Cronaca

“Ma il sindaco ha mai provato a parcheggiare in centro di sera? “

Per il nostro primo cittadino il problema del parcheggio proprio non si pone, in  quanto egli gira sotto scorta a bordo di potenti berline di marca italiana, a seguito delle note vicende . Anche se fosse un guidatore abituale e provetto Decaro  non avrebbe,però, lo stesso assillo  dei residenti per il posto auto in quanto egli abita nella ridente frazione marinara di Torre a Mare, solitamente non angustiata da questo   irrisolto problema. Questo tranquillo  quartiere cittadino, inoltre,inspiegabilmente non è stato ancora influenzato dalla sua tanto sbandierata  filosofia del “pedibus calcantibus” ,pedonalizzazione selvaggia che  a detta di non pochi cittadini  ha creato non pochi problemi agli abitanti degli  altri rioni cittadini, centrali, semi centrali e periferici ( come  ad esempio Carbonara)privati di preziosi posti auto in assenza di valide alternative per il parcheggio. Negli ultimi tempi ci sono giunte in redazione  segnalazioni di numerosi residenti del centro cittadino che, soprattutto nelle ore serali e  notturne dei week end , si riducono sull’orlo della classica crisi di nervi. L’assalto ai locali della zona umbertina a ridosso del rione Madonnella, a quelli del centro cittadino del centralissimo corso Vittorio Emanule con tutto il suo volume di clienti, con ragazzi che giungono anche dalla provincia per animare la movida, oltre a togliere il sonno ai disperati residenti li priva anche di preziosi parcheggi, per i quali annualmente pagano persino il pass. Per tentare di arginare il disagio qualche lettore ha suggerito l’utilizzo dei parcheggi periferici, e l’attivazione di bus navetta che al costo di qualche euro garantisca lo stesso la presenza di giovani nei luoghi della movida, e contestualmente la decongestione delle aree di sosta riservate ai residenti, alcune persino limitate da barriere. Un nostro lettore, fra i più affezionati,a  causa dell’ennesima multa appioppatagli dai solerti vigili urbani in tarda nottata per aver parcheggiato in modo appena poco “ortodosso”, afflitto ed inviperito   ci ha fatto notare come sia divenuta affatto insolita la presenza dei vigili urbani quando c’è da multare, fossero pure le due di notte, stigmatizzando  per contro la frequente  assenza e indisponibilità degli  stessi quando  li si chiama per qualche improvvisa emergenza, anche in orario più acconcio . Un altro nostro amico ci prega, inoltre, di chiedere “all’esimio sindaco  se ha mai provato a parcheggiare di notte l’auto nel centro della città” , domanda che giriamo volentieri  al diretto interessato. Un adagio popolare recita: “il sazio non conosce la fame di chi digiuna”. Non stiamo parlando di cibo,nessun riferimento alle scorpacciate di panzerotti tra Renzi e Decaro , entrambi con i trigliceridi nella norma (Decaro per smaltire i grassi in eccesso ,come ben sanno i baresi, corre nelle maratone cittadine). No, il riferimento riguarda chi ha  “fame” di parcheggi”, leggasi i cittadini, e chi  è sazio, ovvero Decaro , che del verbo parcheggiare ha un ricordo molto remoto. Ricordiamo per l’ennesima volta al nostro gentile  sindaco che avere un’auto , sia pur di piccola cilindrata, non costituisce per il fortunato possessore nè un lusso nè una colpa, ma il più delle volte una necessità impellente per lavoro e per tutti quei disbrighi familiari che  esistono per i comuni mortali. Riuscirà il novello guru della mobilità alternativa a trovare una valida soluzione al problema dei parcheggi che da sempre ha angustiato i baresi?  Fra tutte le sbandierate e decantate innovazioni e costosissime mega strutture da realizzare in itinere in ambito cittadino, possibile che non si sia pensato a grandi parcheggi    costruiti in zone strategiche della città che possano finalmente risolvere questa  problematica? O i baresi si devono consolare con quel disarticolato ginepraio delle piste ciclabile, alcune delle quali dalla discutibile utilità, dagli elevati costi e dallo scarso appeal, che tolgono pure preziosi posti macchina?  Decenni or sono i guru  vestivano di arancione  predicando la pace e  l’amore universale. I “santoni” attuali , quelli 2.0 per intenderci, vestono in giacca e cravatta, hanno per tendenza la  barba incolta, siedono nelle amministrazioni locali , predicano il salutismo, danno per primi l’esempio correndo nelle gare locali, sono sensibili come  diapason e lacrimano come vitelli appena si emozionano, ed hanno alle spalle la  generazione dei nuovi palazzinari interessati alla realizzazione delle grandi opere: tutto legittimo, ovviamente. Si faccia qualcosa per le remote periferie, per i parcheggi e per migliorare in linea generale la qualità della vita dei baresi. I vecchi signori del mattone hanno depredato Bari a causa di una  dissennata speculazione edilizia sin dagli anni ’60. Ci si augura che  questa new generation abbia più sensibilità ma soprattutto più …umanità nei confronti di chi poi nella città ci vive.

Piero Ferrarese


Pubblicato il 21 Novembre 2017

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