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‘Malamovida’: scade l’ordinanza comunale, che fare…?

Pareri contrastanti sui risultati di queste settimane, con molti commercianti sul sentiero di guerra

Si sono nuovamente accomodati attorno al tavolo comunale sindaco Leccese coi rappresentanti del comitato di residenti del quartiere Umbertino e associazioni di categoria (Confcommercio e FIPE, Confesercenti, Confartigianato e CNA) per monitorare l’esecuzione dell’ordinanza sindacale contro la chiassosa “movida” notturna che, solitamente, nel corso dei fine-settimana funesta il quartiere Umbertino. Un’ordinanza quasi al tramonto, la cui scadenza è fissata alla prossima settimana e precisamente al 4 dicembre. Per il Comune al tavolo c’erano l’assessore allo Sviluppo locale Petruzzelli, l’assessora alla Vivibilità urbana Palone, la presidente del Municipio I Ferretti, il sindaco della notte Leonetti, il direttore generale Pellegrino, il comandante della Polizia locale Palumbo e il direttore del settore Polizia Annonaria Cassano per discutere un’ordinanza che, come hanno ammesso e riconosciuto le parti sociali, ha prodotto buoni effetti, riducendo assembramenti, schiamazzi notturni e inquinamento acustico. Ma soprattutto migliorando quel decoro urbano nelle aree interessate che tanto ha messo in allarme organi di informazione e residenti. Insomma, tutti hanno concordato sulla massima collaborazione dei commercianti nell’esecuzione dell’ordinanza e che le violazioni sono state poche ed episodiche. Il sindaco, a sua volta, ha sottolineato come il monitoraggio costante della situazione e il confronto con le parti rappresentino quel metodo costruttivo che lui stesso aveva anticipato e sul quale ha puntato molto. Giusto per trovare -ha detto ancora Leccese – un punto di incontro per trovare finalmente una modalità condivisa che stabilisca “regole chiare” per una buona convivenza e per contemperare i diversi interessi, senza dover ricorrere all’intervento delle istituzioni. Se da una parte i residenti hanno insistito nel richiedere la conferma della limitazione degli orari per l’asporto di cibi e bevande, come accade in altri centri urbani, dall’altra i commercianti hanno manifestato una certa preoccupazione per un calo degli incassi che hanno stimato in una media del 30%. Le associazioni di categoria hanno quindi proposto di semplificare le regole, uniformando gli orari di fine asporto e di chiusura delle attività per tutti i giorni della settimana, portando il divieto di asporto alla mezzanotte e fissando l’obbligo di chiusura dei locali alle due di notte(…o se si preferisce del mattino) senza distinzione tra somministrazione all’interno o sui tavoli esterni dotati di regolare concessione di occupazione. I rappresentanti del settore commercio hanno anche presentato un documento siglato da una trentina di commercianti dell’Umbertino con cui si dichiarano disponibili a impiegare dei facilitatori (vigilantes?) che possano mitigare gli assembramenti e informare la clientela sulla necessità di rispettare la quiete pubblica. Pur essendoci alcuni punti di distanza tra le rispettive posizioni, si è registrato un clima di grande collaborazione e di diffusa consapevolezza delle ragioni degli altri. Il sindaco ha tenuto a sottolineare come la sperimentazione per periodi limitati e un monitoraggio continuo costituiscano l’unico strumento per giungere a definire gradualmente un punto di equilibrio. In ogni caso, nei prossimi giorni la situazione, su richiesta dello stesso sindaco, sarà oggetto di un nuovo esame in seno al Comitato per la Sicurezza e l’Ordine pubblico, che a sua volta analizzerà i risultati della prima ordinanza sulle criticità della sicurezza urbana.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 27 Novembre 2024

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