Cultura e Spettacoli

Mamma li Lanzi(chenecchi)!

Nel 1558, Filippo I, re di Napoli, stufo di “ mille vessazioni” (le incursioni dei Turchi a danno delle coste pugliesi) deliberò l’ingaggio di “comitive di Alemanni o Tedeschi” da dislocare in diverse città pugliesi. Ciò avvenne al prezzo di oltre duemila ducati. E’ quanto si evince da due distinti documenti redatti nel 1558 dal notaio Geraldinis. Gli alemanni o tedeschi in questione altri non sono che i famigerati Lanzichenecchi, mercenari di fanteria provenienti dalle regioni del Sacro Romano Impero e che tra la fine del XIV e il XVI secolo furono ripetutamente ingaggiati dai diversi schieramenti in contesa per il dominio dell’Italia. Il documento, decisamente interessante, segnala più cose : la triste familiarità dei Lanzichenecchi con l’Italia, l’inefficienza dell’Autorità Spagnola a Mezzogiorno e la pericolosità dei nostri mari. Istituiti da Massimiliano I nel 1487 sul modello dei mercenari svizzeri, di cui diventarono presto feroci antagonisti., questi sanguinari ex servi della gleba si fecero ‘apprezzare’ anche in Puglia Nella a battaglia di Cerignola combattuta il 28 aprile 1503 tra Spagnoli e Francesi, duemila lanzichenecchi erano schierati con i primi. Poi, nel 1527, la stessa soldataglia fu protagonista delle efferatezze che segnarono il Sacco di Roma. Cento anni più avanti, nel 1630, la tragica fama dei Lanzichenecchi sarebbe entrata nella Storia quando essi, scesi in Italia diretti a Mantova dove tanto per non cambiare Spagnoli e Francesi erano di nuovo ai ferri corti, vi portarono la peste, al quale proposito il Manzoni avrebbe lasciate pagine meravigliose nel suo celebre romanzo. Dunque, contingenti dì’imprecisata quantità di Lanzichenecchi furono di stanza presumibilmente ad Otranto, Brindisi, Monopoli e Bari ed altri porti strategici. Furono un buon deterrente, funzionarono in battaglia e, soprattutto, si comportarono correttamente con la popolazione? Perché passare dal : ‘Mamma li Turchi’! al ‘Mamma li Lanzi(chenecchi)! avrebbe avuto di beffa oltre al danno. Dunque, “duemila ducati”… E’ singolare come questi padroni,efficientissimi nell’esazione dei tributi, si dimostrassero tanto deboli nel fronteggiare le minacce che venivano da oriente. Il fatto di dislocare contingenti risibili l’arco costiero pugliese segnala cinismo e disprezzo verso le nostre popolazioni. Sapendo che da levante il Regno aveva relativamente da temere, salvo sporadiche spoliazioni ad opera di pirati, nella capitale si preferiva limitare la spesa militare al minimo. Se nel 1558 si decise di mettere mano alla borsa fu solo per calcolo ; se quei distaccamenti supplementari fossero stati composti da soldati regolarmente presenti sul libro paga del Re di Napoli la spesa non sarebbe stata di duemila ma almeno di ventimila ducati. Un gesto vistoso e a buon mercato per non spazientire un docile popolo di contribuenti.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 18 Dicembre 2018

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