Mangiar banane: oltre il razzismo
Ieri consumare banane aveva un solo significato : soddisfare la fame. Oggi lo stesso gesto, specie se ostentato, vuol dire due cose : mangiare sano e combattere il razzismo. Persino i calciatori del Bari si sono fatti fotografare mentre collettivamente consumavano una banana per solidarietà col difensore di colore del Barcellona, Dani Alves ; com’è noto, Alves, qualche giorno fa sul terreno del Villareal, aveva raccolto dal prato e mangiato la banana che un tifoso avversario gli aveva tirato addosso per offenderlo). In avvenire mangiare banane potrebbe assumere un terzo significato : sollecitare tutti a interrogarsi sul futuro di questo frutto. Pare che la banana più diffusa, la Cavendish, sia a rischio per colpa di un fungo, il Fusarium. Il fenomeno non sorprende gli scienziati, i quali l’avevano previsto sulla base della stessa sorte toccata al tipo di banana che prima della Cavendish monopolizzava il mercato, la Gros Michel. Ciò che sta accadendo è inevitabile conseguenza dell’aver puntato su larga scala su un solo genotipo, il Cavendish, appunto. Sinora il problema ha toccato solo il sud-est asiatico, ma se allargandosi l’epidemia colpisse America Latina e Caraibi che sono tra i maggiori produttori Cavendish? Qui non si prospetta l’estinzione del frutto più consumato al mondo giacché, per fortuna, i piccoli contadini di tutto il mondo hanno tenuto in vita un ampio ‘pool’ genetico, cioè hanno continuato a coltivare molte altre varietà di banane con cui nel peggiore dei casi si potrebbe arricchire i futuri raccolti. Qui è in gioco un mercato vastissimo, con la prospettiva di milioni di braccianti disoccupati. E adesso ci si interroga sul da farsi. I sostenitori dell’OGM non hanno dubbi : un leggera ‘modifica’ della Cavendish e il mercato è salvo. Ma la FAO è di diverso avviso : sì a nuovi metodi di incrocio fra genotipi diversi, no al ricorso al transgenico. La stessa organizzazione lancia perciò un appello : sviluppare una maggiore diversità fra banane, specie da esportazione, sensibilizzare i produttori sui rischi di piantagioni a base genetica ristretta, sostenere i programmi di coltivazione di nuove varietà di banana nei paesi in via di sviluppo. Di nuovo il tema del geneticamente modificato torna a spaccare il mondo. E adesso mangiare banane diventa ulteriore ragione di schieramento : Chi mangia questo frutto non è razzista, va bene, ma chi non è razzista ‘quali’ banane mangia? Sorge allora il problema, vista la smania di mettersi in mostra, di significare al prossimo la propria scelta di campo. Facciamoci una risata : Chi è contro l’OGM, nel mangiare banane si agiterà come un quadrumane. Chi è di diverso avviso ostenterà invece uno ‘stile’ di consumo robotico.
Italo Interesse
Pubblicato il 5 Maggio 2014