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Magalini: “Mercato in autogestione difficile da realizzare, ma soddisfatti del lavoro”

Si è svolta la consueta conferenza stampa di Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare circa le dinamiche del mercato realizzato. Il direttore sportivo e il suo vice, come già preannunciato ai microfoni dei colleghi presenti allo Sheraton di Milano, si sono mostrati soddisfatti del lavoro svolto e convinti che l’organico assemblato potrà dare soddisfazioni alla città. Punto nodale della conferenza è stato quello di aver definito il mercato in ‘autogestione’ ed il conseguente quantitativo dei prestiti realizzati che non risulta essere un problema per la programmazione e la realizzazione degli obiettivi societari.

Le prime battute sono state di Valerio Di Cesare: “Mi dispiace per i ragazzi perché per quello che hanno dimostrato sul campo, avrebbero meritato di ricoprire una posizione di classifica differente. A mercato chiuso, sarà fondamentale il lavoro, ma sono molto fiducioso che le cose possano migliorare. Se la squadra dovesse riuscire a performare al 100% delle proprie capacità, sono sicuro che potremo divertirci”.

La parola è passata, poi, al direttore Giuseppe Magalini che, sulle trattative effettuate in entrata e in uscita, ha ribadito: “Credo che abbiamo fatto buone cose per ciò che riguarda il mercato. Abbiamo preso 16 giocatori, se consideriamo anche il riscatto di Sibilli. Si è parlato poco del mercato in uscita che ci ha concesso di eliminare risorse che non sarebbero state utili. Il Bari che abbiamo costruito è una squadra con valori per esprimersi in maniera importante in questo torneo. Abbiamo condiviso tutte le scelte con la società e il mister. Sarà poi il campo a decretare con i fatti la riuscita del mercato”.

Trattativa che ha tenuto incollati tutti i tifosi del Bari, dall’estate fino al penultimo giorno di mercato, è stata quella di Anthony Partipilo; hanno fatto discutere soprattutto le dichiarazioni dell’entourage del giocatore che ha affermato di non aver mai ricevuto una vera e propria offerta dal Bari. Al riguardo Magalini si era già espresso, ma ha rinnovato la sua verità: “Su Partipilo ci abbiamo provato. É una falsità che non ci sia mai stata una trattativa. È stata difficile perché non c’è stata sinergia tra il valore richiesto e quanto proposto. Eravamo propensi a fare uno sforzo ulteriore, ma si era arrivati a un punto oltre il quale non si poteva andare. Mi dispiace perché sapevamo quanto il giocatore volesse tornare a Bari. Preso atto della situazione, abbiamo intrapreso altre strade per evitare di rimanere con il cerino in mano. Di sicuro Falletti non è stata l’alternativa a Partipilo, era una prima scelta sin dall’inizio”.

Il presidente Luigi De Laurentiis, in occasione della presentazione dei kit gara 24-25, aveva definito l’obiettivo del Bari come una squadra che, grazie a un budget non inferiore alla scorsa stagione e all’impiego funzionale di prestiti, avrebbe detto la propria, confermando quantomeno una posizione playoff. Alla luce dei risultati maturati sul campo nelle prime quattro partite, due punti in 4 gare, e in virtù di un mercato a rilento, che ha dovuto attendere le battute finali per i rinforzi che dovrebbero alzare il tasso qualitativo della squadra, mister Longo ha affermato, a malincuore, che l’obiettivo sarà la salvezza in primis, per poi con l’ambizione puntare ad andare quanto più su possibile. Pertanto, al direttore sportivo è stato chiesto, alla luce del mercato effettuato, quale sia effettivamente l’obiettivo di questa stagione del Bari: “Non devo allinearmi né con Longo, né con il presidente. In questo momento è normale che si parli di salvezza perché siamo in un pantano da cui dobbiamo uscire, ma siamo convinti di avere dei valori diversi. Non pensiamo cose diverse, sono le circostanze a determinare determinate affermazioni”.

