Mai demonizzare l’aspide
Relativamente pericolosa, la vipera viene facilmente demonizzata. Di norma, fugge l’uomo, a meno che non si attaccata o non si creda tale. In questo caso può mordere anche ‘a secco’, cioè senza inoculare veleno che invece riserva, non potendo sprecarlo stante la sua laboriosa riproduzione, alle specie di cui si nutre (topi, piccoli uccelli e lucertole). Ciò spiega come in Italia nei circa 250 casi all’anno di morsicatura da vipera solo uno in media sia mortale ; a rischio sono solo i bambini, i cardiopatici e chi soffre di qualche malattia debilitante. Con un po’ di freddezza, anche in assenza di soccorso, si può uscire brillantemente dai problemi causati da questo rettile. Esemplare il caso di quell’agricoltore che domenica scorsa uscendo dalla sua casa nelle campagne di Grottaglie è stato morsicato ad una mano da un esemplare di vipera aspis. Mantenendo tutto il suo sangue freddo, l’uomo ha afferrato l’animale e dopo averlo ficcato in una busta l’ha portato con sé al pronto soccorso di Taranto (può essere importante per i sanitari individuare la specie responsabile del morso perché ciò consente di individuare il giusto antidoto). Per fortuna della vittima quell’ospedale disponeva del siero antivipera. E la vipera? Al momento è nelle mani delle guardie zoofile che la stanno tenendo in ‘osservazione’ nella prospettiva di liberarla a breve. E qui l’uomo della strada s’indigna : Come, si rimette in libertà una minaccia mortale per bambini e anziani?… Ebbene sì, lo esigono l’equilibrio delle specie e la salvaguardia della biodiversità. Tra l’altro l’antropizzazione in aumento minaccia di estinzione anche questo rettile, cosa che invece non accade con altre e più temibili creature come i ratti e i randagi in branco. Se proprio dobbiamo preoccuparci di serpenti nelle nostre campagne, allora consideriamo un’ipotesi ai limiti della leggenda metropolitana : Grossi rettili estranei al nostro ambiente e ben più fatali di un aspide liberati nei boschi e nelle zone umide da incauti amanti dell’esotico… In effetti esistono persone che eleggono pitoni e anaconde ad animali da compagnia. Quando queste bestie diventano troppo grandi per terrari, gabbie e teche, i loro irresponsabili ‘padroni’ le reimmettono in natura senza andare troppo per il sottile se esse sono da giungla o da deserto. A proposito di leggende metropolitane ce n’è un’altra a riguardo delle vipere e che si diffuse nei primi anni settanta : Ambientalisti estremi, intenzionati a salvare la vipera dall’estinzione, di notte e con l’uso di un elicottero, avrebbero fatto scendere centinaia di aspidi nei boschi dentro ovuli paracadutati che al contatto col terreno si aprivano… La leggenda precedente ci pare meno inverosimile. Dopotutto di pazzi in giro ce n’è una morra. Nel confronto, la vipera aspis ne esce vincente.
Italo Interesse
Pubblicato il 8 Ottobre 2014