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Magalini: “L’obiettivo era alla portata, resta il dispiacere”

“La responsabilità è solo nostra, nelle ultime cinque partite abbiamo perso troppi punti”

Ultimo atto concluso per il Bari, che aveva una sola combinazione di risultati per poter accedere ai playoff: la vittoria contro il Südtirol, ormai salvo, e la sconfitta del Cesena in casa del Modena. Nessuna delle due ipotesi si è verificata, con un Cesena che ha vinto all’89’ grazie ad una rete di Antonucci ed un Bari che ha sprecato tante occasioni senza riuscire a portarsi avanti a Bolzano.

Il Druso era impacchettato a festa; prima del match Fabrizio Castori è stato premiato dal Presidente Gerhard Comper, Arno Kompatscher e Enrico Franchi per il record di panchine in B. Il Südtirol, di fatti, al terzo cambio in panchina stagionale, dall’arrivo di Castori ha iniziato una rimonta e una scalata in classifica che gli ha permesso di raggiungere una tranquilla salvezza. Gli altoatesini hanno chiuso il campionato in decima posizione a 46 punti, a sole due lunghezze dal Bari piazzatosi in nona posizione e che ha mancato l’obiettivo playoff.

In una partita da dentro o fuori, in una infrasettimanale a oltre 900 km di distanza, i supporter biancorossi erano 152 che, a prescindere dal risultato, hanno sfoggiato lo stesso striscione mostrato in occasione dell’ultima partita casalinga: “Indegni!”, corredato da un altro in linea con l’obiettivo stagionale fallito “Ora…via tutti!”.

Poche idee mostrate in campo e anche sconnesse tra di loro, nonostante l’assetto offensivo schierato da Longo con Lasagna e Favilli insieme dal primo minuto in attacco. Favilli, più di tutti, ha provato a centrare la porta, ma anche un pizzico di sfortuna ha influito sul risultato. Per il resto, un Bari che si è allungato anche fin troppo in area di rigore, perdendo di vista la porta e provando delle conclusioni complesse. Un sussulto è arrivato solo in occasione della rete di Novakovich, sullo scadere dei tempi regolamentari, che è stata annullata per fuorigioco dal Var. La gara è terminata con un pareggio a reti bianche e i fuochi d’artificio per la salvezza del Südtirol.

A margine della gara, è intervenuto ai microfoni della stampa presente, il direttore sportivo Magalini che aveva, in una precedente conferenza stampa, assicurato alla piazza che l’obiettivo playoff sarebbe stato raggiunto ma che, data l’evidenza matematica, ha mostrato dispiacere per le potenzialità inespresse dal gruppo squadra: “Non siamo contenti perché l’obiettivo era alla portata di questa squadra. La responsabilità è solo nostra, nelle ultime cinque partite abbiamo perso troppi punti. Avevamo la forza per poter centrare i playoff, ma non ne siamo stati capaci. La stagione può essere considerata fallimentare in riferimento all’obiettivo mancato dei playoff. Tutti volevamo raggiungere questo obiettivo, capiremo perché non lo abbiamo centrato e come sarà necessario proseguire. Ci sono stati errori da parte di tutte le componenti, società, dirigenza e squadra. Non è la fine del mondo, non siamo retrocessi, bisogna avere la lucidità per esaminare le situazioni. Se ci sarà da valutare la posizione di Magalini e di Longo, si esaminerà con la società. Non è il giorno dei processi, non dobbiamo cercare un unico responsabile, siamo stati tutti traditi. Nelle valutazioni saranno anche evidenziate le situazioni di alcuni giocatori ancora funzionali o che vorranno rimanere. Abbiamo tanti prestiti e ne conoscete le motivazioni. Sicuramente non si partirà da una situazione fortificata. I tifosi sono stati presenti in massa in casa e in trasferta, sono stati delusi, hanno ragione, mi sarei unito anche io a loro”.

Il tecnico Moreno Longo, che non si era più concesso alla stampa dopo le dichiarazioni che tanto hanno fatto discutere circa la sopravvalutazione della squadra, a margine della sconfitta con il Modena, ha scambiato qualche battuta con la stampa per analizzare la stagione conclusa e gli eventuali scenari futuri: “C’è delusione perché la squadra è stata per tanti mesi nei playoff, se pur nelle ultime posizioni. L’obiettivo è sfuggito nelle ultime settimane. La partita con il Modena l’abbiamo approcciata male, poi la squadra ha provato a riacciuffarla, a Cosenza abbiamo fatto una partita orribile, a Cittadella non c’erano presagi che si potesse tornare in campo con quel piglio. Non sono d’accordo che il nono posto sia da considerarsi fallimentare. Abbiamo lasciato sul campo tanti punti, ma si arrivava da una quasi retrocessione nella passata stagione. Abbiamo rivalutato dei giocatori che venivano da un’annata deficitaria. Dobbiamo ricordare che quest’anno retrocederà la Sampdoria e ci sarà un playout tra Salernitana e Frosinone, cosa che ci fa capire la difficoltà di questa categoria. Io sono pronto a ripartire con lo stesso entusiasmo di sempre, sarà la società a valutare il mio lavoro. Di sicuro non sono arrivato con la bacchetta magica, le basi vanno costruite giorno per giorno. Non si può ogni volta ripartire da zero. Alle volte c’è stata una comunicazione differente, ma l’unità di intenti tra la società e l’area tecnica è sempre stata la stessa. Dopo le prime tre giornate, con la squadra in difficoltà, conoscendo le difficoltà della categoria, non era adeguato parlare di playoff. Si cercherà di capire quali saranno i programmi societari e si faranno le dovute valutazioni. Si cercherà di capire se ci saranno delle possibilità di confermare qualche giocatore di quest’anno o mettere dentro qualche pedina nuova. Quest’anno eravamo in autogestione perché la necessità principale era quella di liberarci degli ingaggi di tanti giocatori. Dalla prossima stagione, il foglio della costruzione della squadra sarà più libero da impegni e contratti già presi per potersi muovere maggiormente; sicuramente questo dato potrà essere un vantaggio per la società”.

Intanto, in merito agli episodi di violenza verificati in occasione di Bari-Pisa, sono stati emessi tre daspo dalla Polizia di Stato della durata di 5 anni a carico delle tre persone coinvolte nella rissa all’esterno del San Nicola. (ph. Tess Lapedota)

T.L.

 


Pubblicato il 15 Maggio 2025

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