Cronaca

“Manlio di Stefano sostenitore di Maduro”

La comunità italo-venezuelana esprime preoccupazione per la recente nomina del pentastellato Manlio Di Stefano a sottosegretario del Ministero degli Esteri. In una nota la referente pugliese degli italo-venezuelani – Klara Dilauro – ha spiegato che <<non appena è stata resa nota la notizia della nomina di Di Stefano è riaffiorato l’incubo dell’incontro avvenuto l’anno scorso in Venezuela, in occasione della commemorazione per la morte di Hugo Chàvez, tra il Presidente Maduro e la delegazione del Movimento 5 Stelle formata dal neo sottosegretario (già capogruppo alla commissione Affari Esteri della Camera) accompagnato da Ornella Bertorotta (capogruppo alla commissione Affari Esteri del Senato) e Vito Petrocelli (vicepresidente del Comitato italiani all’estero)>>. Una decisione incomprensibile per questa comunità che soffre a distanza per la sorte di parenti ed amici costretti a vivere in uno stato di continuo sopruso e violazione dei loro diritti essenziali. <<Siamo molto preoccupati – prosegue la nota – per la simpatia che l’On. Di Stefano nutre nei confronti di chi opprime il popolo venezuelano e che preannuncia ostacoli alle iniziative europee a favore del ripristino della libertà e della democrazia in Venezuela. Inoltre ricordiamo che dal 2014 in Italia sono state numerose le mozioni di solidarietà al popolo venezuelano che la delegazione pentastellata ha liquidato come “gesto d’indigenza e atto di guerra diplomatica verso un Paese sovrano”. Per questo  – conclude – ora che Di Stefano occupa un incarico così importante, ci chiediamo se continuerà sulla stessa scia>>. Il 24 gennaio 2017 – ricorda il comitato Puglia pro Venezuela – il Movimento 5 Stellee la Sinistra Italianaavevano tentato di proteggere il regime di Maduro nel Parlamento Italianovotandocontro la mozione che impegnava l’Italia a salvare il Venezuela: “il Governo italiano s’impegna ad adottare ogni iniziativa internazionale per ottenere dal Governo venezuelano un atteggiamento costruttivo, per impegnarlo a ripristinare la separazione dei poteri e salvaguardare le attribuzioni degli organi costituzionali; per favorire un dialogo tra Governo, opposizione e società civile; per ottenere la liberazione dei prigionieri politici; impegna inoltre ad adottare ogni iniziativa per alleviare la crisi umanitaria del Paese; ad approvare un piano straordinario di assistenza ai connazionali residenti in Venezuela”. Nonostante il tentativo dei pentastellati, la mozione è stata approvata con una maggioranza di 184 voti. Inoltre, Il 23 gennaio 2017, l’onorevole Manlio Di Stefano aveva presentato la Risoluzione 7-01168, riportando imprecisi dati sul Venezuela lontani dalla realtà: “Il Venezuela è tra i 29 Paesi nel mondo che hanno raggiunto gli obiettivi di sviluppo del Millennio e la meta di vertice sull’alimentazione. Tra il 1998 e il 2013 in Venezuela la fame si è ridotta del 21,10 per cento e oggi essa si assesta a meno del 5 per cento. Secondo cifre assolute, prima del 1998 in Venezuela c’erano 5 milioni di persone che soffrivano la fame, mentre oggi la cifra non raggiunge i 500mila. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS), la denutrizione in Venezuela è diminuita del 57 per cento e non rappresenta un problema per la sanità pubblica”, si legge nel documento firmato da Manlio Di Stefano, Di Battista, Scagliusi, Spadoni, Grande e Del Grosso. Documento che ha scatenato le critiche della comunità venezuelana residente in Italia: <<Il fallimento della ‘rivoluzione bolivarista’ è sotto gli occhi di tutti. Il venezuelano sopravvive in mezzo a una spirale inflazionaria che ha superato il 3mila percento, riducendo il 90% della popolazione alla povertà e il 67% dei venezuelani ha perso in media 11 chili secondo il rapporto Encovi 2017. I dati della Caritas Venezuelahanno evidenziato che il 15% dei bambini soffre di malnutrizione e 300mila sono a rischio di morte. Il governo venezuelano è sotto la lente di ingrandimento della Corte Penale Internazionaleper la sistematica violazione dei diritti umani durante le proteste dell’anno scorso (che hanno lasciato 121 morti, più di 2 mila feriti e oltre a 7 mila arrestati); inoltre l’imposizione dell’Assemblea Nazionale Costituente, senza rispettare la propria Costituzione, ha evidenziato la definitiva rottura dell’ordine costituzionale nel Paese. E l’esodo di massa dei venezuelani è diventato un problema per i paesi sudamericani. Perciò noi chiediamo al sottosegretario Di Sefano di chiarire la sua opinione in merito al regime di Maduro e di impegnarsi, dall’alto della sua carica, per la fattiva tutela della comunità composta da 280 mila italo-venezuelani e due milioni di oriundi>>.

Maria Giovanna Depalma

 

 


Pubblicato il 19 Giugno 2018

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