Cronaca

“Mala tempora” in Regione: niente saldo produttività 2015 per i dipendenti

Cresce l’ansia tra i dipendenti regionali di dover essere costretti a restituire parte del salario accessorio già percepito negli anni scorsi, mentre dei premi relativi agli ultimi due anni non s’è ancora visto un euro, in busta paga. Ma, quel che è peggio, da tempo nelle stanze regionali dei bottoni è da tempo iniziato il solito scaricabarile, col solito e ben collaudato fuggi-fuggi dalle proprie responsabilità di capi-area e capiservizio. Per questo il “C.S.A. Regioni/Autonomie Locali” ha già fatto sentire la propria voce e la settimana scorsa s’è riaperto un tavolo presso l’Assessorato al Personale col Vice Presidente Nunziante, al quale erano presenti il Direttore Albanese e il Capo del Personale Paladino. Il tema dell’incontro proprio la discussione sulla  “Determinazione dirigenziale n. 64 del 31.10.2017 della Sezione Personale avente ad oggetto”ricognizione amministrativo contabile anni 2011/2016. Montante da recuperare 18milioni e 108.060,60”. L’assessore alle Risorse Umane Nunziante, preliminarmente, ha precisato  che l’Amministrazione “avrebbe fatto di tutto ”…per scongiurare un recupero direttamente dagli stipendi dei singoli dipendenti”, mentre i due dirigenti, confrontandosi su alcune proposte evidenziate dai sindacati, si sono limitati a prendere atto di quanto detto dall’assessore. Impegnandosi, come ha fatto sapere il segretario del sindacato autonomo Carlo Cirasola, a riconvocare i tavoli tecnici finalizzati alla soluzione delle questioni aperte. Paladino ha comunque fatto presente che il saldo della produttività individuale relativa al 2015 non sarebbe stato più corrisposto. Brutte nuove, insomma, per dipendenti già abituati alle incertezze di un piano M.A.I.A. che invece di rilanciare la burocrazia interna, come sperava il presidente Emiliano, l’ha passata alle cure di una società partecipata che si limiterà, sempre a spese dell’ente regionale, a nominare altri esperti per stilare le prime diagnosi. Nel frattempo, sempre più scettici, i sindacati si sono attestati, come ha rimarcato lo stesso Cirasola, su posizioni di attesa, ma comunque pronti ad alzare il tono della vertenza. <>. In effetti il contratto collettivo decentrato integrativo del personale di comparto siglato nel 2013 tra l’Amministrazione e gli stessi rappresentanti dei lavoratori è tuttora valido, ragion per cui gli istituti contrattuali in esso evidenziati devono assolutamente essere erogati ai lavoratori. Infine nel corso della riunione del 10 febbraio scorso, è stato chiesto che la Regione preveda che le risorse del Fondo per la contrattazione decentrata integrativa destinate al personale sia rimpinguato con maggiori somme. Tutto in considerazione dell’aumento del numero dei dipendenti a seguito dei concorsi e delle assunzioni del personale proveniente dalle ex Province. Resta il fatto, però, di una coltre di nebbia sempre più fitta e impenetrabile attorno alle questioni del personale dipendente della Regione Puglia, anche se c’è chi ricorda che c’è stato quasi sempre da tribolare, quando si trattava di percepire qualche ‘bonus’ in più in busta paga, salvo trattarsi di pingui premi che interessavano ‘manager’ e dirigenti. Certo, come sempre i sindacati assicurano che non abbasseranno la guardia e che, con la mensilità di marzo, al personale sia corrisposto il saldo 2015 e l’acconto 2016 sulla produttività individuale. Ma chi si fida? <>, alza il tono Carlo Cirasola. Per lui non è più tempo di lamentarsi nei corridoi, ma soprattutto, se ci sono responsabilità in capo a chi ha governato, gestito fondi e adottato provvedimenti con troppa leggerezza, non ricadano sui dipendenti incolpevoli.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 15 Febbraio 2017

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