Cultura e Spettacoli

Mani e dita, patrimonio della fantasia

Mani e dita, uh quanto parlano! E non si pensi soltanto alla lingua dei segni o al gioco delle ombre. Avendo il talento necessario, dita, palmi e dorso possono diventare braccia, gambe, corpi, animali, mostri, cose… Sicché possono dare vita a storie, possono evolvere in fonte di spettacolo. Chi abbia vaghezza di tale potenzialità fa ancora in tempo: Stasera, alla Vallisa, la compagnia Diaghilev mette in scena l’ultima replica di ‘Manigold!’, un gustoso complesso di ‘storie brevi e comiche senza parole’. Pensato da Hugo Suarez, Renato Curci e Ana Santa Cruz, lo spettacolo è interpretato e diretto da Carmine Basile, Renato Curci e Deianira Dragone. Fratto in due ben distinte frazioni, ‘Manigold!’ presenta in apertura l’ottima Dragone (nell’immagine, foto di Marica Ramunno) impegnata in una surreale interazione con un uomo-manichino ricavato attaccando ad un appendiabiti un cappello ed una giacca. Reduce da una delusione d’amore, una donna che si esprime in un esilarante grammelot franco-maccheronico, ritrova conforto nel manichino, al quale si stringe e ‘presta’ un braccio con un artificio d’un’elementarità e d’un efficacia che sconcertano. Si avrà un bel dire che questi sono trucchi ‘banali’. Di fatto essi consentono di ‘vedere’ un uomo che ora carezza, ora schiaffeggia, poi coccola una donna fragile e buffa. E la risata sorge spontanea, per dirla alla Lubrano. Nella seconda frazione ritroviamo la Dragone con i non meno bravi Basile e Curci, impegnati in ‘clownerie da camera’ in cui su uno sfondo nero trenta dita si associano nel racconto di scenette gustose e fulminanti. Che sei mani bastino ad ‘invocare’ la Morte, mostri famelici, santoni senza fortuna, mari in tempesta ed altre amenità ‘digitali’ è ragione d’incanto e non solo : La naturalezza con cui fanno centro certe espressioni geniali e fresche della fantasia la dice lunga sull’inaridimento in atto dell’uomo medio e sul bisogno (sotto la buccia disperato) che lo stesso avverte d’essere restituito a una dimensione poeticamente primordiale del pensiero. – Prossimo appuntamento alla Vallisa : da mercoledì 23 febbraio a sabato 12 marzo con ‘Le Vaiasseidi’, dal poema di Giulio Cesare Cortese (in napoletano il termine ‘vaiassa’ indica la serva di casa ; ‘Vaiasseide’, pertanto, ha il significato di ‘epopea delle serve’ ; qui si narrano infatti le vicissitudini amorose di tre giovani domestiche alle quali i padroni negano il diritto di sposare i loro innamorati). Drammaturgia e regia : Paolo Panaro ; costumi : Francesco Ceo ; coordinamento musicale : Angelo De Leonardis : interpreti : Altea Chionna, Angelo De Leonardis, Alessandro Epifani, Francesco Lamacchia, Mario Lasorella, Tiziana Manfredi e Paolo Panaro.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 19 Febbraio 2022

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