Cultura e Spettacoli

Malapuglia… partiamo dalla ‘bellezza’ della nostra terra

Benché in tanti si siano cimentati, una delle cose più difficili da definire resta il concetto di  mafia. Nel suo ‘Malapuglia’, edito a giugno di quest’anno da Castelvecchi, Andrea Leccese aggira l’argomento e si ferma sulla ‘qualità’ di tale presenza sul territorio di casa nostra. Una qualità definita “anomala” rispetto al modello mafioso di riferimento (‘ndragheta, camorra, cosa nostra..), sia per la diversità della storia regionale, sia per lo sviluppo fulmineo del fenomeno, peraltro agevolato dalla “deleteria sottovalutazione da parte della politica e della magistratura” (Leccese parla addirittura di iniziale “negazionismo”). E cosa diede il ’la’ a questo processo di “mafiosizzazione”? L’Autore individua due cause : il soggiorno obbligato in Puglia di mafiosi provenienti da altre regioni meridionali e il trasferimento nelle carceri pugliesi degli affiliati della Nuova Camorra organizzata di Raffaele Cutolo. La Puglia, dunque, fu ‘colonizzata’  dai cutoliani nel disegno di una ‘prolunga’ ad est della malavita organizzata partenopea. Ma le”imposizioni fiscali” della camorra cutoliana seminarono malumore tra i delinquenti pugliesi i quali cominciarono ad accarezzare il sogno di una mafia “pugliese e indipendente”, e tutto ciò con l’avallo della ‘ndrangheta : “I calabresi non hanno mai avuto la pretesa di invadere la Puglia, ma si sono sempre accontentati di allacciare relazioni con i sodalizi autoctoni per allargare la loro rete di traffici illeciti”. Il sogno si realizzò, sì, ma nei termini di un associazionismo frammentario : la Sacra Corona Unita, la mafia foggiana, la malavita barese. In conclusione, la malavita pugliese appare oggi pericolosa almeno quanto le mafie storiche alle quali si è ispirata “E non si può escludere che l’allievo superi il maestro”. Dalla ‘ndrangheta ha acquisito la vocazione imprenditoriale, dalla camorra la ferocia, da Cosa Nostra la capacità di calcolo. A lettura finita, sorge ‘spontanea’ una domanda : quando il nostro tessuto sociale verrà ripulito di queste metastasi?  Sappiamo come la pensava Falcone a proposito della mafia in generale  : “E’ una cosa umana e come tutte le cose umane avrà un termine”. Purtroppo anche per la mafia pugliese si annunziano tempi lunghissimi. Perché se l’economia criminale è contro le leggi degli Stati, non lo è contro quella dei mercati, sostengono Sales e Melorio in ‘Le mafie nell’economia globale’ (Guida,Napoli,2017). Andrea Leccese sposa questa tesi e conclude che in una globalizzazione senza regole alla nostra economia “fanno gola le immense risorse finanziarie accumulate dai mafiosi”. Ma se è vero che la bellezza salverà il mondo, “noi pugliesi abbiamo le energie per allontanare il malaffare. Partiamo dalla bellezza della nostra terra”. Ammiriamola, piuttosto che consumarla, nutriamone lo spirito. Il resto viene da sé. “Esiste un innegabile legame tra bellezza e giustizia” (Elaine Scarry). Un saggio acuto, che si fa apprezzare per la scorrevole capacità di sintesi e la lucidità.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 7 Agosto 2019

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