Cultura e Spettacoli

Madonne ammonitrici e calcoli mercantili

Il 25 maggio 1734 sotto le mura di Bitonto gli Spagnoli sconfissero gli Austriaci nell’ambito della guerra di successione polacca. Ottenuta la vittoria, il generale spagnolo Montemar aveva in animo di saccheggiare la città, rea d’aver appoggiato il nemico, ma – dicono – gli apparve la Vergine ad ammonirlo. Bitonto venne così risparmiata e i bitontini a ricordo dell’evento miracoloso eressero un arco di trionfo dedicato all’Immacolata. Se non fosse che da almeno mille anni troppe Madonne e Santi intervengono a scongiurare quella o quell’altra tragedia, non dubiteremmo di come le cose ci sono state tramandate. Cerchiamo perciò di capire cosa realmente spinse Montemar a non dare il via libera a uomini eccitati all’idea di stupri e ruberie. Egli era al comando di una forza di 14mila uomini e circa 3mila cavalli. Diceva Napoleone – il quale nel dir questo faceva sua la lezione degli antichi – che per fare la guerra ci vogliono solo tre cose :  denaro, denaro e denaro. Siccome le guerre di una volta potevano durare anche anni a causa della necessità di percorrere a piedi centinaia di chilometri, i soldi stanziati per ogni campagna prima o poi finivano. Allora non restava, strada facendo,  che far valere la legge del più forte. Impresa affatto proibitiva quando c’era da spogliare masserie e piccoli e indifesi centri abitati. Ma se una città ben difesa si opponeva? Veniamo al caso di Bitonto. Stremate dallo scontro con gli Austriaci, le forze di Montemar avevano bisogno di vettovaglie, ricambi, polvere da sparo e munizioni (oltre a ricoveri per uomini e bestie nella necessità di rifiatare). Avrebbero potuto prendersi con la forza quello di cui necessitavano, ma perché rischiare uomini ed impegnare energie ormai al lumicino contro un città ben fortificata e i cui abitanti promettevano di difendersi con la forza della disperazione? Il buon senso in questi casi suggerisce sempre di venire a patti. Immaginiamo allora una delegazione spagnola interpellare l’Autorità locale e, prima avanzare una ‘pacifica’ richiesta, poi minacciare il saccheggio dinanzi a una controproposta ritenuta offensiva. Anche in stato di necessità i bitontini potrebbero non aver deposto il secolare costume mercantile di contrattare. Si sa come vanno a finire queste cose. Che si tratti di comprare un cappello in vendita su una bancarella o che si debba stilare un trattato di pace tra nazioni in guerra, il più bravo nell’arte del tira e molla alla fine la spunta. La nostra idea è che i bitontini, costretti comunque a cedere, ebbero l’abilità di cavarsela col minimo danno, il che indirettamente equivaleva ad una vittoria. Di fronte ad una proposta sufficientemente ragionevole Montemar emanò il contrordine. Poi, per non perdere la faccia dinanzi all’allupata soldataglia, chiamò in causa il Cielo. Con cristiani ignoranti e creduloni, ancorché violenti, le Madonne ammonitrici che vengono in sonno funzionano sempre.
Italo Interesse
 
 
 
 


Pubblicato il 24 Dicembre 2011

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