che per i cittadini erano materialmente un posto rappresentativo per la sicurezza del territorio, oltre che punto di riferimento per informazioni e segnalazioni”. Insomma, il discorso è lungo per essere affrontato in maniera sintetica, ma ciò che per Di Lauro è certo e che i politici locali che non vogliono guardare in faccia la realtà, assumendo iniziative atte a favorire l’istituzione del Comune autonomo di Palese e Santo Spirito, sono personaggi che in loco voglio continuare “a vivacchiare all’ombra del Comune di Bari, per non assumersi responsabilità gestionali dirette”, che sarebbe sicuramente l’unico modo per poter affrontare e risolvere realmente i tanti problemi di tale comunità, dando ai cittadini le risposte che si aspettano dalla politica. Quando questa ovviamente è fatta, responsabilmente, anche nell’interesse collettivo e non soltanto individuale, come invece lo è verosimilmente per il Presidente del V Municipio, Brandi, che per Palese e Santo Spirito, all’autodeterminazione amministrativa, preferisce la dipendenza da un’Amministrazione distante oltre dieci chilometri. Oltre che totalmente assente su tale territorio e del tutto scollegata, in termini di attenzione, dai reali bisogni della gente.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 15 Marzo 2022

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