Cultura e Spettacoli

Mamme e cortocircuiti

In partenza Danilo Giuva voleva parlare di madri, maternità e figli. In qualche modo voleva parlare di sé. Ma poi gli è successo d’inciampare nelle ‘piccole tragedie minimali’ di Ruccello e la sua strada ha preso un’altra direzione. Salvo voltare il testo in lingua foggiana, e senza con ciò togliere alcunché alla forza tutta partenopea del pensiero d’origine, il nostro Giuva si discosta pochissimo dalle quattro storie di cui si compone il testo di Ruccello, mantenendosi fedele al concetto di minimalità cui l’autore campano fa espresso riferimento. In scena – un quadrato di tre metri di lato – appena una sedia. Alle spalle di questa, un siparietto aperto sull’immagine di un cuore. Null’altro. Non meno scarno il supporto musicale : suoni elettronici in apertura e una canzone di Albano e Romina in chiusura (discutibili le scelte di Pippo Casamassima). In mezzo, solo la forza affabulante di Giuva, che brilla per l’uso perennemente equilibrato del gesto, della vocalità e della pausa. Con altrettanta prudenza Giuva manovra i molti spunti comici. Così, l’ironia assume il colore amaro che qui le compete, giacché ‘Mamma’ vuol essere espressione di quel “cortocircuito” tra madre e figlio/a  che – quando non si scatena – può restare latente per tutta la vita. Un cortocircuito foriero di svolte feroci. Anche questa ferocia che intride l’opera di Ruccello, viene espressa con senso della misura da Giuva, attento a non sminuirne l’intensità, come a non ostentarne la cifra sanguinaria (al successo di questo allestimento hanno contribuito a vario titolo : Valerio Peroni, Alice Occhiali, Cristian Allegrini, Sara Cantarone, Silvia Rossini, Antonella Dipierro, Riccardo Lacerenza e Fibre Parallele). Buona l’accoglienza della platea del Nuovo Abeliano, che venerdì, serata d’esordio, era affollatissimo. – Prossimo appuntamento al Nuovo Abeliano, sempre per la stagione di Teatri di Bari, sabato 3 e domenica 4 febbraio con ‘Donne molto occupatissime’, una conferenza-spettacolo, di e con Carmela Vincenti che vuol essere un excursus ovviamente ironico di ritratti “e profili” femminili, una full immersion nell’universo delle donne contemporanee, donne che si incontrano un po’ dappertutto, nei salotti, per strada, a teatro, nei mercatio nelle boutique, e tutte molto “occupatissime” nelle loro occupazioni o disoccupazioni, dall’arte alla famiglia, dalla mondanità alla politica… ‘Donne occupatissime’ andrà in scena in sostituzione di ‘Solo noi (salvo imprevisti)’, un lavoro con Antonio Salines e Francesca Bianco, per la direzione di Carlo Emilio Lerici. Lo spettacolo è stato annullato per problemi di salute di Salines, cui tutti auguriamo pronta guarigione e ritorno in scena.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 30 Gennaio 2018

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