“Ma quante volte la Regione dà l’ok all’eliminazione dei binari a Palese e Santo Spirito?”
A distanza di un mese la Giunta pugliese si esprime nuovamente sul nodo ferroviario a nord di Bari
La Giunta regionale pugliese, – stante a quanto riferito con una nota – in accordo con il Comune di Bari, nella seduta di ieri ha dato l’ok al “Progetto preliminare del Nodo di Bari-Bari Nord (variante Santo Spirito-Palese)”, evidenziando che, oltre alla realizzazione della nuova stazione in prossimità del Palazzetto dello sport del quartiere “San Pio” a Santo Spirito, si chiede ad Rfi la realizzazione anche di una seconda stazione in prossimità di Palese, nell’area compresa tra il cimitero di Palese e la Statale 16, fermata che potenzialmente si potrà collegare anche con l’aerostazione dell’aeroporto Karol Wojtyla di Bari-Palese. L’investimento previsto con fondi del Cipess è di circa 750 milioni di euro e punta a spostare la tratta della linea ferroviaria “Adriatica” di Rfi che attualmente attraversa i centri abitati di Santo Spirito e Palese verso l’entroterra, con l’eliminazione dei sette passaggi a livello e del fascio di binari attualmente esistenti nell’area urbana delle due ex frazioni a nord di Bari. Per la cronaca ricordiamo che lo scorso 12 aprile la Giunta pugliese aveva già espresso giudizio favorevole al progetto preliminare di Rfi per la costruzione di un nuovo tracciato ferroviario nella parte nord di Bari, in sostituzione all’attuale linea ferroviaria adriatica che attraversa l’abitato di Palese e Santo Spirito. Una nuova tratta che dovrebbe svilupparsi quasi interamente al di sotto del piano campagna e prevede la realizzazione di due nuove fermate esterne ai rispettivi centri abitati di Palese Macchie e Santo Spirito e, quindi, con conseguente dismissioni delle attuali due stazioni al servizio delle due comunità costituenti il V Municipio di decentramento barese, oltre che all’eliminazione dei sette passaggi a livello esistenti nelle ex frazioni. Ora, pare di capire, che a distanza di poco più di un mese detto progetto preliminare sia tornato nuovamente sul tavolo della Giunta pugliese, per chiedere a Rfi l’inserimento di una seconda stazione che, stante sempre a precedenti notizie, avrebbe dovuto già prevedere due nuove distinte stazioni, una per Santo Spirito e l’altra per Palese. Ma così evidentemente non era, per cui il progetto preliminare ieri è ritornato al vaglio della Giunta regionale. Ma forse non è solo quest’ultimo passaggio ad essere poco chiaro a molti cittadini delle comunità interessate a questa nuova opera, poiché anche altre notizie riguardanti detto progetto sono state finora alquanto confuse e poco chiare sia sull’iter progettuale che sui costi effettivi dell’intero intervento e, quindi, sui fondi concretamente disponibili per la realizzazione nei tempi annunciati. Infatti, stante a quanto rilevano alcuni cittadini il costo di massima annunciato in precedenza era stimato a 633 milioni di euro e l’opera, dopo un iter realizzativo di 1850 giorni, sempre secondo gli annunci, dovrebbe essere pronta entro il 2031. Da ultimo, invece, si riferisce di un costo di 750 milioni di euro e di fondi a disposizione del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e sviluppo sostenibile) non espressamente specificati. Cifre che si discostano non di poco! “E siamo – ha esclamato qualche cittadino – appena agli inizi di un intervento progettuale assai complesso, per il cui costo pare che vengano date cifre in maniera azzardata!” L’impressione è come se si trattasse di “numeri al lotto”, anziché di stime, sia pur approssimative, scaturenti da un’analisi dettagliata dei costi. Infatti, è molto importante per i cittadini, in special modo quelli direttamente interessati dal progetto, ovvero quelli di Palese e Santo Spirito, non farsi fuorviare né dai titoli che precedono la notizia, né dai contenuti di questa, spesso incompleti o solo parziali. Difatti, anche in questo caso (come è accaduto molte altre volte in passato!) titoli