Alla luce del quantitativo dei prestiti secchi effettuati, la stampa ha chiesto se ci sia stato un cambiamento nel budget da investire sul mercato; a contribuire a questa situazione ci sarebbe potuta essere la questione dei diritti televisivi della Serie B che non sono stati acquisiti da Sky: “Non è mai esistito un budget generico; ci siamo confrontati con la società caso per caso, non solo nelle acquisizioni, ma anche nelle cessioni. L’organico è al completo ed è ciò che importa; non manca un attaccante, al massimo abbiamo un centrocampista in più. Con il mister abbiamo fatto una deviazione; inizialmente voleva due trequartisti, successivamente abbiamo deviato verso un attaccante e un trequartista, infatti è arrivato Favilli. Questo clamore per i prestiti lo vedo come un falso problema. Tra i giocatori in rosa il 50% è di proprietà, il restante 50% è in prestito. Con i prestiti si può convivere e si può fare programmazione, infatti quest’anno si inizierà a valutare già per l’anno prossimo”.

Sulle tempistiche di mercato che sono andate un po’ a rilento e non sono state molto congruenti con le richieste di mister Longo che avrebbe voluto una squadra già pronta per il ritiro, Magalini ha riflettuto, ammettendo: “Abbiamo fatto qualcosa già prima del ritiro. Purtroppo, lavorare in autogestione è complesso. La questione portiere avremmo voluto risolverla prima, in quanto è stato pesante non effettuare il ritiro senza portiere titolare. Ma è stato necessario attendere e se non avessimo rincorso Lella per 2 mesi, il Venezia non lo avrebbe dato. La stessa situazione riguarda Falletti ed altri casi”.

Circa le trattative in uscita realizzate a titolo definitivo, sono rimbalzati i nomi di Ricci, Morachioli e Zuzek: “Per ciò che riguarda Ricci, lo riteniamo un giocatore bravo, ma era in scadenza di contratto e si stava trattando per il suo rinnovo. Parallelamente, l’allenatore ha fatto delle scelte e il ragazzo è sceso in gerarchie, partendo sempre dalla panchina. Ricci si è quindi guardato attorno, per cui abbiamo immediatamente provveduto a sostituirlo. Tripaldelli è un giocatore di altrettanto valore che ho conosciuto nel 99 ai tempi della Juve e del Cagliari. La cessione di Morachioli era predeterminata; è un buon giocatore e farà sicuramente bene alla Juve Stabia. Al Bari serviva una punta piuttosto che un esterno d’attacco, in base alle richieste del mister. Zuzek viene da due anni in cui ha giocato poco; il ragazzo aveva voglia di giocare e lo abbiamo dato ad una squadra in cui potrà avere continuità”.

Notizie di mercato hanno riguardato anche le probabili cessioni di Maita e Lulić che, al momento non si sono concretizzate, fermo restando che i mercati esteri sono ancora aperti: “Maita lo conoscevo già come calciatore. Mi ha parlato di un’offerta proveniente da una squadra a lui interessata, ma la sua cessione non era stata presa in considerazione dal Bari. È iniziata così una trattativa che non è andata a buon fine. Allo stesso tempo, Maita ha capito quanto la società lo ritenesse fondamentale per il progetto a lungo termine ed è immediatamente rientrato nei ranghi. La trattativa è stata, quindi, solo di disturbo. Per ciò che riguarda Lulić è in uscita all’estero; se si dovesse concretizzare la possibilità, lo daremo”.

La conferenza è terminata con un messaggio molto forte. Le trattative, se pur si sono concluse a fine mercato, sono state inseguite per mesi. Al di là dei prestiti, il fine del mercato è quello di disputare un campionato sereno e di porre le basi per il futuro. Infine, un pensiero ad un ex allenatore del Bari che ci ha lasciato, Gaetano Salvemini. Il cordoglio alla famiglia da parte di tutta la stampa e la redazione del Quotidiano di Bari. (ph. SSC Bari)

Tess Lapedota

 


Pubblicato il 6 Settembre 2024

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