e articoli si rivelano fuorvianti per molti ignari e sprovveduti cittadini che, leggendo, si fanno l’idea errata che il progetto sia già approvato in via definitiva e che l’aggiramento dell’abitato di Palese e Santo Spirito con i binari del nuovo tracciato di Rfi costerà effettivamente quanto annunciato ultimamente dalla Regione (ossia 750milioni di euro) e che l’opera sarà completata (come fatto intendere in precedenza) entro il 2031. In realtà, è bene fare chiarezza sull’argomento, onde evitare facili illusioni o di divenire vittime di una propaganda utile, verosimilmente, solo a chi vuole ammansire una comunità ormai stanca ed esasperata di essere presa in giro da facili e false promesse, poi puntualmente disattese. Infatti, il locale comitato civico “No ai muri” al posto dei sette passaggi a livello, ha già diramato un post sulla propria pagina di Facebook con cui si invitano i cittadini “ad essere prudenti e andare sempre oltre i titoli”. Un invito preceduto dalla precisazione che “le parole sono importanti” e che “nulla è stato ancora approvato”. Quindi, il costo di 633 o 750 milioni di euro è meramente indicativo, come lo sono anche i canali di finanziamento indicati in precedenti comunicati (ndr – Fondo di sviluppo e coesione sociale della Ue, programmazione 2021-2027) e che la data di possibile entrata in esercizio della nuova tratta ferroviaria esterna a Palese e Santo Spirito, il 2031, è solo un’ipotesi azzardata. Pertanto, al fine di far chiarezza, è bene far presente che anche dopo quest’ultimo ulteriore favorevole della Regione Puglia al predetto progetto preliminare di compatibilità ambientale, la situazione circa il nodo ferroviario di Bari nord (ossia la variante esterna all’abitato di Palese e Santo Spirito) è quella di un progetto preliminare non ancora completo nel suo iter e, quindi, neppure ancora approvato dal Cipess, per il passaggio alla fase definitiva. Un progetto, quindi, il cui iter – in verità – è ancora lungo ed incerto, non solo per i tempi, ma anche per l’esito finale. E, soprattutto, per il suo finanziamento in quanto, già secondo le previsioni, risulta molto più costoso del precedente progetto di interramento dei 4,2 km di binari, che attraversano l’abitato di Palese e Santo Spirito, e che si sarebbe potuto realizzare, se il Comune di Bari in simbiosi con la Regione non avessero chiesto a Rfi di dare precedenza all’eliminazione dei binari nella parte sud del capoluogo. Difatti, come ha sottolineato il comitato “No ai muri” nell’informativa presente su Facebook, progetti non ancora completi nel loro iter, date e cronoprogrammi “sono carta straccia, come lo sono stati in passato” per l’eliminazione del fiume di ferro e, quindi, dei sette passaggi a livello di Rfi a Palese e Santo Spirito. Quindi, al posto di detti passaggi a livello, di certo nel finto ed inutile V Municipio barese, composto dalle due ex frazioni a nord di Bari, arriveranno prima i muri (presumibilmente nel 2026-2027) di qualsiasi altra soluzione propagandata con tanta enfasi e con altrettanta reticenza. Però, un’ennesima tornata elettorale amministrativa è ormai alle porte per i cittadini del V Municipio di decentramento barese ed il problema mai risolto dei 7 sette passaggi a livello di Rfi ed il loro imminente futuro risultano tra gli argomenti più sensibili per la comunità di Palese e Santo Spirito. Tema, questo, sul quale nessuna forza politica a Palese e Santo Spirito ha finora fatto chiarezza, se non con annunci e promesse poi non mantenute. Quindi, su questo argomento, per le amministrative del 2024 a Palese e Santo Spirito forse non basteranno più i soliti proclami generici dei politici, per convincere gli elettori che questa volta il problema dei passaggi a livello potrebbe essere davvero in via di soluzione, ma occorrerà parlare delle cifre necessarie e di una presumibile scadenza. In definitiva, di numeri e date di sicuro, ancora una volta, “a casaccio”.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 17 Maggio 2023